TEMI CALDI

In Giappone tassi fermi e borsa piatta, mercati in attesa della FED

La banca centrale giapponese ha confermato i tassi d’interesse allo 0,5%, come da previsioni. Le esportazioni misurate in valore sono aumentate dell’11,4% a febbraio rispetto a un anno prima

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Il giorno della riunione di politica monetaria della Federal Reserve si è aperto in Asia Pacifico con i mercati tranquilli. Ieri la forbice tra le Borse dell’Europa e degli Stati Uniti si è ulteriormente ampliata, con il Nasdaq in ribasso dell’1,7% (-9,3% da inizio anno) e il FtseMib di Milano in rialzo dell’1,3% (+15,5% da inizio anno). 

L’oro resta in prossimità dei massimi della storia e il petrolio è debole. Il dollaro scivola su euro a 1,093.

E’ durata due ore e mezzo la telefonata tra Donald Trump e  Vladimir Putin: la Russia accetta una tregua di 30 giorni alle infrastrutture energetiche ucraine, ma in cambio di uno stop alle armi a Kiev. La Casa Bianca sottolinea come si tratti di un primo passo per arrivare ad una pace duratura. 

La premier Giorgia Meloni è andata al Senato per chiarire che non intende appoggiare l’invio di truppe italiane in Ucraina, pur continuando a supportare la difesa di Kiev contro l’aggressione: escluse manovre correttive per trovare le risorse agli armamenti.

Intanto Piazza Affari è sui massimi dal 2007. 

Esordienti di successo sul Nikkei

Poco sopra la parità la borsa di Tokyo. 

JX Advanced Metals sale del +7% al suo debutto sul listino azionario: l’offerta pubblica iniziale si è conclusa con un risultato positivo, 439 miliardi di yen (2,9 miliardi di dollari), ovvero, al secondo posto nella classifica dei maggiori flottanti dopo SoftBank. 

Le azioni del raffinatore di metalli e materiali per usi vari, tra cui per l’industria dei semiconduttori, sono state vendute a 820 ¥ per azione - nella parte alta delle indicazioni di pre marketing. La forchetta di prezzo era stata in un primo tempo abbassata in quanto non sembrava esserci una domanda robusta. ”La risposta è più solida di quanto ci si aspettasse, visto il recente crollo dei nomi legati ai semiconduttori", ha commentato Masahiro Yamaguchi, analista di mercato senior presso la SMBC Trust Bank “Questo dimostra che il sentimento degli investitori non è così negativo”.

Tassi fermi in Giappone

Stanotte la banca centrale ha confermato i tassi d’interesse allo 0,5%, come da previsioni. ”Numerose incertezze rimangono ancora sull'andamento della attività economica e il rialzo dei prezzi, e l'evoluzione sull'impatto dei dazi negli scambi commerciali", recita il comunicato ufficiale del board che ha preso la decisione.

Dopo la lunga fase di politica monetaria ultra espansiva la Bank of Japan sta provando gradualmente a riportare su i tassi. L'inflazione si è mantenuta al di sopra dell'obiettivo considerato ‘salutare' del 2% sin dall'aprile 2022, e un anno fa l'istituto, per la prima volta dal 2007, ha detto la parola fine all'era dei tassi negativi, per poi aumentarli allo 0,25% a luglio, e nuovamente a inizio 2025.

I prezzi al consumo in Giappone sono saliti del 3,2% a gennaio, il ritmo più veloce degli ultimi 19 mesi. Per mitigare l'impatto, alcune aziende del Sol Levante hanno accettato di aumentare gli stipendi nelle recenti trattative salariali con una revisione media del 5,4%, secondo l’indagine preliminare della Confederazione sindacale giapponese (Rengo) pubblicata la scorsa settimana.

Per gli analisti di mercato il prossimo ritocco del costo del denaro non arriverà prima dell'estate, seguendo la tempistica dei recenti rialzi e le incertezze che si profilano con l'alleato Usa. Lunedì l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), ha previsto un rallentamento della crescita globale, che passerà dal 3,2% nel 2024 al 3,1% nel 2025, e al 3% nel 2026, a causa soprattutto dell'aumento delle frizioni commerciali innescate dai dazi voluti dall'amministrazione Trump.

Bilancia commerciale giapponese

Le esportazioni misurate in valore sono aumentate dell’11,4% a febbraio rispetto a un anno prima, ha riferito il Ministero delle Finanze. La stima mediana era di un aumento del 12,6%. Le importazioni sono scese dello 0,7%, rispetto alla stima mediana di un aumento dello 0,8%. 
La bilancia commerciale giapponese è tornata in attivo, con un surplus di 584,5 miliardi di yen (3,9 miliardi di dollari).

"Penso che una parte della crescita delle esportazioni possa essere dovuta a una corsa agli ordini prima dell'arrivo dei dazi di Trump", ha dichiarato Yuichi Kodama, economista del Meiji Yasuda Research Institute. Ma non è chiaro in che misura ciò sia avvenuto". Vale la pena notare che le esportazioni verso gli Stati Uniti sono diminuite in termini di volume".

La discesa dello yen si è quasi del tutto arrestata in queste ore: dopo quattro sedute di debolezza, il cross si muove intorno a 149,5. Poco mosso il bond governativo decennale.

Denaro facile in Cina

In leggero ribasso le borse della Cina. Hang Seng di Hong Kong  -0,2%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,1%.

Le banche cinesi stanno riducendo i tassi sui prestiti ai consumatori a livelli poche visti nella storia.

Nelle aree più ricche di Shanghai, la capitale finanziaria della nazione, ma anche a Hangzhou, il centro tecnologico della Cina, è in corso una vera e propria guerra dei prezzi tra gli istituti di credito. I  tassi di interesse annuali sono scesi fino al 2,58% e ci sono martellanti campagne di marketing sulle offerte di credito. Solo due anni fa i tassi erano quasi al 10%.

Così il governo vuole. L’Amministrazione Nazionale per la Regolazione Finanziaria la settimana scorsa ha esortato le banche ad espandere l'emissione di prestiti personali per consumatori garantendo nel contempo condizioni ragionevoli, inclusi limiti di credito e tassi d'interesse. "I tassi ai minimi storici sono una riflessione della feroce competizione tra le banche in mezzo a una bassa domanda di prestiti," ha dichiarato May Yan, direttrice della ricerca finanziaria per l'Asia presso UBS Group AG.

"Ma la radice del problema risiede nella debole aspettativa delle persone riguardo alla crescita del reddito e alle prospettive economiche. I prestiti economici potrebbero aiutare a far aumentare i consumi fino a un certo punto, ma le banche devono rimanere vigili sul controllo del rischio per evitare un aumento dei prestiti deteriorati.”


Marino Masotti

Caporedattore