Borse della Cina in rialzo, mentre Honda e Nissan trattano la fusione
Ieri sera la testata Nikkei ha scritto che le due società stanno parlandosi in vista di una fusione. Il titolo Nissan è arrivato a segnare un rialzo del 24%, il maggiore balzo intraday mai registrato


Le borse della Cina salgono all’indomani delle indiscrezioni della Reuters sui prossimi obiettivi di crescita economica individuati dal governo.
L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen guadagna lo 0,7%. Hang Seng di Hong Kong +0,7%.
Xiomi fornisce il più importante contributo al movimento, +2,5% la variazione del titolo del conglomerato dell’elettronica di consumo e delle automobili.
I titoli delle aziende statali cinesi salgono dopo che l'autorità di regolamentazione ha emesso delle linee guida per migliorare la gestione e rafforzare il valore di mercato. Indice CSI Central State-owned Enterprises Composite +1,6%; China Communications Construction +6,4%, China Shipbuilding Industry +4,9%, China Railway Construction +4,5%
Il presidente cinese Xi Jinping ha esortato stanotte la provincia meridionale di Hainan a potenziare lo sviluppo del porto commerciale. Nel suo intervento al termine di una visita nella città di Sanya il presidente ha detto che la Cina deve pianificare "scientificamente" lo sviluppo economico e sociale per il prossimo anno.
La borsa di Tokyo scende, indice Nikkei -0,5%. Le esportazioni giapponesi hanno registrato un ulteriore aumento a novembre, soprattutto grazie alla debolezza dello yen, la tendenza di fondo è però rimasta debole. Le esportazioni misurate in valore sono aumentate del 3,8% rispetto a un anno fa, trainate dai macchinari per la produzione di chip e dai metalli non ferrosi, ha riferito mercoledì il Ministero delle Finanze. Il dato ha battuto le stime di consenso che prevedevano un aumento del 2,5%. Le importazioni sono scese del 3,8%, trainate dal petrolio greggio, ma hanno comunque lasciato un saldo commerciale negativo di 117,6 miliardi di yen. Mentre il valore delle esportazioni è aumentato, la domanda dagli Stati Uniti ed Europa ha continuato a calare, è aumentata invece in Cina. Le spedizioni verso gli Stati Uniti sono diminuite dell’8%. "Il calo delle esportazioni di auto sta tenendo sotto controllo le esportazioni complessive", ha dichiarato Takeshi Minami, economista del Norinchukin Research Institute. Lo yen ha registrato una media di 152,83 per dollaro a novembre, l'1,7% in meno rispetto a un anno fa, secondo il rapporto. Stamattina il cross è a 153,4, da 154 di ieri.
Automotive
La notizia del giorno, non solo per il mercato giapponese è il negoziato tra Honda Motor e Nissan Motor: ieri sera la testata Nikkei ha scritto che i due soggetti stanno parlandosi in vista di una fusione. Il titolo Nissan è arrivato a segnare un rialzo del +24%, il maggiore balzo intraday mai registrato. Honda sta considerando diverse opzioni tra cui una fusione, un legame di capitale o la creazione di una holding, ha dichiarato mercoledì il vicepresidente esecutivo Shinji Aoyama, dopo l’uscita del retroscena. Le due aziende potrebbero fare un annuncio il 23 dicembre, ha riportato TBS. Una delle opzioni considerate è la creazione di una nuova holding sotto la quale opererebbero le aziende combinate, ha detto una delle fonti.
Nell’operazione potrebbe entrare anche Mitsubishi Motors +17%. La mossa verso una fusione seguirebbe una decisione delle due aziende all'inizio di quest'anno di collaborare su batterie e software per veicoli elettrici. In quel momento, il CEO di Honda, Toshihiro Mibe, aveva accennato alla possibilità di un legame di capitale con Nissan. Honda, Nissan e Mitsubishi insieme hanno venduto circa 4 milioni di veicoli a livello globale nei primi sei mesi dell'anno, ben al di sotto dei 5,2 milioni venduti da Toyota da sola.
La borsa della Corea del Sud è in rialzo, indice KOSPI +1,3%. In calo il mercato finanziario dell’India: indice BSE Sensex -0,5%.
Stanotte è arrivato il rimbalzo dell’indice Bovespa di San Paolo del Brasile, +0,9% all’indomani dei minimi da agosto toccati a inizio settimana. In lieve recupero il real dopo l’intervento sul mercato dei cambi della banca centrale.

