Dopo la Fed, in Asia Pacifico arriva il record del Nikkei
Softbank sale dell’1,3% all’indomani del miglioramento del rating da parte di Moody’s. Tokyo Electron +5%, il titolo sta per registrare l’incremento giornaliero più forte degli ultimi cinque mesi

Il cambio di politica monetaria degli Stati Uniti ha solo increspato le acque, ieri l’indice S&P500 ha chiuso in calo dello 0,1%. Nel corso della notte i future della borsa degli Stati Uniti hanno girato al rialzo e l’azionario dell’Asia Pacifico ha accelerato. Il dollaro ha recuperato posizioni, i bond si sono indeboliti, ma non più di tanto. Sull'oro sono scattate le prese di profitto, mentre Bitcoin ha continuato la corsa.
La Fed torna a sostenere l’economia
La banca centrale degli Stati Uniti ha tagliato i tassi di interesse per la prima volta quest'anno e quindi del secondo mandato di Trump, riducendo i costi di finanziamento di un quarto di punto. Non solo, ma prevede altri due tagli nei prossimi mesi a causa dell'indebolimento del mercato del lavoro per un altro complessivo 0,5%. Il presidente Jerome Powell si è mostrato possibilista su un’ulteriore riduzione in quanto la crescita dell'occupazione ha subito un rallentamento e il tasso di disoccupazione è leggermente aumentato, pur rimanendo basso: “Il mercato del lavoro si è indebolito. Le ragioni per un persistente aumento dell'inflazione sono meno evidenti”.
La decisione non è stata unanime, con Stephen Miran, alleato del presidente Donald Trump che ha prestato giuramento proprio martedì scorso nel consiglio della Fed, a favore di un taglio più consistente di mezzo punto. Christopher Waller e Michelle Bowman, che due mesi fa erano stati membri dissenzienti, si sono aggiunti alla maggioranza.
Nikkei
La borsa di Tokyo è in rialzo, l’indice di riferimento Nikkei guadagna l’1,5% e tocca un nuovo massimo storico. Lo yen è poco mosso, a 147 su dollaro.
Preso atto delle comunicazioni della banca centrale degli Stati Uniti, in attesa di quelle della Banca del Giappone di venerdì, il mercato resta sul tema più caldo del momento, quello dell’intelligenza artificiale. Softbank sale dell’1,3% all’indomani del miglioramento del rating da parte di Moody’s.
Tokyo Electron +5%, il titolo sta per registrare l’incremento giornaliero più forte degli ultimi cinque mesi, i volumi sono il triplo della media.
Tirano ancora i tech cinesi quotati a Hong Kong, l’indice Hang Seng Tech guadagna l’1%, dal +4,3% ieri. Baidu sale del 4% e tocca i massimi degli ultimi due anni e mezzo. La borsa di Hong Kong nel suo complesso è in lieve ribasso. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen è invece in rialzo dello 0,3%.
Pechino vieta l’acquisto dei chip di Nvidia
L'autorità cinese di regolamentazione del cyberspazio ha ordinato ad alcune aziende leader del settore, tra cui Alibaba, di sospendere gli ordini relativi all'RTX Pro 6000D di Nvidia, un semiconduttore per workstation che può essere riutilizzato per applicazioni di intelligenza artificiale.
Secondo indiscrezioni del Financial Times diffuse ieri, l’ufficio di sorveglianza ha intimato di interrompere i test sul chip e di annullare gli ordini esistenti. Diverse aziende avevano indicato prima della direttiva che avrebbero acquistato decine di migliaia di semiconduttori, progettati da Nvidia per evitare di incorrere nelle restrizioni statunitensi sulla vendita di chip avanzati per l'intelligenza artificiale alla Cina. Ieri Nvidia ha chiuso in ribasso del -2,7%. Il provvedimento arriva a poche ore dalla telefonata di domanti tra Donald Trump e Xi Jinping.
La Fed si è mossa, la Banca di Corea la seguirà
La borsa di Seul è in rialzo dell’1%, in prossimità dei massimi della storia. La Banca di Corea ha fatto sapere stanotte che la decisione della Federal Reserve sui tassi le permette di avere più margine di manovra per condurre una politica monetaria maggiormente incentrata sulla crescita, l'inflazione e la stabilità finanziaria.
La presa di posizione, in via indiretta, è in un intervento del vice governatore Park Jongwoo. La BOK ritiene di avere maggiore flessibilità nel dare priorità alle condizioni interne a sostegno della crescita, in un momento in cui l'inflazione è al di sotto dell'obiettivo del 2% e gli squilibri finanziari nel mercato immobiliare mostrano segni di stabilizzazione.
Brasile
Il Comitato della politica monetaria (Copom) della Banca centrale del Brasile ha deciso di mantenere il tasso di riferimento Selic al 15% annuo per la seconda volta consecutiva, come aveva previsto il mercato. Lo rendono noto i principali media brasiliani. La decisione è stata unanime e riflette, secondo il comunicato del Copom, uno scenario di "aspettative disancorate, inflazione elevata, attività economica resiliente e pressioni sul mercato del lavoro”.
Dal settembre 2024 a giugno 2025, il tasso Selic era stato alzato di 4,5 punti, il secondo maggior ciclo di rialzi in 20 anni.
Il Copom ha sottolineato la necessità di una politica monetaria "significativamente restrittiva per un periodo prolungato" e non esclude nuovi aumenti se necessario.
Con il 15%, il Brasile mantiene il secondo maggiore tasso d'interesse reale al mondo (9,51%), dietro la Turchia (12,34%) e davanti a Russia, Colombia e Messico secondo quanto riporta il sito del quotidiano Estado de São Paulo.

