TEMI CALDI

Decolla il negoziato sui dazi con il Giappone, sale la borsa di Tokyo, debole lo yen

I colloqui tra Tokyo e Washington, ai quali ha partecipato direttamente lo stesso Trump, non hanno portato a una decisione immediata sulle tariffe doganali, ma i passi in avanti ci sono stati

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Nel negoziato sui dazi tra gli Stati Uniti e il Giappone si stanno registrando “grandi progressi”, ha scritto stanotte il presidente Donald Trump sul suo sito social.

Le indicazioni sull’andamento del confronto, in qualche misura confermate anche dalla delegazione giapponese, hanno riportato in alto la propensione al rischio dopo la chiusura in ribasso di Wall Street: indice S&P500 -2,2%.

In Asia stamattina la maggior parte delle borse sale. L'oro tira dritto sulla via del rialzo, stanotte è arrivato un altro record, a 3.343 dollari l'oncia. Salgono anche le materie prime: petrolio WTI a 63 dollari il barile.

Yen e Nikkei

L’indice di riferimento della borsa di Tokyo guadagna lo 0,8%. Si indebolisce lo yen dopo il balzo di ieri, la valuta giapponese tratta a 142,6 su dollaro. Poco mosso il bond governativo a dieci anni: tasso di rendimento dell’1,3%.

I colloqui tra Tokyo e Washington, ai quali ha partecipato direttamente lo stesso Trump, non hanno portato a una decisione immediata sulle tariffe doganali, ma i passi in avanti ci sono stati, per cui, le parti, hanno deciso di accelerare i preparativi per il secondo round di incontri. La data precisa ancora non c’è ancora, ma dovrebbe essere prima della fine del mese, ha lasciato intendere il leader del team negoziale giapponese, Ryosei Akazawa.

"Entrambe le parti si impegneranno in discussioni franche e costruttive e mirano a raggiungere un accordo il prima possibile”, ha affermato Akazawa nel corso di un briefing con la stampa. Nel corso dei due incontri, il primo con il presidente Trump e il secondo con i segretari al Commercio e del Tesoro, non si è parlato dello yen, la valuta, a quanto riferito Akazawa, non dovrebbe entrare nei colloqui. Viene meno quindi l’ipotesi che Washington solleciti interventi a favore del rafforzamento della moneta.

Mercati della Cina

La borsa di Hong Kong è tra le migliori in Asia. Indice Hang Seng +1,36%. Si mette in luce la componente tech: l’indice Hang Seng Tech guadagna il 2,4%. Tencent e Alibaba, in rialzo del 3%, contribuiscono in modo importante al movimento.

Le borse della Cina sono poco mosse: CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,1%.
Salgono le azioni delle imprese legate ai servizi, tra cui le grandi catene alberghiere, in vista di una comunicazione governativa riguardante interventi a favore dell'apertura del settore.

L’indice Taiex di Taipei perde lo 0,5%. TSMC , il più grande produttore di chip a contratto del mondo, ha registrato giovedì un aumento del 60% dell'utile netto del primo trimestre, battendo le previsioni del mercato e beneficiando dell'aumento della domanda di semiconduttori utilizzati nelle applicazioni di intelligenza artificiale. Taiwan Semiconductor Manufacturing, i cui clienti includono Apple e Nvidia, ha visto l'utile netto del periodo gennaio-marzo salire a 361,6 miliardi di dollari (11,12 miliardi di dollari) da 225,5 miliardi di dollari dell'anno precedente. L'utile ha battuto la stima LSEG SmartEstimate di 354,6 miliardi di dollari, che si basa sulle previsioni degli analisti più accurati

La Cina vuole essere rispettata

Pechino avrebbe fatto sapere che si siederà al tavolo della trattativa con l'amministrazione del Presidente Donald Trump, quando cesseranno le osservazioni denigratorie, ha scritto stanotte Bloomberg. Altre condizioni per avviare il negoziato sono le seguenti: un posizione più coerente degli Stati Uniti sul tema, una chiara dimostrazione della volontà di affrontare le preoccupazioni della Cina riguardo alle sanzioni americane e a Taiwan, la nomina di una persona di riferimento per i colloqui.


Marino Masotti

Caporedattore