Salgono gas, petrolio e spread, borsa di Milano in ribasso

Il petrolio tipo Brent guadagna il 3%. L'Iran potrebbe decidere di colpire le navi che attraversano lo Stretto di Hormuz, un punto nevralgico da cui ogni giorno transita il 25% della domanda

Il profumo di petrolio permea l'aria, simbolo di ricchezza e sacrificio.

Le Borse dell'Europa chiudono in ribasso, indice EuroStoxx50 -1%, Ftse Mib di Milano -1,2%.

Oggi Wall Street resterà chiusa per festività.

Banche centrali

La Banca dInghilterra ha confermato i tassi di riferimento a 4,25%, con una decisione del consiglio votata sei a tre. Decisione in linea con le attese. L'ultimo sondaggio condotto da Reuters ci sarà un taglio di 25 punti base nel terzo trimestre e un altro sempre da 25 punti base nel quarto trimestre. La banca centrale della Svizzera ha tagliato a sorpresa i tassi. Inaspettato anche l'allentamento monetario della banca centrale della Norvegia, il primo dallo scoppio della pandemia.

Titoli

Eni +0,7 è la miglior blue chip dell'indice Eurostoxx 50. Kering -4% e LVMH sono le peggiori.

Eutelsat +11% a Parigi. L'operatore satellitare francese ha annunciato di aver firmato un accordo decennale con il governo della Francia per fornire connettività alle forze armate del Paese. In base all'accordo da 1 miliardo di euro, l'esercito francese avrà accesso prioritario ai satelliti OneWeb e alla manutenzione operativa e di sicurezza, ha detto la società ieri in un comunicato, aggiungendo che l'accordo riguarda anche il potenziamento dei satelliti per uso militare.

A Milano, prevalgono le vendite sulle banche e sulle società del lusso. Brunello Cucinelli -2,3%, Ferragamo -2,8%, Moncler -3%.

Nexi -2,7%. Amplifon -1,5%.

Avio +1% si porta sui massimi storici.

Tim -3% arretra dopo aver aggiornato i massimi da tre anni in apertura.

Petrolio

Il petrolio tipo Brent guadagna il 3%. Shell, uno dei maggiori commercianti di petrolio e di gas naturale, sta "facendo molta attenzione" alla navigazione in Medio Oriente a causa del conflitto tra Israele e Iran, ha dichiarato l'ad. "Ciò che è particolarmente impegnativo in questo momento è l'interferenza che si sta verificando allo Stretto di Hormuz", ha dichiarato giovedì l'amministratore delegato Wael Sawan al Japan Energy Summit & Exhibition di Tokyo. La Repubblica islamica potrebbe decidere di colpire le navi che attraversano lo Stretto di Hormuz, un punto nevralgico largo solo 39 km da cui ogni giorno transitano volumi di greggio pari a circa il 25% della domanda globale e volumi di Gnl pari a circa il 20% dei consumi mondiali.
Daniela Corsini, economista della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, sottolinea che solo un terzo di questi volumi di petrolio (circa 7 mb/g) potrebbe essere deviato attraverso rotte alternative (l'oleodotto saudita East-West pipeline porterebbe alcuni volumi attraverso l’Arabia Saudita fino agli impianti di esportazione di Yanbu, lungo le rive del Mar Rosso, mentre un oleodotto emiratino attraverserebbe gli Emirati Arabi Uniti per aggirare lo stretto e trasportare il greggio agli impianti di esportazione di Fujairah, lungo le rive del Golfo di Oman nell'Oceano Indiano), ma due terzi, ovvero circa 14 mb/g, sarebbero bloccati. L’ammanco sui mercati mondiali corrisponderebbe a circa il 15% del consumo mondiale.

Gas Naturale UE (TTF) +7% intorno a 41 euro/mwh.

L'oro è quasi piatto a 3.370 dollari.

Il dollaro consolida i guadagni di mercoledì, cambio 1,148.

BTP debole, a 3,51%. Lo spread torna a cento punti base.

Iran-Israele: 7° giorno di guerra

Israele ha attaccato il reattore ad acqua pesante di Arak. Missili iraniani su Tel Aviv, colpito l'ospedale a Beer Sheva.


Marino Masotti

Caporedattore