Borse dell'Asia positive, ripartono i tech
Indice Nikkei +0,3%, Softbank perde il 4% all'indomani della presentazione dei dati del trimestre: il conglomerato delle attività del tech ha annunciato di aver venduto tutta la quota in Nvidia

L’indice MSCI Asia Pacific sale per la terza seduta consecutiva, una sequenza positiva che non si vedeva da circa un mese.
I future del Nasdaq hanno girato al rialzo dopo le indicazioni sulle vendite arrivate nel corso della serata da Advanced Micro Devices: l’indice dei tech aveva chiuso in calo dello 0,2%.
Il Dow Jones invece, grazie alla spinta della farmaceutica e delle società dell’energia, ha guadagnato l’1,2%, nuovo record.
I tassi di mercato sono in calo a seguito delle indicazioni sul mercato del lavoro arrivate da una società privata di selezione del personale: Treasury Note a dieci anni a 4,08%.
Il dollaro si è leggermente indebolito: euro a 1,157.
Petrolio WTI in lieve calo 61 dollari il barile, dopo il rialzo dell’1,7% di ieri.
Oro a 4.110 dollari l’oncia, di poco più basso di ieri.
Bitcoin a 103.300 dollari.
Borse della Cina contrastate: indice Hang Seng di Hong Kong +0,5%, CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,5%. Taiex di Taiwan +1%.
JD.com, in rialzo dell’1,5% alla borsa di Hong Kong, comunica attraverso il profilo aziendale su WeChat che il numero di ordini ricevuti durante il Singles' Day, un evento annuale dedicato allo shopping online, è aumentato di quasi il 60%. Le vendite in Giappone, Corea del Sud, Singapore, Malesia, Thailandia e Australia sono più che raddoppiate rispetto al valore di un anno fa.
Fisco cinese all’attacco
Bloomberg riporta che le autorità cinesi stanno intensificando gli sforzi per riscuotere le imposte dai cittadini con redditi da investimenti all’estero e dà conto di una campagna volta a reprimere il commercio transfrontaliero, quello che elude i controlli sui capitali.
Ieri sei uffici fiscali locali, tra cui quelli di città come Pechino e Shenzhen, hanno rilasciato dichiarazioni quasi identiche in cui affermavano di aver "ricordato e istruito" alcuni cittadini a dichiarare i propri redditi esteri e a pagare le imposte arretrate.
Le autorità hanno utilizzato l'analisi dei big data per rintracciare le persone, hanno affermato. Gli ultimi sviluppi segnalano che le autorità cinesi non hanno intenzione di allentare la presa sulla caccia alle imposte derivanti dal commercio offshore e sulla prevenzione dell'evasione dei controlli sui capitali.
La mossa arriva in un momento in cui le autorità sono alla ricerca di ulteriori fonti di entrate per ridurre il deficit di bilancio record, anche perché proventi delle vendite di terreni si sono esauriti e i governi sono molto indebitati.
Cina, un modello economico da ripensare
La seconda economia del mondo ha sopportato un crollo del settore immobiliare cinese paragonabile per entità a quello che ha interessato il Giappone negli anni '90 e gli Stati Uniti nel 2008, eppure l'economia cinese nel suo complesso è riuscita comunque a crescere di circa il 4,5-5% all'anno, con ripercussioni limitate sui mercati finanziari globali.
Secondo Tiffany Wilding, Economist di PIMCO e Stephen Chang, Portfolio Manager di PIMCO, “questa resilienza è in gran parte dovuta alle politiche governative che hanno stimolato la crescita in altri settori, in particolare quello manifatturiero (veicoli elettrici, batterie, energia solare), delle infrastrutture e delle esportazioni, contenendo al contempo il contagio e distribuendo le perdite nel tempo”, si legge nella nota.
Il settore immobiliare si è quasi dimezzato nel giro di pochi anni, scendendo al 6% del PIL e le esportazioni nette e gli investimenti hanno guidato la maggior parte della crescita, ma i prezzi all'esportazione sono diminuiti e la forte concorrenza interna ha ridotto i margini e mantenuto bassi i profitti.
Il modello di crescita cinese basato sull'offerta e sulle esportazioni sta ora incontrando dei limiti, “i dati sul PIL reale della Cina nel terzo trimestre riflettono queste sfide commerciali”, proseguono i gestori. “Sebbene i dati complessivi siano stati migliori del previsto, l'analisi dei dati ufficiali per categoria di spesa del PIL rivela una debolezza di fondo. La domanda interna privata (ovvero i consumi privati più gli investimenti) ha registrato la più forte contrazione trimestrale dall'inizio della pandemia, con la contrazione degli investimenti in immobilizzazioni che si è estesa dal settore immobiliare a quello manifatturiero e delle infrastrutture. Anche la crescita degli investimenti delle imprese statali, precedentemente stabile, ha subito un calo di recente”.
Nel complesso, prosegue la nota, gli ultimi dati indicano che, nonostante una crescita del PIL reale superiore alle aspettative, le condizioni interne della Cina si sono recentemente indebolite, mentre la crescita del commercio sta rallentando (ad eccezione del commercio con l'Africa). Nonostante queste sfide, la produzione cinese ha continuato a procedere a un ritmo sostenuto, con un accumulo sia delle scorte di materie prime che dei prodotti finiti.
In prospettiva, le scorte non possono continuare ad accumularsi se la Cina desidera contrastare le tendenze deflazionistiche e mantenere un'economia stabile. I responsabili politici cinesi hanno recentemente sottolineato una campagna “anti-involuzione” per contrastare l'intensa concorrenza e concentrarsi su una crescita di qualità superiore.
Giappone
L’indice Nikkei di Tokyo è in rialzo dello 0,3% e Softbank perde il 4% all’indomani della presentazione dei conti del trimestre: il titolo del conglomerato del tech aveva aperto con un ribasso del 10%. L
o yen è sempre più giù: il cross su dollaro è salito a 154,5, cambio che non si vedeva da febbraio.
I titoli di Stato giapponesi a trent'anni si stanno leggermente indebolendo dopo il collocamento di titoli sulla stessa scadenza: la domanda dei sottoscrittori è scesa sui minimi degli ultimi cinque mesi.
Euforia e alta volatilità alla borsa di Seul
L’indice Kospi guadagna l’1% grazie alla spinta della componente tech.
L'indice di volatilità Kospi 200 ha raggiunto livelli che non si registravano dall'aprile scorso, quando il mercato era crollato a causa dei dazi imposti da Donald Trump.
Il balzo rappresenta una rara eccezione rispetto alla relativa calma che caratterizza gli altri mercati: il VKOSPI che ora oscilla intorno al suo spread più ampio rispetto all'indice di volatilità VIX di Wall Street, dal 2004.
Sono in rialzo le borse dell’India (BSE Sensex +0,7%) e di Singapore (Straits Time +0,3%).
San Paolo del Brasile
Il mercato azionario della prima economia dell’America del Sud è arrivato alla quarta seduta consecutiva di rialzo, nuovo record. Da inizio anno l’indice Bovespa sale del 31%.
La banca centrale brasiliana è del tutto convinta che la politica monetaria restrittiva rallenterà l’inflazione.
L’affermazione è arrivata poco prima dell’uscita di un rapporto positivo sull’andamento dei prezzi al consumo. Tutto procede nel verso previsto, per cui la decisione di "mantenere i tassi invariati per un periodo molto prolungato dà maggiore fiducia che ciò sia sufficiente a garantire la convergenza dell'inflazione verso l'obiettivo", hanno scritto i membri del consiglio di amministrazione nel verbale della riunione politica del 4-5 novembre pubblicato martedì. In ottobre l’inflazione è salita dal 4,7% anno su anno, meno del previsto.
