TEMI CALDI

Nikkei di Tokyo in rialzo, dopo lo schianto dello yen, scende la borsa di Hong Kong

L’indice Nikkei guadagna l’1,7% e si avvantaggia della caduta del 2% dello yen su dollaro nella seduta di ieri: il cross è a 147,9. Tasso del governativo a 10 anni sui massimi dell'ultimo mese 

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All’indomani del balzo che ha portato il Nasdaq in area di mercato toro, una parte dei mercati finanziari dà l’impressione di voler consolidare le posizioni, in un’altra, resta alta la propensione al rischio. L’oro si assesta dal -2,7% di lunedì, mentre si è fermata la corsa del bitcoin.

L’indice MSCI Asia Pacifico sale e rivede i livelli di ottobre. 

Giappone

L’indice Nikkei guadagna l’1,7% e si avvantaggia della caduta del 2% dello yen nella seduta di ieri: il cross è passato da 145,8 di ieri a 147,9. Proseguono le vendite sul titolo governativo a dieci anni, il tasso di rendimento tocca i massimi delle ultime quattro settimane a 1,45%, da 1,39% di ieri. 

I membri del consiglio di amministrazione della Banca del Giappone hanno segnalato la loro intenzione di procedere con ulteriori rialzi dei tassi, pur citando la necessità di essere vigili e circospetti a causa della contesa commerciale con gli Stati Uniti: la posizione emerge dai verbali della riunione del board di politica monetaria del 30 aprile-1° maggio.

"La volontà della banca di continuare ad aumentare il tasso d’interesse è invariata", visti i bassi tassi reali e le prospettive di raggiungimento dell'obiettivo dei prezzi, ha dichiarato uno dei nove membri del consiglio di amministrazione.

Il resoconto chiarisce che la banca centrale intende alzare i costi di finanziamento una volta che l'incertezza commerciale si sarà stabilizzata. “Sia la politica tariffaria degli Stati Uniti, sia la risposta delle imprese a tale politica è fluida", si legge nel verbale - “Pertanto, le prospettive della banca per l'attività economica e i prezzi possono essere solo provvisorie a questo punto; potrebbero essere riviste in modo considerevole a seconda degli sviluppi”.

Borse della Cina

Indice Hang Seng di Hong Kong -1,5%, primo ribasso dopo otto sedute consecutive di rialzo, ieri il guadagno è stato del +4,4%. CSI 300 dei listini di Shanghai Shenzhen sulla parità. Indice Taiex di Taipei +1,1%.

Shujin Chen di Jefferies ha scritto stanotte in una mail alla clientela, che nelle prossime settimane i fondi e le società di gestione alleate del governo di Pechino, potrebbero rimanere defilati in quanto la distensione sui dazi tra Cina e Stati Uniti ha portato a risultati positivi del tutto inattesi, per cui viene meno la necessità di tenere in equilibrio l’azionario.

Per gli strategist di Nomura, l’azionario di Shanghai e di Hong Kong  è da ieri un "sovrappeso tattico”, in quanto la tregua sui commerci con gli Stati Uniti porta molti vantaggi: ”Questi sviluppi dovrebbero ridurre il premio per il rischio geopolitico associato ai titoli cinesi” si legge nella nota. Lo strategist Chetan Seth ha alzato il giudizio dal precedente Neutral. Le valutazioni rimangono interessanti e c'è spazio per il ritorno di alcuni investitori globali.

Scende debolmente l’azionario dell’India: indice BSE Sensex di Mumbai -0,5%, dal +5,5% di ieri. Il cessate il fuoco tra India e Pakistan firmato nel fine settimana ha scatenato gli acquisti anche alla borsa di Karachi, l’indice KSE ha chiuso in rialzo di circa il 10%, la rupia pakistana si è apprezzata.


Marino Masotti

Caporedattore