L'accordo Usa/Ue sui dazi spinge le borse europee su livelli record
A Milano: STM +3%, Banco BPM +2,6%, BPER +2,5%, Unicredit +2,2%, su nuovi massimi dal 2010. Leonardo -1,5%, Campari -1%, Amplifon -1%.

Le borse dell'Europa salgono dopo l'annuncio dell'accordo raggiunto in Scozia tra Ursula von der Leyen e Donald Trump. indice EuroStoxx 50 +1%.
Ftse Mib di Milano +1%. Dax di Francoforte +0,9%. Gli indici globali Stoxx Europe 600 e EuroStoxx 600 si portano in prossimità del record storico.
Tra i settori, la spinta principale arriva da Tech, Real Estate, Farmaceutici e Banche.
Tra i titoli, BE Semiconductor +6%, ASML +4%, ASM +3,7%. All'estremo opposto Renk -3,6%, Thales -1,2%.
Heineken -4% Il produttore olandese di birra ha accolto con favore l'accordo commerciale tra l'Unione europea e gli Stati Uniti e ha detto che sta valutando tutte le opzioni per affrontare le crescenti sfide a lungo termine poste dai dazi, compreso il trasferimento della produzione. Il secondo produttore di birra al mondo esporta birra negli Stati Uniti, in particolare la lager Heineken, dall'Europa e dal Messico, e ha anche sofferto per gli effetti indiretti sulla fiducia dei consumatori in mercati chiave come il Brasile. Ciononostante, l'azienda ha registrato un aumento del 7,4% dell'utile operativo organico nel primo semestre, superando le aspettative degli analisti del 7%, grazie alla crescita in regioni un tempo difficili come l'Africa e l'Asia e ai risparmi sui costi.
A Milano. STM +3%. Banco BPM +2,6%. BPER +2,5%. Unicredit +2,2%, su nuovi massimi dal 2010. Leonardo -1,5%. Campari -1%. Amplifon -1%.
I future di Wall Street segnalano un lieve rialzo prima dell'apertura.
Dazi
La guerra commerciale tra gli Stati Uniti e l'Unione europea è stata sventata. L'accordo commerciale Ue-Usa che prevede il 15% dei dazi sulle merci europee che entrano negli Stati Uniti; l'obbligo per gli europei di acquistare 750 miliardi di euro di energia americana e investire altri 600 miliardi di euro, oltre all'approvvigionamento di importanti quantità di armi.
"Abbiamo stabilito una tariffa del 15% che vale anche per le auto", ha spiegato il capo della Casa Bianca. Rimangono pero' esclusi l'acciaio e l'alluminio sui cui vige una tariffa del 50%. Cosi' come per gli americani sono esclusi i farmaci e chip. Per gli europei non e' proprio cosi'. "L'aliquota del 15% si applica alla maggior parte dei settori, inclusi automobili, semiconduttori e prodotti farmaceutici", ha spiegato von der Leyen parlando con i giornalisti europei prima di ripartire per Bruxelles. Confermato l'acquisto di Gnl e petrolio americani - 750 miliardi in tre anni, 250 miliardi l'anno.
Per la Germania "l'intesa evita un'escalation inutile" e tira un sospiro di sollievo per il settore dell'auto su cui ora viene riscosso il 27,5% (anche se prima di Trump era il 2,5%). Per i Paesi Bassi "la Commissione europea che ha fatto tutto il possibile per ottenere il miglior risultato possibile" anche se ovviamente era preferibile un "dazio zero". Per la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e' "positivo" che ci sia l'accordo ma si e' presa il tempo per "analizzare i dettagli". La Francia - da sempre molto scettica sulle concessioni a Washington - non si e' ancora espressa.
Macrovariabili
Petrolio +0,5% L'accordo sui dazi migliora le prospettive di crescita dell'economia globale.
Oro -0,2% a 3.332 dollari. Si attenua la domanda di beni rifugio.
BTP decennale 3,52%. Prima della decisione della FED lo spread scende a 83 punti base, siamo sul livello più basso dal 2010.
Treasury decennale 4,36%, poco mosso.
Cambio euro dollaro in lieve ribasso a 1,174. La Banca centrale europea non ha fretta di abbassare nuovamente il costo del denaro e per giustificare un taglio dei tassi già a settembre servirebbe un cambiamento economico inaspettato. Lo ha detto il banchiere centrale slovacco Peter Kazimir.
Bitcoin intorno a 119mila dollari rispetto a 115mila di venerdì