Speciale banche - Per il governo sono sempre il pozzo della liquidità

Il governo lavora a una proroga di una legge che obbliga le banche a sospendere l'utilizzo delle attività fiscali differite (DTA). Dalla misura potrebbero arrivare fino a 1,5 miliardi di euro

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Intesa Sanpaolo è in calo del 2,4%, Bper Banca del 2,9%, Banca Monte Paschi del 2,2%.

Torna la tassa di ferragosto  

A due anni dalla cena alla Cantinetta di Bolgheri (Livorno), nel corso della quale Giorgia Meloni e Matteo Salvini avrebbero ideato il prelievo sugli extra profitti delle banche, poi trasformatosi in un contributo più o meno volontario, il governo ci riprova.

Questa volta, a chiedere alle banche un contributo al risanamento dei conti pubblici, c’è direttamente il ministro delle Finanze Giancarlo Giorgetti.

I “pizzicotti” alle banche di cui ha parlato il ministro al Meeting di Rimini la settimana scorsa dovrebbero essere una proroga di una legge esistente che obbliga gli istituti di credito a sospendere l'utilizzo delle attività fiscali differite (DTA).

Bloomberg scrive stamattina che la misura punta a raccogliere almeno un miliardo di euro, ma potrebbe arrivare a 1,5 miliardi di euro.

Qualsiasi nuova misura sarà discussa e coordinata con gli istituti di credito italiani, hanno aggiunto le fonti.

Banche: basta pizzicotti, abbiamo già dato 

Sul Corriere della Sera, un banchiere di prima linea afferma che non ci sono stati contatti e che sul tema "non c’è molto da dire, se non altro perché noi abbiamo già concordato con il governo il nostro contributo alla manovra di bilancio per il 2026".

Il quotidiano ricorda che l’accordo stretto a settembre 2024 per il rinvio delle deduzioni fiscali vale sia per quest’anno che per il prossimo, mentre il banchiere interpellato dal giornalista fa i conti di quel che il settore ha già dato: il governo ha ottenuto un beneficio di bilancio di 4,3 miliardi di euro, 2,5 quest’anno e 1,8 il prossimo. Le banche hanno sopportato un costo di 350-400 milioni sul conto economico del biennio e, a loro avviso, hanno già contribuito al piano del governo di sostegno alla classe media sotterrata dalle tasse.

Il governo vista la montagna di utili generata dal sistema, pensa invece si possa tornare a batter cassa, il Messaggero parla della possibilità di estendere l'attuale sospensione delle DTA per altri due anni.

Per le banche un sacrificio gestibile 

L'analista di Banca Akros, Irene Rossetto, nel ribadire stamattina la sua "visione positiva" sul settore, ritiene improbabile che la misura abbia un impatto diretto sulla situazione patrimoniale delle banche italiane.

La si può pensare allo stesso mondo per queste ragioni. 

Visto che le DTA in bilancio sono un credito da utilizzare per pagare le tasse, si tratta, di una questione di "liquidità", che va e viene, non di un’uscita di cassa. Il credito resta, prima o poi verrà utilizzato, per cui, non c'è un grande impatto per le banche.

Va anche ricordato che la maggioranza di governo è divisa sul tema e il vice premier Antonio Tajani si è già fatto sentire, per cui, il danno potrebbe essere solo di natura politica.


Marino Masotti

Caporedattore