In Asia Pacifico salgono le borse di Cina e Giappone
In giugno, i lavoratori giapponesi hanno goduto del più forte incremento degli stipendi degli ultimi quattro mesi: i salari nominali sono aumentati del 2,5% rispetto a un anno prima

L’azionario dell’Asia Pacifico si muove in modo laterale all’indomani della chiusura in calo di Wall Street: l’indice S&P500 ha perso lo 0,5%. Torna a salire il petrolio, dopo alcune sedute di ribasso. Poco mosso il dollaro.
Aumenta la busta paga dei giapponesi
Indice Nikkei di Tokyo +0,6%. E’ rimasto all’incirca sui livelli di ieri il cross yen dollaro, a 147,4. Tasso di rendimento del bond governativo giapponese a 1,47%, +2 punti base rispetto alla chiusura.
In giugno, i lavoratori giapponesi hanno goduto del più forte incremento degli stipendi degli ultimi quattro mesi: i salari nominali sono aumentati del 2,5% rispetto a un anno prima, accelerando rispetto all'aumento dell'1,4% rivisto del mese precedente, ha riferito il ministero del Lavoro. Il dato è comunque inferiore alle previsioni degli economisti (+3,1%). I salari di base sono aumentati del 2,1%, mentre una misura più stabile, che evita i problemi di campionamento ed esclude i bonus e gli straordinari, è salita del 2,3% per i lavoratori regolari. I guadagni reali in contanti sono scesi dell'1,3%, un calo più profondo rispetto al calo dello 0,7% previsto dagli economisti.
Commentando questi dati in una nota, Airi Urano, Research Fellow presso il Marubeni Institute dice che questi sviluppi potrebbero sostenere la tesi del rialzo dei tassi della Banca del Giappone.
L’indice Taiex di Taipei è depresso da Taiwan Semiconductor Manufacturing, in calo del 2%. I pubblici ministeri di Taiwan hanno arrestato sei persone sospettate di aver rubato segreti commerciali alla società. L’indagine, a carico di dipendenti ed ex dipendenti, è basata su un’ipotesi di reato molto grave, la violazione della sicurezza nazionale che coinvolge un perno dell'industria tecnologica mondiale
Pechino distante da Washington: 19 ore di volo
L’indice Hang Seng di Hong Kong guadagna lo 0,2%, il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen lo 0,3%.
Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato di essere "molto vicino” all’estensione della tregua commerciale con la Cina. "Non è imperativo, ma credo che faremo un buon accordo", ha detto Trump in un'intervista alla CNBC ieri pomeriggio, aggiungendo che gli Stati Uniti "vanno molto d'accordo con la Cina".
Trump ha di nuovo sminuito l'idea di essere desideroso di un incontro con il presidente cinese Xi Jinping, affermando di voler vedere la sua controparte cinese solo come parte di uno sforzo per concludere i negoziati commerciali. "Finirò per avere un incontro prima della fine dell’anno, molto probabilmente, se faremo un accordo", ha detto Trump. "Se non facciamo un accordo non avrò un incontro". "È un volo di 19 ore - è un volo lungo, ma in un punto in un futuro non troppo lontano, lo farò", ha aggiunto Trump.
Corea del Sud
Indice Kospi di Seul in calo dello 0,4%.
Il ministro delle Finanze della Corea ha detto di aver ottenuto dagli Stati Uniti l'impegno a non ricevere un trattamento meno favorevole di quello riservato a qualsiasi altra nazione, nel caso fossero imposti dazi su semiconduttori e prodotti farmaceutici
"Gli Stati Uniti si sono impegnati a riservarci un trattamento di primo livello", ha dichiarato stanotte il ministro delle Finanze Koo Yun-cheol durante un'audizione della commissione parlamentare. "Non siamo completamente soddisfatti, ma è comunque significativo che la Corea non sia svantaggiata rispetto ad altri Paesi".
La Corea del Sud ha ottenuto lo stesso status del Giappone e dell'Unione Europea, si parte da questo livello quando saranno decise le prossime politiche tariffarie.
Indiani offesi dagli insulti di Trump
Sulla parità l’indice BSE Sensex di Mumbai.
L'India sta provando a contenere le ricadute economiche delle alte tariffe minacciate di nuovo ieri dal presidente Donald Trump: Bloomberg afferma che gli alti funzionari di Nuova Delhi stanno provando a reagire alle nuove bordate arrivate da Washington ieri pomeriggio. Trump ha detto che l'economia indiana è “morta”, le sue barriere tariffarie "odiose" e il suo popolo indifferente alla situazione degli ucraini. Gli indiani non l’hanno presa bene, si tratta a loro avviso di un vero e proprio schiaffo in faccia. Il governo non sa bene che fare perché non c’è una traduzione o una procedura da seguire, in caso di aggressioni pubbliche.

