TEMI CALDI

Borse della Cina in rialzo con i grandi nomi del tech, Alibaba e Tencent

Alibaba e Tencent guadagnano l’1,5% e il 2% alla vigilia della presentazione dei dati del trimestre. I conti dei due nomi di spicco del tech cinese dovrebbero dare una ulteriore spinta al rally

borsa cinese websim oib

Anche in Asia Pacifico, come ieri a Wall Street, sono i tech a guidare il rialzo delle borse. 

Alibaba e Tencent 

L’indice Hang Seng di Hong Kong guadagna l’1,5%. Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,3%. Taiex di Taipei +1,6%.

Alibaba e Tencent guadagnano l’1,5% e il 2% alla vigilia della presentazione dei dati del trimestre. I conti e le comunicazioni dei due nomi di spicco dell’alta tecnologia cinese dovrebbero dare una ulteriore spinta al fortissimo rimbalzo in corso da qualche settimana. Secondo i dati di S&P Global, lo short interest per entrambe le società è sceso a meno dello 0,1% del flottante da oltre lo 0,4% all'inizio dell'anno. Il posizionamento delle opzioni mostra una minore domanda di copertura da parte degli investitori contro i ribassi.
Intanto JD.com sale del 3,5% dopo aver presentato il trimestre con la crescita dell’utile più forte degli ultimi tre anni.  Taiwan Semiconductor Manufacturing è in rialzo del 2% a Taipei.
In borsa il settore tecnologico cinese non ha sofferto molto, in quanto, a ragione, è stato ritenuto indenne ai dazi: la Cina continentale rappresenta il 90% delle entrate di Tencent. "Le società tecnologiche cinesi si concentrano ancora in gran parte sul mercato interno", ha dichiarato Roxy Wong, senior portfolio manager per l'Asia e le azioni EM globali presso BNP Paribas Asset Management Asia. "L'economia cinese è ancora la chiave per aumentare la propria allocazione nel settore tecnologico cinese”.

Economia cinese

Goldman Sachs e altre importanti banche d’affari hanno aumentato le loro previsioni sul 2025, citando nei loro report una migliore prospettiva per le esportazioni a seguito della tregua tariffaria con gli Stati Uniti.
JPMorgan, ING hanno alzato le loro stime sul PIL al 4,6% o oltre, rispetto al 4% precedente. “La Cina potrebbe evitare una contrazione delle esportazioni quest'anno dopo aver raggiunto un accordo temporaneo con gli Stati Uniti per attenuare il conflitto commerciale”, si legge nella nota di Goldman Sachs.
Il nuovo contesto economico, potrebbe anche deludere i mercati finanziari, in quanto potrebbe ridurre la quantità degli stimoli aggiuntivi in arrivo da Pechino.
Lunedì JPMorgan ha rimosso la sua previsione di interventi fiscali per un valore di 1.000 miliardi di yuan (139 miliardi di dollari) che aveva precedentemente previsto intorno alla riunione di luglio del Politburo. Goldman Sachs ora prevede un solo taglio del tasso di policy di 10 punti base nel resto di quest'anno, invece di due riduzioni della stessa entità in precedenza.

Libertà sui chip per l’intelligenza artificiale 

L'amministrazione Trump intende rivedere le norme sull'esportazione di semiconduttori utilizzati per l’intelligenza artificiale, abbandonando l’approccio dell’ex presidente Joe Biden. Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha annullato la cosiddetta regola sulla diffusione dell'intelligenza artificiale, il dispositivo destinato a entrare i vigore domani che avrebbe creato tre ampi livelli di accesso per i Paesi alla ricerca di chip per l'intelligenza artificiale. La Casa Bianca potrebbe introdurre la possibilità di negoziare accordi individuali con ogni singolo Paese, scrive Bloomberg. 
Le norme di Biden "avrebbero minato le relazioni diplomatiche degli Stati Uniti con decine di Paesi, declassandoli allo status di secondo livello", ha dichiarato il Dipartimento del Commercio nel comunicato.

La borsa di Tokyo è in ribasso e lo yen si rafforza: indice Nikkei -0,7%. 

Sony

Utile record per il conglomerato giapponese del tech nell’anno fiscale appena concluso, trainato dal buon andamento della divisione musicale e dal settore dei videogiochi. Il titolo guadagna il 3%. Cautela invece sull'immediato futuro, a causa dell'incertezza derivante dai dazi statunitensi.
Nei dodici mesi conclusi a fine marzo il risultato netto si assesta a 1.140 miliardi di yen, pari a 6,93 miliardi di euro;  nell'anno fiscale in corso, tuttavia, l'utile scenderà del 12,9% a 930 miliardi di yen, avverte Sony, che si attende una riduzione di almeno 100 miliardi di yen sull'utile operativo a causa delle tensioni commerciali sollevate dall’amministrazione Trump.
"Stiamo valutando diverse opzioni per adattarci alle tariffe già introdotte e i possibili nuovi scenari che si verranno a creare", ha comunicato in una nota l'azienda che spazia dall'elettronica da consumo a svariate forme di intrattenimento: dal catalogo di musica digitale, ai parchi giochi, agli studi cinematografici. Il mese scorso Sony ha aumentato i prezzi della PlayStation 5 in Europa e nel Regno Unito, citando l'aumento dell'inflazione e le fluttuazioni dei tassi di cambio. La società con sede nella capitale nipponica ha detto inoltre che si prepara a uno scorporo parziale della sua unità finanziaria, che sarà quotata al Tokyo Stock Exchange (Tse) a fine settembre, per concentrarsi in misura maggiore sull'intrattenimento. 


Marino Masotti

Caporedattore