Borse europee negative, Banche in caduta libera
L'indice Stoxx del settore bancario cede quasi il -6%, peggior calo giornaliero dai tempi della pandemia. Dollaro in recupero. Brilla Bitcoin: +2,5%

Le borse europee accelerano al ribasso, indice EuroStoxx50 -1,8%. FtseMib di Milano -3,5%. Dax di Francoforte -1,7%.
Le vendite stanno affossando l'indice Stoxx del settore bancario, che sta registrando il calo giornaliero più ampio dallo scoppio della pandemia sull'ipotesi che la guerra commerciale spedisca in recessione il vecchio continente. Grosso modo per le stesse ragioni le vendite prevalgono su Materie di Base, Energetici, Assicurativi e Viaggi & Turismo.
Solo Beverage e Utility abbozzano un timido rialzo.
I future di Wall Street anticipa un avvio in calo dello 0,5%.
Titoli Eurozona
Unicredit -7% è la peggior blue chip dell'Eurostoxx 50. Sette dei peggiori dieci appartengono al settore bancario.
Tra i titoli migliori, spiccano L'Oreal +3%, Danone +2,2%, Air Liquide +1,5%, Pernod +1,2%, Ferrari +1%.
In Germania gli ordini industriali tedeschi sono rimasti invariati a febbraio rispetto al mese precedente, su base destagionalizzata e corretta per il calendario, in base ai dati comunicati dall'ufficio federale di statistica. Un sondaggio Reuters tra gli analisti aveva indicato un aumento del 3,5%.
Macrovariabili
L'oro scivola in ribasso dell'1% a 3.085 dollari l'oncia, allontanandosi dal record di giovedì mattina segnato a 3.167 dollari.
Il Petrolio con il -3% di oggi estende il -6% di giovedì, scivolando sui minimi da quattro anni. L'Opec+ aumenterà la produzione più delle attese.
Gli acquisti premiano le obbligazioni governative. Il rendimento del Treasury decennale scende al 3,95%, sotto la soglia psicologica del 4% per la prima volta in sei mesi.
Btp italiano al 3,70%, minimo da un mese.
Cambio Euro/Dollaro a 1,10, -0,5%. Nelle due precedenti sedute il dollaro ha perso quasi il 3%. L'Euro è l'insospettabile vincitore nella guerra dei dazi
Bitcoin a 84.360 dollari, +2,6%.
Dazi
L'introduzione di dazi al 20% su tutte le esportazioni e al 25% su acciaio, alluminio e veicoli, porterebbe ad un incremento dei costi doganali pari a 104,4 miliardi di euro per l'Unione Europea. E' quanto emerge da un'analisi di Teha group, diffusa nel corso della 36esima edizione del workshop Ambrosetti a Villa d'este a Cernobbio.
Germania e Italia sarebbero particolarmente colpite, con +34 e +14 miliardi di euro rispettivamente. In questo scenario, i settori più penalizzati sarebbero i macchinari (-3,43 miliardi), l’automotive (-2,55 miliardi) e la farmaceutica (-1,58 milioni), seguiti da agroalimentare (-1,34 milioni) e moda (-1,16 miliardi).
In una nota, Teha Group evidenzia come le attuali tensioni geopolitiche e l'aumento delle politiche protezionistiche stiano incidendo significativamente sulla competitività delle imprese europee.
Nell'analisi Teha group propone un piano d'azione articolato su alcune direttrici principali, che prevedono un'azione unitaria e coordinata da parte dell'Ue per preservare il peso politico ed economico dell'Unione a livello internazionale e per garantire la competitività delle imprese europee.
Secondo lo studio, occorre accelerare il rafforzamento delle alleanze strategiche dell'Ue verso mercati emergenti ad alto potenziale, tra cui Turchia (17,6 miliardi di scambi), Giappone (8,2 miliardi), Emirati Arabi Uniti (8 miliardi) e Arabia Saudita (6,2 miliardi), che presentano tassi di crescita superiori al 50% nell’ultimo quinquennio.