Il dollaro non tiene e Wall Street scende, salgono di slancio le borse in Europa
Operatori di mercato pessimisti: sui dazi il danno è fatto, le conseguenze economiche arriveranno anche in caso di ricomposizione del dissidio commerciale. Stasera l'asta dei Treasury a 30 anni

All'indomani di uno dei rialzi giornalieri più forti della storia, la borsa degli Stati Uniti torna giù. Indice Nasdaq -3,3%. S&P500 -2,7%. Indice Bloomberg Magnifici Sette -3,3%.
I dati macroconomici non sono oggi al centro dell'attenzione, ancora spostata su quel che esce in modo estemporaneo dalla Casa Bianca. In ogni caso, quelli di oggi segnalano una sostanziale tenuta del mercato del lavoro e un nuovo raffreddamento dell'inflazione.
Le nuove richieste settimanali di disoccupazione sono salite a 223.000 dai 219.000 precedenti, in linea con le previsioni degli analisti.
L’indice dei prezzi al consumo (CPI) USA, al netto dei costi volatili di cibo ed energia, è aumentato dello 0,1% rispetto a febbraio, il ritmo più contenuto da nove mesi, secondo i dati diffusi giovedì dal Bureau of Labor Statistics. Su base annua, il CPI core è salito del +2,8%, rimanendo al livello più basso da quasi quattro anni.
Il CPI complessivo è diminuito dello 0,1% rispetto al mese precedente, segnando la prima flessione in quasi cinque anni, e ha registrato un aumento del +2,4% su base annua.
Dazi: ormai il danno è fatto
Gli investitori sono diffidenti dopo le giravolte di Trump in ambito commerciale. "Il danno è fatto. Hanno aperto il vaso di Pandora e non possono annullare ciò che è stato fatto con una semplice dichiarazione", ha detto Colin Graham, responsabile delle strategie multi-asset presso Robeco Groep. "A questo punto, saremmo sicuramente più inclini a vendere".
Mohit Kumar di Jefferies ha consigliato di ridurre l’esposizione ai mercati statunitensi, mentre l’economista Tiffany Wilding di Pacific Investment Management Co. ha indicato una probabilità del 50% di recessione, anche se il rinvio dei dazi venisse esteso.
"Anche se le tariffe venissero sospese definitivamente, l'economia subirebbe danni a causa di un senso permanente di imprevedibilità nella politica. Da un punto di vista più strutturale, gli eventi delle ultime settimane avranno ripercussioni sui partner economici globali durante i prossimi negoziati commerciali e, in effetti, per molti anni a venire", rilevano gli analisti di Deutsche Bank. In tale scenario, gli investimenti in borsa potrebbero spostarsi sensibilmente dagli USA all'Europa.
"Potremmo nuovamente assistere a un’escalation e a una de-escalation allo stesso tempo, che spingono i mercati in direzioni opposte", ha scritto Philip Marey, senior strategist per gli Stati Uniti presso Rabobank. "L’incertezza politica probabilmente continuerà a pesare sugli investimenti aziendali, mentre gli investitori potrebbero iniziare a vedere i Treasury americani sotto una luce diversa".
Europa
Le borse salgono, anche perché devono scontare l'effetto annuncio del congelamento dei dazi da parte del presidente Donald Trump. Nel finale sono poco sotto i massimi dell'apertura. Indice FtseMib di Milano +5,7%. Dax di Francoforte +5,5%.
L'Europa sospende le contromisure. "Abbiamo preso atto dell'annuncio del Presidente Trump. Vogliamo dare una possibilità ai negoziati. Pur finalizzando l’adozione delle contromisure dell’Ue, che hanno ricevuto un ampio sostegno da parte dei nostri Stati membri, le sospenderemo per 90 giorni. Se i negoziati non saranno soddisfacenti, le nostre contromisure entreranno in vigore. Il lavoro preparatorio su ulteriori contromisure continua. Come ho già detto in precedenza, tutte le opzioni restano sul tavolo". E' quanto afferma la presidente della commissione europea Ursula von der Leyen in un comunicato.
Macrovariabili
La risalita della propensione al rischio porta giù lo spread. Il differenziale tra il BTP e il Bund cala a 121 punti base, da 129 di ieri. Il decennale italiano si muove intorno a 3,80% di tasso di rendimento.
Treasury decennale a 4,34% da 4,50% toccato nella fase più acuta della crisi di fiducia. Stasera c'è un'altra delicata asta di titoli del Tesoro, quella dei titoli a trent'anno.
Petrolio in calo del 4,5%, dal +4% di giovedì. Pesano le tensioni con la Cina.
Gas Usa -5,4%. L'Unione Europea prenderà in considerazione la possibilità di acquistare più gas naturale dagli Stati Uniti in seguito alle crescenti pressioni esercitate dai dazi del presidente Donald Trump. Lo ha detto Dan Jorgensen, commissario europeo per l'Energia, in un'intervista pubblicata dal Financial Times.
Oro a 3.157 dollari, +2,3%. Mancano dieci dollari al nuovo record.
Euro dollaro +1,5% a 1,111, sui massimi da settembre. Il rallentamento dell'inflazione apre la strada al taglio del costo del denaro negli Stati Uniti. Le politiche del presidente degli Stati Uniti Donald Trump nelle ultime settimane hanno eroso la fiducia nel dollaro statunitense. Lo ha detto Francois Villeroy de Galhau, governatore della banca di Francia e membro del consiglio direttivo Bce, intervenendo alla radio. Villeroy ha anche affermato che il protezionismo e l'imprevedibilità dell'amministrazione Trump sono "fattori negativi" per l'economia Usa.
Bitcoin -2% a 81.400 dollari. Torna a scendere la voglia di rischio.
Titoli sotto la lente a Piazza Affari
Banco BPM +7% JP Morgan e BlackRock hanno ridotto le rispettive partecipazioni a inizio aprile.
Diasorin +2% Kepler Cheuvreux alza il giudizio a Hold. Target price a 96 euro.
Eni +4% Si aspetta che gli investitori interessati all'acquisto di una quota di minoranza in Plenitude, controllata di energie rinnovabili e retail, valutino la società più di 10 miliardi di euro, debito incluso. Lo ha detto Francesco Gattei, chief transition and financial officer del gruppo.
FinecoBank +8% BofA avvia la copertura con Buy e target a 21,10 euro.
Generali +3,5% Glass Lewis, in vista dell'assemblea dei soci di Generali del 24 aprile per il rinnovo del cda, consiglia di votare per la lista di maggioranza di Mediobanca e non per quella del gruppo Caltagirone né per quella di Assogestioni, si legge in un report del proxy adviser.
Mediobanca +5% L'attuale scenario macroeconomico in peggioramento rende ancora più evidenti le controindicazioni dell'offerta lanciata dalla banca toscana su Piazzetta Cuccia. Lo ha detto il Ceo di Mediobanca, Alberto Nagel.
Tim. +9% Bnp alza il giudizio a Outperform da Neutral, target 0,35 euro.
Unicredit +9%. Miglior titolo bancario.
Titoli sotto la lente a Wall Street
Alibaba +1,2%. I titoli legati all’e-commerce cinese quotati negli USA guadagnano dopo che Trump ha affermato che “non riesce a immaginare” di aumentare ulteriormente i dazi sulla Cina. PDD Holdings +1,3%, JD.com +1,8%.
Apple -2,4% Il gruppo ha noleggiato voli cargo per trasportare 600 tonnellate di iPhone, ovvero 1,5 milioni di pezzi, negli Stati Uniti dall'India, dopo averne intensificato la produzione nel tentativo di aggirare l'impatto dei dazi. Gli analisti hanno avvertito che i prezzi degli iPhone negli Stati Uniti potrebbero subire un'impennata, data l'elevata dipendenza di Apple dalle importazioni dalla Cina, il principale centro di produzione dei dispositivi, che è soggetto alla tariffa più alta di Trump del 125%. Questa cifra è di gran lunga superiore alla tariffa del 26% sulle importazioni dall'India, che però è ora sospesa dopo che Trump ha indetto questa settimana una pausa di 90 giorni.
Scendono anche gli altri "Magnifici Sette": il gruppo che sembra pronto a una pausa dopo il forte rimbalzo di mercoledì. Tesla -3,2%, Nvidia -3,0%, Meta -2,6%, Amazon -2,2%, Alphabet -1,6%, Microsoft -1,2%.
Danaher +1% dopo che Barclays ha alzato il rating del titolo da "equal-weight" a "overweight", a seguito del recente calo e mostrando una preferenza per titoli più difensivi.
Ford -4%. Golman Sachs ha abbassato il giudizio a Neutral.
General Motors -4%.
Nvidia -4% da +18,7% di mercoledì.
Tesla -4,5% da +22,6% di mercoledì.
US Steel -12% dopo che Trump ha dichiarato che, pur amando il Giappone, non vuole che una compagnia giapponese acquisti il produttore di acciaio.