TEMI CALDI

Dazi per tutti e a tutti. Borse dell'Asia Pacifico in ribasso, record dell'oro

L’indice Nikkei di Tokyo segna una flessione di circa il 3% a 34.600 punti, minimi dalla scorsa estate, Lo yen si rafforza su dollaro a 147,2: il cross è sui minimi delle ultime due settimane

Immagine di Trump in primo piano con aria di sfida e sfondo con la bandiera quotidiana

I dazi al 10% minimo, annunciati ieri sera dal presidente degli Stati Uniti su tutte le importazioni, sta provocando sui mercati finanziari una fuga verso i beni rifugio, l’oro tocca nuovi record a 3.167 dollari l’oncia e il rendimento del Treasury decennale scende sui minimi degli ultimi quattro mesi a 4,05%. Perdono terreno le materie prime e si indebolisce il dollaro.

In Asia Pacifico le borse sono in ribasso. I future di Wall Street anticipano un avvio di seduta in forte calo: ieri l’indice S&P500 ha chiuso in rialzo dello 0,7%, terza seduta consecutiva in positivo.

Ecco i dazi di Trump

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha ridisegnato i rapporti commerciali con il resto del mondo: a tutti ha imposto dazi reciproci, partendo da un minimo del 10% a salire anche fino al 50%. Dalla mezzanotte americana, le 6:00 in Italia, scatteranno le tariffe del 25% su tutte le importazioni di auto straniere.

Trump ha parlato di "Giorno della Liberazione" in cui l'industria americana rinasce e l'America sarà più ricca. "Entreranno nelle nostre casse - ha spiegato - migliaia di miliardi di dollari”. Poi è passato a elencare i Paesi colpiti dal suo piano, con un intervento dai toni cupi e minacciosi: all'Unione Europea applicherà dazi del 20%, del 34% alla Cina (a cui va aggiunto secondo Bloomberg il 20% già varato), del 24% al Giappone, del 10% a Regno Unito, Brasile e Argentina.

"L'Unione Europea - ha detto - ci ha trattati molto male. Ci ha imposto dazi superiori al 10% e ha un'Iva del 20%, molto, molto più alta". "I Paesi dell’Unione Europea - ha continuato - sono stati molto duri sul piano commerciale: ci hanno derubato tantissimo, è triste, hanno imposto dazi per il 39% del valore. Noi, in risposta, applicheremo il 20%”.

Dazi al 24%: il Giappone deplora

L’indice Nikkei della borsa di Tokyo segna una flessione di circa il 3% a 34.600 punti, sui minimi registrati la scorsa estate durante la crisi del Carry trade. Lo yen si rafforza su dollaro a 147,2: il cross è sui minimi delle ultime due settimane. Il rendimento del governativo a dieci anni del Giappone scende di dodici punti base a 1,33%.

Il ministro del commercio giapponese Yoji Muto afferma che i dazi statunitensi sono "estremamente deplorevoli”.

Il Giappone sarà soggetto a un dazio lineare del 24% a partire dalla prossima settimana, ha dichiarato il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, l’annuncio arriva a poche ore dell'entrata in vigore di un prelievo del 25% precedentemente annunciato su tutte le importazioni di automobili.

"Ho comunicato che le misure daziarie unilaterali adottate dagli Stati Uniti sono estremamente deplorevoli e ho nuovamente esortato con forza" Washington "a non applicarle al Giappone", ha detto Muto ai giornalisti, aggiungendo di aver parlato con il Segretario al commercio statunitense Howard Lutnick prima dell'annuncio del presidente Trump.

Il ministro ha inoltre avvertito che i nuovi dazi potrebbero indebolire gli investimenti del Giappone nella più grande economia del mondo. Il governo giapponese ha anche rilevato che l'offensiva doganale degli Stati Uniti potrebbe violare le norme del Wto e gli accordi bilaterali tra Usa e Giappone.

Dazi al 34%: la Cina si oppone

L’indice Hang Seng della borsa di Hong Kong perde l’1,9%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,7%. Si rafforza il bond governativo decennale di Pechino, a 1,73%.

La Cina afferma di "opporsi fermamente" ai nuovi dazi statunitensi, e promette "contromisure per salvaguardare i propri diritti e interessi". Lo ha scritto il Ministero del commercio cinese in una nota.

I dazi statunitensi "non sono conformi alle norme del commercio internazionale e danneggiano gravemente i legittimi diritti e interessi delle parti interessate", si legge. 

Trump ha annunciato un aumento dei dazi del 34% su quasi tutti i prodotti cinesi, l’incremento entrerà in vigore il 9 aprile. 

Secondo gli economisti, le ultime tariffe portano la media dei dazi statunitensi su tutti i prodotti cinesi al 65%. Questo tasso include le tariffe esistenti dal primo mandato di Trump che sono state mantenute dall'amministrazione Biden.

Pechino chiede a Washington di "annullare immediatamente" i nuovi dazi, in quanto “mettono a repentaglio lo sviluppo economico globale" e danneggiano anche gli interessi degli Stati Uniti, oltre che le catene di fornitura internazionali. I contrasti si possono “risolvere adeguatamente con i partner commerciali attraverso un dialogo paritario", ha affermato il ministero.

Altre borse dell’Asia. L’indice Kospi della borsa di Seul perde lo 0,9%, l’indice BSE Sensex di Mumbai lo 0,3%. Si avvia a chiudere in calo dello 0,8% l’S&P ASX 200 di Sidney.


Marino Masotti

Caporedattore