Borse di Tokyo e Seul in rialzo, spinge l'automotive
Trump ha dichiarato che sta valutando possibili esenzioni temporanee alle tariffe sugli autoveicoli e sulla componentistica: più tempo alle aziende per avviare la produzione negli Stati Uniti

All’indomani della seconda seduta consecutiva di rialzo a Wall Street, in Asia pacifico prevale il rialzo sui mercati, sia quelli azionari che quelli obbligazionari. Il dollaro si assesta e recupera terreno il petrolio.
Ultime sui dazi
Il Presidente Donald Trump ha dichiarato che sta valutando possibili esenzioni temporanee alle tariffe sugli autoveicoli e sulla componentistica importata, in modo da concedere alle aziende automobilistiche più tempo per avviare la produzione negli Stati Uniti. "Sto valutando qualcosa per aiutare le aziende automobilistiche", ha detto Trump ai giornalisti lunedì nello Studio Ovale. “Stanno passando a parti che sono state prodotte in Canada, Messico e altri luoghi, e hanno bisogno di un po' di tempo, perché le produrranno qui".
L'amministrazione del presidente Donald Trump sta tirando dritto sul progetto di imporre dazi su semiconduttori e prodotti farmaceutici, il Dipartimento del Commercio ha aperto formalmente un’indagine sui due settori. La mossa, emersa ieri sera nel Registro Federale, dovrebbe anticipare l'imposizione di tariffe. Il Dipartimento del Commercio ha dichiarato di aver iniziato a indagare sull’impatto sulla sicurezza nazionale degli Stati Uniti delle "importazioni di semiconduttori e di attrezzature per la produzione di semiconduttori”, oltre che di "prodotti farmaceutici e ingredienti farmaceutici, inclusi prodotti farmaceutici finiti”. Le indagini, iniziate il 1° aprile e ordinate ai sensi della sezione 232 della legge sull'espansione del commercio, potrebbero protrarsi per mesi.
I nuovi dazi minacciano di mettere a soqquadro un'industria di chip che ha superato i 600 miliardi di dollari di vendite globali di semiconduttori essenziali per prodotti che vanno dalle automobili agli aeroplani, dai telefoni cellulari all'elettronica di consumo.
La borsa di Tokyo sale, indice Nikkei +1,3%. Si mettono in luce le società dell’automotive: Toyota +5%, Mazda +4,4%, Subaru +4%. Lo yen è poco mosso a 143,1 su dollaro. Sale il tasso di rendimento del bond a dieci anni del Giappone, a 1,34%.
Samurai Bond
Nelle ultime ore, alcune importanti società giapponesi, tra cui Tepco Power Grid e Yamaha Motor, hanno messo in pausa il collocamento di obbligazioni in yen previste, a causa dell’impennata della volatilità. La scorsa settimana avevano rinunciato al piano di emissione di prestiti, Suntory Holdings e Nippon Express Holdings.
Ieri i rendimenti dei titoli di Stato giapponesi a lunghissimo termine sono saliti per effetto delle speculazioni sui piani di ulteriore indebitamento ai quali starebbe lavorando il governo. Il titolo a 20 anni è salito di sette punti base al 2,435%, il livello più alto dal 2004, mentre il tasso a 30 anni è balzato di 12 punti base al 2,845%. In serata, il primo ministro giapponese Shigeru Ishiba ha negato ci sia questa volontà.
La Corea si difende dai dazi
La borsa di Seul guadagna l’1%. Il governo della Corea del Sud ha stanziato altri 4,9 miliardi di dollari per l'industria nazionale dei semiconduttori in risposta alla "crescente incertezza" sui dazi americani di Donald Trump. "È stato elaborato un aggressivo piano di investimenti fiscali per aiutare le aziende locali ad affrontare le crescenti sfide nella corsa globale ai semiconduttori", ha annunciato il ministero delle Finanze in una nota.
Seul è un importante esportatore verso gli Usa e le sue principali industrie di microchip e automotive soffrirebbero notevolmente a causa delle tariffe al 25% volute dal tycoon. "Per promuovere un ecosistema dinamico, guidato dal settore privato, per l'innovazione e la crescita dei semiconduttori, il governo aumenterà i suoi investimenti nel settore da 26.000 miliardi di won (18,2 miliardi di dollari) a 33.000 miliardi (23,1 miliardi di dollari)", ha aggiunto il ministero.
La Corea del Sud ospita il più grande produttore di chip di memoria al mondo, Samsung, e il più grande fornitore di chip di memoria, SK Hynix. Il ministero ha ammesso che la “crescente incertezza" seguita alle minacce tariffarie del tycoon ha spinto la potente industria a chiedere a gran voce il sostegno del governo.
La Cina si tiene le terre rare
La borsa di Hong Kong è in lieve rialzo. Sulla parità l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen.
Il presidente Xi Jinping ha sospeso le esportazioni di diversi materiali critici, tra cui alcune terre rare, nell’avvio del suo tour nel sudest asiatico. Il leader si pone come difensore della stabilità contro il caos di Donald Trump. L’Ansa scrive che “Il leader mandarino più potente dai tempi di Mao Zedong ha posizionato il Dragone più che su una postura da guerra commerciale, su quella di una più ampia guerra geopolitica. La minaccia sulle terre rare è una delle armi più temute che potrebbe portare al blocco delle forniture, non solo agli Stati Uniti ma a tutto l'Occidente, di componenti essenziali per l'industria bellica, elettronica, automobilistica, aerospaziale. Ma anche dei semiconduttori e di un'altra vasta gamma di beni di consumo. A rischio è l'hi-tech globale. Pechino, ha riferito il New York Times, lavora alla messa a punto di un nuovo sistema regolamentare che, una volta entrato in vigore, potrebbe tagliare fuori in via definitiva alcune aziende, tra cui gli appaltatori militari americani. La stretta attuale, per capirne la portata, riguarda ad esempio sei metalli pesanti di terre rare raffinati interamente in Cina, nonché di magneti in terre rare, il 90% dei quali è prodotto dal Dragone.

