TEMI CALDI

Sale lo yen e cade la borsa di Tokyo, tremano i bond

Il dazio statunitense sulle importazioni cinesi salirà al 104% alle 12h01 ora di Washington di oggi, ha confermato ieri sera un funzionario della Casa Bianca a Cnbc. La Cina non tratta

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La maggior parte delle borse dell’Asia Pacifico scende a poche ore dall’entrata in vigore dei super dazi al 104% sulle merci della Cina in ingresso negli Stati Uniti.

In controtendenza rispetto al trend generale, salgono, seppure di poco, alcuni mercati azionari della Cina.

Il nuovo affondo nella guerra commerciale, confermato ieri sera dalla Casa Bianca dopo le dichiarazioni di Donald Trump, ha provocato ieri sera il dietrofront di Wall Street: l’indice S&P500 ha chiuso in calo dell’1,6%, dopo aver registrato un rialzo di circa il 4%.

Cade il prezzo del petrolio, si indebolisce il dollaro e volano i tassi di rendimento delle obbligazioni a lunga scadenza.

Lo Yuan debole protegge l'economia 

Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,1%. Hang Seng di Hong Kong -1,9%. Precipita la borsa di Taipei, l’indice Taiex è in calo del -4% e tocca i minimi da inizio 2024: stanotte l’isola di Taiwan è stata colpita da un terremoto di magnitudo 5,8 della scala Richter.

Bloomberg scrive che la Cina sta orchestrando un indebolimento ordinato dello yuan, con la banca centrale in prima linea nel ridurre una parte dell'impatto economico della guerra sui dazi, senza destabilizzare i mercati finanziari.

Il cross dollaro yuan sale a 7,349, su livelli visti poche volte negli ultimi 25 anni.

La People's Bank of China ha indebolito il tasso di riferimento giornaliero dello yuan per la quinta sessione consecutiva mercoledì, ma ha moderato il ritmo del suo aggiustamento. Le banche statali, riferisce l’agenzia, sono state viste vendere dollari in grandi quantità per sostenere lo yuan nel mercato onshore.  Lo yuan offshore è salito al massimo da un mese a questa parte, riducendo il calo dell'1,1% di martedì che lo ha spinto al minimo storico da quando è stato creato il mercato nel 2010. 

"Le autorità vogliono gestire la debolezza dello yuan e non vogliono un grande movimento disordinato", ha dichiarato Khoon Goh, responsabile della ricerca sull'Asia presso Australia & New Zealand Banking - “La la direzione generale è quella di un ulteriore rialzo del dollaro-yuan se non ci sarà un passo indietro sulle tariffe statunitensi”.

Il dazio statunitense sulle importazioni cinesi salirà al 104% alle 12h01 ora di Washington di oggi, ha confermato ieri sera un funzionario della Casa Bianca a Cnbc.

In precedenza, il presidente Trump aveva minacciato di aumentare del 50% le tariffe esistenti contro la Cina a partire da oggi, a meno che Pechino non eliminasse i suoi dazi di ritorsione sui beni statunitensi entro la giornata odierna. Pechino ha ribadito di non avere intenzione di eliminare i suoi dazi di ritorsione del 34% contro gli Usa.

Lo Yen forte mette alle corde l'export giapponese 

In forte calo la borsa di Tokyo: indice Nikkei -4%. Si rafforza lo yen e si avvicina così ai massimi di ottobre, a 144,7 su dollaro.

"Se gli Stati Uniti entrano in recessione, gli utili delle società giapponesi si deterioreranno ancora di più rispetto all'impatto dei dazi", ha dichiarato Mitsushige Akino, presidente di Ichiyoshi Asset Management. È possibile che gli Stati Uniti aumentino il livello dello yen per ridurre il deficit commerciale, ma il mercato azionario non ha valutato il rischio di un ulteriore rafforzamento della valuta, ha aggiunto Akino.

L’indice Kospi di Seul perde il -2%. Ftse Straits Times di Singapore -2%. In lieve calo la borsa dell’India.


Marino Masotti

Caporedattore