Tassi fermi in Giappone, scendono yen e valute dell'Asia, borse miste

La Banca del Giappone ha mantenuto le sue impostazioni di politica monetaria stabili e aspetta il momento opportuno per procedere con la normalizzazione della politica monetaria

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L’inaspettata cautela della Federal Reserve sulla discesa dei tassi d’interesse ha riacceso la volatilità. Ieri l’S&P500 di Wall Street ha perso il -3%, la peggior variazione giornaliera dalla fine del 2021.

Stamattina in Asia Pacifico prevale il ribasso, ma le variazioni negative dei principali indici sono di portata relativamente modesta.

Cina

L’Hang Seng di Hong Kong perde lo 0,4%: l’Autorità Monetaria della città a statuto speciale, un soggetto paragonabile alla banca centrale, ha abbassato i tassi di un quarto di punto a 4,75%, minimo dal 2022.

L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è in lieve rialzo. La Banca Popolare della Cina è scesa in campo per puntellare la valuta, sotto pressione, come tutte le altre del pianeta, dopo le decisione della Federal Reserve. Lo yuan si indebolisce a 7,29, settima seduta di apprezzamento del cross.

Giappone

L’indice Nikkei di Tokyo perde lo 0,8% e lo yen si indebolisce a 155,3, sui minimi delle ultime tre settimane. 

La Banca del Giappone ha mantenuto le sue impostazioni di politica monetaria stabili e aspetta il momento opportuno per procedere con la normalizzazione della politica monetaria. Il consiglio guidato dal governatore Kazuo Ueda ha lasciato il tasso di riferimento intorno allo 0,25%, un risultato previsto da più della metà degli economisti intervistati da Bloomberg. Il membro del consiglio Naoki Tamura ha votato contro la decisione, avendo proposto un aumento del tasso allo 0,5% per contrastare i crescenti rischi al rialzo per l'inflazione. E’ la prima volta, da quando Ueda è diventato governatore, che emerge un dissenziente. La banca centrale ha indicato che l'economia si sta muovendo in linea con le aspettative, un prerequisito per un aumento dei tassi, ribadendo che la tendenza all'inflazione sembra essere coerente con il suo obiettivo per la seconda metà del periodo di previsione. Ueda sta cercando il momento giusto per il terzo aumento dei tassi, mentre i recenti indicatori economici mostrano che l'inflazione si sta muovendo in linea con le proiezioni della BOJ. Gennaio dovrebbe essere il mese buono ha affermato Harumi Taguchi, economista principale di S&P Global Market Intelligence. "Informazioni più affidabili sulle tendenze salariali saranno disponibili allora, e ci saranno anche informazioni sulla politica monetaria degli Stati Uniti”.

Hanno chiuso in ribasso le borse dell’Australia (-1,7%) e di Taiwan (-1%). In calo il mercato azionario della Corea del Sud, indice KOSPI -1,8%. Lo won cade sui minimi dal 2009. Indice BSE Sensex di Mumbai -1,2%.

Tassi negli Stati Uniti

Ieri la Federal Reserve ha chiuso il 2024 con l’atteso terzo taglio consecutivo dei tassi d'interesse e con un inaspettato avvertimento sull'inflazione.

Il presidente Jerome Powell lo ha detto chiaramente: le proiezioni sui prezzi al consumo di fine anno della banca centrale sono "un po' crollate": i membri del FOMC prevedono che ci vorrà molto più tempo prima che l'inflazione raggiunga l'obiettivo del 2%, mancato da quasi quattro anni.

Di conseguenza, hanno ridimensionato le aspettative di taglio dei tassi per l'anno prossimo e Powell ha chiarito che qualsiasi aggiustamento dipenderà da ulteriori progressi nel raffreddamento dell'aumento dei prezzi.

La maggiore attenzione all'inflazione rappresenta un significativo cambiamento di strategia rispetto a settembre, quando i funzionari consideravano il rischio maggiore l'indebolimento del mercato del lavoro.

Ma i dati recenti hanno riacceso i timori di uno stallo dell'inflazione al di sopra dell'obiettivo del 2% della banca centrale, così come le proposte politiche del presidente eletto Donald Trump."Quando penseremo a ulteriori tagli, cercheremo progressi sull'inflazione", ha detto Powell mercoledì durante una conferenza stampa. Il policymaker vedono ora solo un mezzo punto percentuale di riduzioni il prossimo anno, la metà di quanto previsto a settembre.


Marino Masotti

Caporedattore