I dazi su acciaio e alluminio fermano la corsa della borsa di Hong Kong
Il Presidente Donald Trump, ha mantenuto la promessa di imporre dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio. "Oggi semplifico le nostre tariffe sull'acciaio e l'alluminio"

Sui dazi, gli Stati Uniti sono passati dalla minaccia all’azione: il contesto di mercato è di nuovo cambiato stanotte e i future di Wall Street sono deboli dopo la chiusura in rialzo di ieri. Il dollaro si apprezza, l’oro tocca un altro record e in Asia Pacifico, dove è chiuso il mercato finanziario del Giappone, le borse sono contrastate.
Dazi
Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha mantenuto la promessa di imporre dazi del 25% sulle importazioni di acciaio e alluminio. "Oggi semplifico le nostre tariffe sull'acciaio e l'alluminio", ha detto Trump nello studio ovale mentre firmava gli ordini esecutivi. "E' il 25%, senza eccezioni o esenzioni". Trump ha aggiunto che avrebbe valutato l'imposizione di dazi aggiuntivi su automobili, prodotti farmaceutici e chip informatici. Il provvedimento entra in vigore il 4 marzo. Sebbene gli Stati Uniti acquistino la maggior parte dell'acciaio da Canada, Brasile e Messico, i dazi sono in gran parte, anche se indirettamente, rivolti alla Cina. L'America importa pochissimo acciaio direttamente dalla Cina, di gran lunga il piu' grande produttore di acciaio al mondo. Le tariffe sull'acciaio del 25% introdotte nella prima amministrazione di Trump e continuate dall'ex presidente Joe Biden hanno portato gli importatori americani a spostarsi verso altre fonti.
Le borse della Cina sono in ribasso: indice CSI 300 dei listini di Shanghai Shenzhen -0,5%. L’Hang Seng di Hong Kong perde lo 0,4%, dal massimo degli ultimi quattro mesi toccato ieri.
Alibaba tira dritto sulla via del rialzo, arrivando alla quarta seduta consecutiva in positivo: il titolo guadagna da inizio anno il 29%. La società dell’ecommerce è tornata sotto i riflettori dopo il rilascio dell’ultima versione del suo servizio di intelligenza artificiale e torna a farsi vedere il fondatore Jack Ma, in visita questa notte agli uffici di Xianyu, il più grande marketplace online cinese per beni usati. Le foto e i video condivisi dai dipendenti della sede di Xianyu, a Hangzhou, hanno mostrato un sorridente Ma, 60enne, con una giacca con il logo di Alibaba. Xianyu è stata messa in piedi da Alibaba nel 2014: l’obiettivo dell’iniziativa era quello di fare affari con i consumatori cinesi online più giovani. Ma si è dimesso da tutti i ruoli aziendali in Alibaba ma rimane un azionista chiave.
Gli investitori cinesi stanno contribuendo alla corsa al rialzo delle azioni di Hong Kong, investendo quasi 150 miliardi di Hong Kong (19,3 miliardi di dollari) nell'hub finanziario quest'anno, più di sette volte l'importo dello stesso periodo del 2024. Nonostante l'anticipo delle festività del Capodanno cinese, che quest'anno ha ridotto il numero di giorni di contrattazione, lunedì il flusso arrivato a Hong Kong attraverso i collegamenti di borsa ha rappresentato quasi la metà del totale, con altri 16,5 miliardi di dollari di acquisti, il massimo dall'inizio di dicembre. Gli investitori continentali hanno acquistato con fervore Tencent, portando la loro partecipazione a circa l'11,4% delle azioni in circolazione, e Xiaomi, di cui ora possiedono il 16,2%. L'ottimismo nei confronti di DeepSeek, una startup cinese di intelligenza artificiale, ha catapultato l'Hang Seng Tech Index in un mercato toro la scorsa settimana. Al contrario, gli investitori onshore sono stati più esitanti nel rialzare i titoli sul loro lato del confine, con l'indice CSI 300 in calo di quasi l'1% per l’anno.
India
La borsa è in ribasso e la rupia invece rimbalza dai minimi della storia di ieri. Indice BSE Sensex di Mumbai -0,4%.
La valuta indiana tratta a 86,88 su dollaro, da 88 di ieri: a innescare il movimento potrebbe essere stato un intervento della banca centrale. Questo rally improvviso "eliminerà il posizionamento speculativo", ha dichiarato Ashhish Vaidya, responsabile della tesoreria della DBS Bank di Mumbai. Il nuovo governatore della Reserve Bank of India, Sanjay Malhotra, ha indirettamente incoraggiato le puntate short sulla rupia, quando ha affermato che la politica della banca centrale intende mantenere la stabilità senza danneggiare l'efficienza del mercato.
Morgan Stanley a Nomura ritengono che l'India e la Tailandia siano tra le nazioni più esposte ai rischi derivanti dalla promessa del presidente Donald Trump di imporre tariffe reciproche ai partner commerciali. I due Paesi asiatici si distinguono perché le tariffe che impongono agli Stati Uniti sono, in media, di gran lunga superiori a quelle applicate dagli Stati Uniti. "Le economie asiatiche emergenti hanno aliquote tariffarie relative più alte sulle esportazioni statunitensi e sono quindi a rischio di tariffe reciproche più elevate", hanno dichiarato in una nota ai clienti gli analisti di Nomura guidati da Sonal Varma. "Ci aspettiamo che le economie asiatiche intensifichino i negoziati con Trump".
La borsa di Sidney chiude sulla parità. Donald Trump ha confermato di aver accettato di prendere in considerazione un’esenzione tariffaria sulle importazioni di acciaio e alluminio dall'Australia dopo una telefonata con il primo ministro australiano Anthony Albanese. Uno dei motivi, ha spiegato, e' il surplus commerciale degli Stati Uniti con il Paese alleato. "È uno dei pochi Paesi in cui lo abbiamo. E ho detto (ad Albanese) che è qualcosa a cui daremo grande considerazione", ha spiegato.
Singapore
Indice Straits Times della borsa di Singapore -0,3%. Singapore ha fissato nuovi obiettivi per ridurre le emissioni di gas serra e raggiungere zero emissioni nette entro il 2050. Il 10 febbraio ha annunciato che entro il 2035 le emissioni saranno tra 45 e 50 milioni di tonnellate, rispetto ai 60 milioni previsti per il 2030. Questo impegno, inviato all'ONU nella data limite per tutti i Paesi, segue un percorso graduale. Finora, più di 10 nazioni tra le quasi 200 dell'Accordo di Parigi hanno presentato nuovi obiettivi, tra cui Regno Unito, Stati Uniti, Brasile ed Emirati Arabi.
Nel 2022, Singapore ha emesso 58,59 milioni di tonnellate di CO2 equivalente a circa lo 0,1% del totale mondiale. "Raggiungere 45 milioni di tonnellate ci mantiene sulla strada giusta per il 2050", ha dichiarato il National Climate Change Secretariat (NCCS).
Singapore usa il gas naturale per il 95% della sua energia e ha poche possibilità di sfruttare le rinnovabili. L’energia solare oggi copre solo il 2% dei bisogni del Paese, ma potrebbe arrivare al 10% entro il 2050. L'Accordo di Parigi richiede ai Paesi di aggiornare gli obiettivi climatici ogni cinque anni, rendendoli sempre più ambiziosi. Tuttavia, nel 2024 la temperatura globale ha superato i 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali, avvicinando il rischio di non raggiungere l'obiettivo climatico globale.
Intelligenza artificiale
Un consorzio di investitori guidato da Elon Musk offre 97,4 miliardi di dollari per acquistare la non-profit che controlla OpenAI, aumentando la posta in gioco nella sua battaglia con Sam Altman sulla società dietro ChatGPT. Lo scrive il Wall Street Journal. L'avvocato di Musk, Marc Toberoff, ha detto di aver presentato oggi l’offerta al cda di OpenAI. L'offerta complica i piani attentamente elaborati da Altman per il futuro di OpenAI, tra cui la conversione in una società a scopo di lucro e la spesa fino a 500 miliardi di dollari in infrastrutture tramite la joint venture Stargate, 'benedetta' da Donald Trump alla Casa Bianca.