Borse della Cina e del Giappone in rialzo, avanza l'ipotesi di tregua in Ucraina
Al termine del vertice di Londra, il presidente francese Emmanuel Macron ha detto alla stampa che una parte dei paesi europei vorrebbe proporre una tregua di un mese tra Russia e Ucraina

La settimana inizia con i mercati impegnati a considerare le implicazioni economiche delle tante novità arrivate nelle ultime ore dal fronte strategico. Dopo il clamoroso strappo di venerdì sera alla Casa Bianca con Donald Trump, il presidente ucraino Volodymir Zelensky è volato a Londra per partecipare al summit che ha visto la nascita di quella che il premier britannico Keir Starmer ha battezzato, “la coalizione dei volenterosi”. L’obiettivo dell’iniziativa diplomatica è quello di arrivare a una pace duratura in Ucraina, con l’appoggio degli Stati Uniti e anche attraverso un progressivo piano di riarmo dell'Europa. Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che una parte dei paesi europei propone una tregua di un mese tra Russia e Ucraina.
In Asia Pacifico, dopo la chiusura in rialzo di Wall Street di venerdì, salgono la maggior parte delle borse. Il mercato della Corea del Sud è chiuso. In calo dello 0,3% l’indice BSE Sensex di Mumbai.
Giappone
Nikkei di Tokyo +1,7%. Lo yen è poco mosso dopo tre sedute di flessione su dollaro, il cross è tornato sopra la soglia di 150. Il bond governativo si indebolisce a 1,39%, da 1,36% di venerdì.
La domanda di yen da parte degli investitori ha raggiunto il livello più alto degli ultimi quattro anni: la corsa ad accaparrarsi la valuta nipponica è da mettere in relazione all’aumento del rischio di una guerra commerciale globale e alla prospettiva di un ulteriore aumento dei tassi di interesse quest’anno da parte della Banca del Giappone.
Secondo i dati della Commodity Futures Trading Commission,le posizioni nette dei gestori patrimoniali sullo yen rispetto al dollaro ammontavano a 68.961 contratti al 25 febbraio, il livello più alto dal febbraio 2021 La posizione è aumentata di oltre 30.000 contratti rispetto alla settimana precedente, durante la quale lo yen si era rafforzato di circa il 2% a 148,57. I gestori patrimoniali stanno acquistando lo yen in previsione di un aumento dell'avversione al rischio sul mercato, ha dichiarato Yujiro Goto, capo stratega valutario di Nomura. Nel frattempo, i fondi a leva hanno visto la loro posizione netta corta sullo yen ridursi a 12.714 contratti, il livello più basso da ottobre.
Cina
Salgono le borse di Shanghai (+0,4%) e di Hong Kong (Hang Seng +1,7%). In calo dell’1,5% l’indice Taiex di Taipei, soprattutto a causa del -4% di Taiwan Semiconductor Manufacturing.
L'attività manifatturiera cinese sta accelerando più del previsto: una rilevazione privata pubblicata questa notte mostra che in febbraio si è registrata l’espansione più forte degli ultimi tre mesi. L'indice dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero cinese Caixin è salito a febbraio a 50,8 da 50,1 di gennaio, secondo i dati pubblicati lunedì da Caixin e S&P Global. Si è trattato del quinto mese consecutivo in cui l'indice è rimasto al di sopra di 50, la soglia che separa l'espansione dalla contrazione.
Sia la produzione che i nuovi ordini sono aumentati a febbraio, raggiungendo i livelli più alti degli ultimi tre mesi, ponendo fine a una serie di cali durata due mesi. "Nel complesso, il mercato ha mostrato chiari segni di ripresa, con i produttori che hanno lanciato nuovi prodotti", ha dichiarato Wang Zhe, economista di Caixin Insight Group.
Anche il PMI manifatturiero ufficiale della Cina, pubblicato sabato, ha battuto le aspettative, tornando in territorio di espansione a 50,2 a febbraio, rispetto al 49,1 di gennaio, secondo quanto riportato sabato dall'Ufficio nazionale di statistica. L'aumento degli ordini di esportazione è il segnale di una più forte domanda esterna di beni cinesi , probabilmente sostenuta dagli importatori statunitensi che hanno anticipato i dazi in previsione di prelievi ancora più elevati, ha dichiarato Zichun Huang, economista di Capital Economics.
Domani entrano in vigore i dazi del 10% sulle merci cinesi in ingresso negli Stati Uniti e il giorno dopo il Presidente Xi Jinping aprirà la più importante riunione politica dell’anno.
Il premier Li Qiang illustrerà il piano economico per l’anno in corso e fornirà indicazioni sulla portata degli stimoli necessari ad arrivare ad un tasso di crescita del 5% circa: questo è quel che si aspettano gli economisti. Migliaia di delegati, tra cui capi di ministero e leader provinciali, si riuniranno mercoledì a Pechino per i lavori del Congresso Nazionale.