In Asia Pacifico salgono le borse di Cina, India e Giappone

L’indice Shanghai Composite guadagna l’1,2% a 3.740 punti, livello mai più visto dopo maggio 2015: dai minimi di medio periodo di aprile, il guadagno è di circa il 20%. L’indice CSI 300 sale dell’1,5%

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Borsa di Shanghai sui top 2015 

La settimana inizia in Asia Pacifico con la borsa di Shanghai sui massimi degli ultimi dieci anni. I future di Wall Street e dell’azionario dell’Europa sono in lieve rialzo in vista dell’incontro alla Casa Bianca tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky.

A sostenere il presidente dell'Ucraina, nella richiesta di garanzie sull'integrità territoriale, ci saranno sette leader europei, tra cui la premier Giorgia Meloni. 

Trump ha detto che per arrivare a una tregua bisognerà essere pronti alle concessioni, Mosca, da parte sua, ha dato disponibilità a parlare del modello Nato per Kiev.

L’indice Shanghai Composite guadagna l’1,2% a 3.740 punti, livello mai più visto dopo maggio del 2015: dai minimi di medio periodo di aprile, il guadagno è di circa il 20%. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen sale dell’1,5% e l’Hang Seng di Hong Kong dello 0,6%. L’Hang Seng Tech è in rialzo di quasi il 2%.

Il rimbalzo è dei piccoli 

Bloomberg scrive che a comprare, nelle ultime settimane, sono i piccoli investitori locali, dotati in questo momento delle ampie disponibilità liquide derivanti dallo smobilizzo della parte del portafoglio allocata per anni sull’obbligazionario. Da maggio in avanti, soprattutto da quando Cina e Stati Uniti hanno firmato una tregua nella guerra commerciale, sono stati soprattutto i risparmiatori a puntare sul rimbalzo delle azioni.

Liquidità in movimento in Cina 

Il deflusso di capitali dalla Cina ha raggiunto un livello record nel mese di luglio, trainato dagli acquisti aggressivi di asset di Hong Kong da parte degli investitori della Cina continentale, anche a seguito delle nuove misure di liberalizzazione del mercato. 

Le banche nazionali hanno trasferito all'estero un importo netto di 58,3 miliardi di dollari per conto dei propri clienti per investimenti in titoli il mese scorso, secondo i dati pubblicati venerdì scorso dall'Amministrazione statale per il cambio estero. Si tratta del deflusso mensile più elevato dall'inizio delle registrazioni nel 2010.

Il più forte deflusso di capitali è in parte attribuibile agli ingenti acquisti di azioni di Hong Kong da parte degli investitori continentali quest'anno e all'espansione, nel mese di luglio, del programma Southbound Bond Connect, che consente maggiori investimenti in titoli di debito offshore. Nel frattempo, i fondi esteri hanno continuato a ridurre le loro posizioni in titoli di debito cinesi, probabilmente a causa del loro minore appeal relativo rispetto ad attività più rischiose e alternative globali.

Lo yen avrà un gemello virtuale 

 
La borsa di Tokyo è all’ottava seduta di rialzo su dieci, indice Nikkei +0,6%. Poco mosso lo yen, a 147,2. 

L'Agenzia dei servizi finanziari giapponese dovrebbe approvare l'emissione della prima stablecoin ancorata allo yen del Paese già questo autunno, secondo quanto riportato domenica dal quotidiano locale Nikkei.

L'oggetto dell'approvazione è la stablecoin omonima della fintech JPYC con sede a Tokyo. La società prevede di registrarsi come società di trasferimento di denaro presso la FSA entro agosto, secondo quanto riportato dall'articolo. La vendita dei token dovrebbe iniziare nella settimana successiva alla registrazione.
Per sostenere il suo ancoraggio alla valuta giapponese, la stablecoin JPYC sarà sostenuta da attività altamente liquide come depositi e titoli di Stato. JPYC mira a emettere 1.000 miliardi di yen (6,78 miliardi di dollari) della sua stablecoin in tre anni. Secondo il rapporto, la società ha già attirato diversi hedge fund che hanno espresso interesse per la stablecoin.

Il Giappone ha adottato misure tempestive per regolamentare le stablecoin. Nel giugno 2022, il parlamento giapponese ha approvato alcuni emendamenti alla legge sui servizi di pagamento che riconoscono le stablecoin ancorate a valute legali come “strumenti di pagamento elettronico”. L'anno successivo, il Paese ha definito ufficialmente le stablecoin come "attività denominate in valuta". Da allora, diversi attori importanti del settore finanziario locale hanno avviato iniziative per espandersi nel settore delle stablecoin. Tra questi vi è Sumitomo Mitsui Financial Group (SMBC), la seconda banca più grande del Giappone, che all'inizio di quest'anno ha annunciato l'intenzione di lanciare una stablecoin in collaborazione con Ava Labs e Fireblocks.

Altrove in Asia

Sale la borsa dell’India, indice BSE Sensex di Mumbai +1,2%, anche perché il vertice Trump-Putin in Alaska, si è concluso venerdì senza l’introduzione di sanzioni ai compratori di petrolio russo. In calo dell’1,2% la borsa della Corea del Sud.


Marino Masotti

Caporedattore