Trump annuncia dazi, borse dell'Asia in calo dopo il record a WallStreet

il presidente eletto ha anticipato su Truth l’arrivo di un aumento dei dazi al suo ingresso alla Casa Bianca: i paesi destinatari sono Messico, Canada e Cina. Sulla parità l'azionario di Shanghai 

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La minaccia protezionistica di Donald Trump ha di nuovo cambiato il mood del mercato. Ieri il Dow Jones ha chiuso in rialzo dell’1%, nuovo record.

Il dollaro si rafforza e in Asia Pacifico prevale il ribasso dopo che il presidente eletto ha anticipato su Truth l’arrivo di un aumento dei dazi al suo ingresso alla Casa Bianca: i paesi destinatari sono Messico, Canada e Cina.

Indice Nikkei di Tokyo -1,5%. Lo yen si rafforza per il secondo giorno consecutivo su dollaro a 153,7. Le aziende giapponesi stanno trasferendo l'aumento del costo della manodopera ai clienti, sotto forma di aumento dei prezzi, al ritmo più veloce degli ultimi 32 anni, secondo i dati della Banca del Giappone. I prezzi alla produzione dei servizi con un alto rapporto di costo del lavoro sono aumentati del 3,3% a ottobre rispetto a un anno prima. Emerge dal rapporto che le imprese hanno la volontà e la capacità di aumentare i prezzi per coprire l'aumento del costo del lavoro. Se si esclude l'impatto del 2014, l'aumento di ottobre è stato il più rapido dal 1992.

L’indice KOSPI di Seul perde lo 0,7%. S&P ASX 200 di Sidney -0,6%. Indice Taiex di Taipei -0,9%.

Le borse della Cina sono in lieve rialzo: CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,2%. Hang Seng di Hong Kong +0,3%. Trump ha proposto stanotte dazi del sulle merci cinesi, una risposta all’assenza di misure di Pechino sulle sostanze stupefacenti. "Ho avuto molti colloqui con la Cina - scrive sul suo social - sulle enormi quantità di droga, in particolare Fentanyl, spedite negli Stati Uniti, ma senza alcun risultato. I rappresentanti della Cina mi hanno detto che avrebbero stabilito la loro pena massima, quella della morte, per qualsiasi trafficante sorpreso a farlo, ma, sfortunatamente, non hanno mai dato seguito alla cosa e la droga sta affluendo nel nostro Paese, principalmente attraverso il Messico, a livelli mai visti prima. Finché non smetteranno, addebiteremo alla Cina un'ulteriore tariffa del 10%, oltre a qualsiasi tariffa aggiuntiva, su tutti i suoi numerosi prodotti che entrano negli Stati Uniti d’America”.

Ken Wong di Eastspring Investments dice che l’uscita di Trump non è una sorpresa, tutti si aspettavano annunci di questo genere, a suo avviso, un incremento soltanto del 10% sarebbe addirittura una buona notizia.

Pechino ha risposto affermando che “nessuno vincerà una guerra commerciale’’ ha detto il portavoce dell’Ambasciata della Cina a Washington, Liu Pengyu. Nella nota diplomatica ripresa stanotte da vari media, Liu ricorda che Pechino aveva preso le misure per combattere il traffico di droga dopo l'accordo raggiunto nel 2023 tra il presidente americano Joe Biden e quello cinese Xi Jinping. "La parte cinese ha notificato alla parte statunitense i progressi compiuti nelle operazioni di contrasto alla droga legate agli Stati Uniti", ha aggiunto il portavoce, secondo cui "tutto ciò dimostra che l'idea che la Cina consenta consapevolmente ai precursori del fentanyl di fluire negli Stati Uniti è completamente contraria ai fatti e alla realtà”.

Ci sono stati progressi nella cooperazione bilaterale per bloccare il traffico illecito di sostanze chimiche usate per sintetizzare il fentanyl, l'oppiaceo all'origine di un grave fenomeno sociale in America i cui precursori chimici sono in prevalenza prodotti in Cina. Gli Stati Uniti, dove l'abuso di fentanyl è una delle principali cause di morte, hanno spinto Pechino a rafforzare l'applicazione della legge, tra cui la lotta alla finanza illecita e l'inasprimento dei controlli sulle sostanze chimiche esportate. 


Marino Masotti

Caporedattore