TEMI CALDI

Salgono le borse della Cina, lo yen penalizza il Nikkei di Tokyo. Petrolio in rialzo

Greggio tipo WTI +1,5% a 63 dollari. Israele si appresterebbe a colpire diverse centrali nucleari in Iran. L'intelligence americana, spiega la Cnn, disporrebbe di informazioni in tal senso

La città pulsa di energia, con ciminiere e serbatoi all’orizzonte.

A Wall Street la serie positiva dell’S&P500 si è interrotta ieri dopo sei sedute, la maggior parte delle borse dell’Asia Pacifico seguono invece un’altra rotta e salgono: l’indice MSCI dell’area guadagna lo 0,6%. Si apprezzano le valute emergenti e si indeboliscono le obbligazioni, sale il petrolio.

Borse Asia

Gli strateghi di Morgan Stanley affermano che i bassi tassi di interesse e il probabile indebolimento del dollaro sostengono le loro previsioni di un rialzo del 6% dell’indice Topix di Tokyo, del 5% per l’indice MSCI Asia-Pacifico ex Giappone e del 3% per l'MSCI EM. “I dazi residui sulla Cina e sulle auto, oltre alle potenziali azioni sui semiconduttori e sui farmaci, implicano una riduzione degli utili più profonda per gli esportatori", scrivono in una nota gli strateghi di, tra cui Jonathan Garner. La banca d’affari raccomanda di posizionarsi sulle società che più beneficiano della domanda interna e sulle riforme. Va ridotta, ma non azzerata, la sovraponderazione sul Giappone, a causa del probabile rafforzamento delle yen. La  Cina è da equipesare, con preferenza per le grandi capitalizzazioni tecnologiche. Sottopeso su Taiwan e Corea

In rialzo le borse della Cina. Hang Seng di Hong Kong +0,5%. CSI 300 dei listini di Shanghai. Shenzhen +0,8%. Taiex di Taipei +1,1%.

Biotech cinese

Le azioni delle case farmaceutiche estendono il rally innescato dall'accordo in cui Pfizer pagherà a 3SBio, 1,25 miliardi di dollari in anticipo per comprare la licenza fuori dalla Cina di un farmaco antitumorale sperimentale. "Il biotech cinese è sempre più sotto i riflettori, con l'ingresso di un maggior numero di asset di origine cinese nella scena statunitense e  globale”, scrivono in una nota gli analisti di Jefferies, Kelly Shi e Cui Cui.  L'accordo Pfizer-3SBio fa parte di una "tendenza più ampia che abbiamo visto e che testimonia la maturità del settore biotech cinese ", afferma Tony Ren di Macquarie Capital "Sempre più spesso, il settore biotech cinese è diventato 'il supermercato' dove le grandi aziende farmaceutiche fanno acquisti per colmare le lacune della pipeline".

Tech cinese 

Secondo gli strateghi di Goldman Sachs, nel primo trimestre gli hedge fund statunitensi hanno ridotto le posizioni nei "Magnifici 7" di Wall Street e hanno aumentato l'esposizione agli ADR cinesi.
Il team guidato dallo strategist Ben Snider segnala che il movimento è andato avanti anche in marzo, nei  momenti più caldi dello scontro tra Stati Uniti e Cina. L’analisi ha preso in esame 684 fondi, per un totale di 3.100 miliardi di dollari di masse in gestione. Pur avendo puntato su società come Alibaba, PDD, Baidu e JD.com, complessivamente, le Megacap come Amazon, Meta, Microsoft, Nvidia e Alphabet rimangono tra le posizioni lunghe più popolari tra gli hedge fund.

Giappone

L’indice Nikkei di Tokyo perde lo 0,3%. Lo yen si rafforza a 143,8 su dollaro e il tasso di rendimento del governativo a dieci anni si porta sui massimi delle ultime sette settimane, a 1,51%.

 La crescita delle esportazioni giapponesi è rallentata a causa dell'inasprimento delle misure tariffarie da parte degli Stati Uniti , evidenziando i rischi che corre il Paese dopo che la sua economia si era già contratta prima che i prelievi iniziassero a colpire seriamente.
Le spedizioni verso l’estero in valore sono aumentate del 2% ad aprile rispetto all’anno precedente, rallentando rispetto al 4% di marzo, ha riferito il Ministero delle Finanze. Il dato è di poco sotto la stima mediana degli analisti. Le importazioni sono scese del 2,2%, guidate da carbone e petrolio greggio. 
La bilancia commerciale giapponese ha registrato un deficit di 115,8 miliardi di yen (797 milioni di dollari) dopo due mesi in attivo.
"Stiamo già vedendo l'impatto dei dazi", ha dichiarato Yuichi Kodama, economista del Meiji Yasuda Research Institute. "Penso che tutto ciò diventerà più pronunciato in futuro, e la pressione al ribasso sul commercio si intensificherà".
A livello regionale, le esportazioni giapponesi verso gli Stati Uniti sono diminuite dell'1,8%, per effetto della flessione dei segmenti automobili e macchinari per l’edilizia. Ad aprile lo yen si è attestato su una media di 147,7 rispetto al dollaro USA, il 2,6% più forte rispetto a un anno prima.

Petrolio

In rialzo dell’1,5% il greggio tipo WTI, a 63 dollari il barile. 

Israele si appresterebbe a colpire diverse centrali nucleari in Iran. L'intelligence americana, spiega la Cnn, disporrebbe di informazioni in tal senso, che entrerebbero da un lato in collisione con i tentativi diplomatici di Donald Trump verso il regime degli ayatollah e dall'altro complicherebbero il quadro mediorientale gia' reso gravissimo dall'ultima offensiva contro Gaza. Diversi funzionari dell’amministrazione americana hanno riferito al canale televisivo americano di non sapere se la decisione per un'iniziativa militare israeliana contro l'Iran sia stata gia’ presa. ”La probabilita' di un attacco israeliano contro un impianto nucleare iraniano ha detto una fonte - è aumentata significativamente negli ultimi mesi", ha affermato un'altra fonte vicina all'intelligence statunitense sulla questione, mentre "a renderla piu’ probabile e' un eventuale accordo tra Stati Uniti e Iran che non rimuova tutto l'uranio arricchito in Iran". La preoccupazione dell'amministrazione americana giunge, in particolare, da intercettazioni delle comunicazioni interne israeliane e da esercitazioni e movimenti aerei dello Stato ebraico, che, per altre fonti, indicano un attacco imminente.


Marino Masotti

Caporedattore