I dazi non fermano il rialzo della borsa di Hong Kong, in calo il Nikkei di Tokyo

I 7 pesi massimi del tech cinese, tra cui Alibaba Group e Tencent, i "7 titani", guadagna il 40% quest'anno. A fronte di un calo del 10% circa dell'indice dei Magnifici Sette di Wall Street

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La nuova proroga di un mese all’entrata in vigore dei dazi su Canada e Messico non ha portato sollievo a Wall Street, la seduta è terminata con un calo dell’S&P500 dell’1,8%, il Nasdaq ha perso il 2,6%. 

Dazi confusi

“La confusione regna attorno all'agenda politica dell'Amministrazione Trump,” ha detto Chris Weston, responsabile della ricerca per il gruppo Pepperstone. “Sebbene ci siano pochi segni di panico, tanti fondi a breve  hanno ridotto il rischio azionario”.

Ieri il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rinviato i dazi sui beni coperti dall'accordo commerciale nordamericano provenienti dai due paesi confinanti fino al 2 aprile.

I commenti successivi del Segretario del Tesoro Scott Bessent hanno pressoché confermato che è solo un rinvio, i dazi saranno introdotti. Bessent ha respinto l'idea che l'aumento dei dazi darà inizio a una nuova ondata di inflazione e ha suggerito che la Federal Reserve dovrebbe considerarli come aventi un impatto una tantum. 

L’indice del dollaro si indebolisce per la quinta seduta consecutiva.

Yen sempre più forte, Nikkei sempre più debole

In Asia Pacifico scende la borsa di Tokyo: indice Nikkei -2,20%: la settimana si sta per chiudere in ribasso dello 0,7%.

Lo yen si rafforza a 147,7 da 149,2 di ieri: la valuta è sui massimi da ottobre, sulle attese di un proseguimento del rialzo dei tassi da parte della banca centrale. L’apprezzamento arriva dopo che il più grande gruppo sindacale del Giappone ha presentato alle controparti aziendali il maggior aumento salariale dal 1993. Il movimento è "sostenuto dai flussi di beni rifugio e dalle preoccupazioni per un rallentamento degli Stati Uniti, sullo sfondo dei solidi dati giapponesi", scrive Tony Sycamore, analista di mercato presso IG.

Alcuni passaggi dell’intervento di ieri di Bessent all’Economic Club of New York contribuiscono a tenere bassa la propensione al rischio: gli Stati Uniti continueranno a mettere sotto pressione tutti, anche i loro tradizionali partner commerciali. Washington esaminerà 'le leggi che applicano ingiustamente multe ai nostri esportatori, le politiche governative che minano la concorrenza globale e sopprimono i salari, e la manipolazione della valuta che consente persistenti surplus commerciali', ha detto Bessent.  

Hong Kong e Shanghai

La borsa di Hong Kong  sale per il terzo giorno e segna il guadagno settimanale più ampio da quasi due mesi: indice Hang Seng +0,7%. Kuaishou Technology è sui massimi degli ultimi dodici mesi grazie al balzo del 5%, Alibaba Group +1,6%, Meituan +3,4%.

Prevalgono su questo listino altri temi, a partire da quello dei sostegni promessi dalla Cina alla crescita economica e all'innovazione tecnologica. 

L'indice Hang Seng China Enterprise guadagna quasi l’1% e tocca i massimi dal 2021. Si muovono le società dei consumi. Il produttore cinese di abbigliamento sportivo Li Ning sale del 7,9%, l’analogo Anta Sports Products +6%.

L'indice CSI 300 è sulla parità, +1,6% la settimana. La borsa di Taipei ha perso lo 0,6%, -2,5% la settimana. 

Il tech cinese straccia il Nasdaq

Un paniere equamente ponderato di sette pesi massimi del settore tecnologico cinese, tra cui Alibaba Group e Tencent, soprannominati "7 titani" da Societe Generale, ha guadagnato il 40% quest'anno. A fronte di un calo del -10% circa dell'indice dei Magnifici Sette di Wall Street, il cui crollo ha anche spinto l'indice Nasdaq 100 sull'orlo di una correzione.

Bilancia commerciale cinese

La crescita delle esportazioni cinesi è rallentata nei primi due mesi del 2025 rispetto alla fine del 2024: la frenata arriva dopo la corsa di fine anno a caricare in anticipo le spedizioni, in vista dei dazi aggiuntivi degli Stati Uniti.

Le esportazioni sono aumentate del 2,3% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 539,94 miliardi di dollari nei dati combinati di gennaio e febbraio. Si tratta di un calo significativo rispetto al 10,7 percento registrato nel mese di dicembre e al 7,1 percento registrato nello stesso periodo nel 2024.

Zhiwei Zhang, presidente e capo economista di Pinpoint Asset Management, ha dichiarato al South Morning Post che il rallentamento potrebbe in parte derivare dall'affievolirsi degli effetti del blitz dello scorso anno.c"I danni dell'aumento dei dazi statunitensi sulle esportazioni cinesi si manifesteranno probabilmente il prossimo mese", ha detto Zhang.

L'anno scorso, la Cina ha registrato un surplus commerciale da record, con un aumento delle esportazioni del 5,9% e delle importazioni dell'1,1% rispetto all'anno precedente. Si è trattato del più grande surplus registrato da qualsiasi Paese nella storia e pari al 5,2 per cento del prodotto interno lordo nominale cinese, secondo un rapporto di Goldman Sachs della scorsa settimana.

L’azionario dell’Australia si avvia a perdere questa settimana il 2,7%, l’indice S&ASX200 è in ribasso dell’1,8% nel finale di seduta. Il Kospi di Seul perde lo lo 0,5%, -2,2% la settimana. In lieve rialzo la borsa dell’India.


Marino Masotti

Caporedattore