Borse dell'Asia spente, rimbalza lo yen, resta debole lo won della Corea

Si placa la volatilità sullo yen, il cross su dollaro è arrivato stanotte a 157,8, massimo da luglio, stamattina, dopo una presa di posizione del governo, la valuta ha recuperato posizioni, a 157,2.

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Le borse dell’Asia Pacifico sono deboli dopo la chiusura sulla parità di Wall Street. L’indice di riferimento per l’area, l’MSCI Asia Pacific è alla sesta seduta consecutiva di ribasso, una sequenza negativa che non si vedeva da aprile.

Prevale la cautela a ridosso dell’ultimo dato macroeconomico di rilievo della settimana, se non dell’intero anno, il Price Consumer Expenditure (PCE), l’indicatore dell’inflazione preso a riferimento dalla Federal Reserve.

Negli Stati Uniti, nel corso della notte si è aperto anche un altro fronte. La Camera ha respinto il piano di finanziamento temporaneo sostenuto dal presidente eletto Donald Trump: lo shutdown del governo degli Stati Uniti entra in vigore stanotte, se non si troverà una soluzione nelle prossime ore.

Sale di poco la borsa di borsa di Hong Kong, Hang Seng +0,2%. Invariato il CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen.

I rendimenti delle obbligazioni cinesi a un anno sono scesi sotto la soglia psicologica dell'1% per la prima volta dalla crisi finanziaria globale del 2008: gli investitori si posizionano in vista di un ulteriore allentamento monetario. La domanda di debito a breve scadenza è aumentata dopo che la banca centrale ha messo un argine alla corsa all’acquisto di obbligazioni sulle scadenze più lunghe. 

Borsa di Tokyo

Praticamente invariato il Nikkei, mentre si placa la volatilità sullo yen : il cross è arrivato stanotte a 157,8, massimo da luglio, stamattina, dopo una presa di posizione del governo, la valuta ha recuperato posizioni, a 157,2.

"Il governo è profondamente preoccupato per i recenti movimenti valutari, compresi quelli guidati dagli speculatori", ha dichiarato il ministro delle Finanze Katsunobu Kato. "Prenderemo provvedimenti adeguati se ci saranno movimenti eccessivi nel mercato valutario". Il responsabile del settore valutario Atsushi Mimura si è accodato a Kato qualche ora dopo: ”Siamo profondamente preoccupati per i recenti movimenti dei cambi", ha dichiarato Mimura ai giornalisti. "Per ora credo sia meglio non dire altro, se non che adotteremo risposte adeguate contro qualsiasi movimento eccessivo”.

Lo yen è arrivato sui massimi degli ultimi cinque mesi dopo che il governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda, ha rilasciato dichiarazioni prudenti sul rialzo dei tassi.

Stanotte il Ministero degli Affari Interni ha comunicato che il principale indicatore dell'inflazione giapponese si è rafforzato grazie al venir meno dell'impatto dei sussidi governativi per l’energia. I prezzi al consumo, esclusi gli alimenti freschi, sono aumentati del 2,7% a novembre rispetto a un anno prima, le stime di consenso erano poco sotto, +2,6%. L'indice che esclude i costi energetici e i prezzi degli alimenti freschi è salito del 2,4%, rispetto al 2,3% del mese prima. I dati di venerdì supportano l'opinione degli economisti secondo cui l'inflazione continua a svilupparsi in linea con le previsioni della Banca del Giappone.

Borsa di Seul

L'indice Kospi perde l’1,6% e la valuta locale, lo won , si sfalda: il cross è sui minimi dal 2009 a 1.450.

Secondo indiscrezioni, a questi livelli di cambio, il National Pension Service della Corea del Sud potrebbe essere costretto a vendere fino a quasi 50 miliardi di dollari in valuta estera per coprirsi dalle perdite.

Se il tasso di cambio medio di chiusura supera quota 1.450 per cinque giorni lavorativi, l'NPS implementerà la copertura strategica, riferisce Bloomberg.. Una volta attivata, la copertura strategica continuerà a meno che il tasso di cambio non scenda significativamente. Il servizio pensionistico è obbligato a coprire fino al 10% delle sue attività in valuta estera se il tasso di cambio raggiunge un livello che si discosta significativamente dalla sua media a lungo termine per più di 20 anni.


Marino Masotti

Caporedattore