Borse dell'Asia positive, nella scia di Wall Street, si rafforza lo yen

E’ arrivata ieri sera la notizia della pace a Gaza: la tregua inizia domenica. L’intesa prevede tre fasi, le prime due da 42 giorni ciascuna, con il cessate il fuoco e il rilascio dei primi ostaggi

Giappone_websim2

All’indomani della miglior seduta dell’S&P500 di Wall Street da novembre, le borse dell’Asia Pacifico sono in positivo.

Yen debole, tutti in Giappone

L’indice Nikkei di Tokyo guadagna lo 0,2% e lo yen si rafforza su dollaro a 156,1 da 1157,7 di ieri mattina. 

Bloomberg riporta che i vertici della Banca del Giappone vedono buone possibilità di un rialzo dei tassi di interesse la prossima settimana, a patto che l'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca non cambi lo scenario. Esiste un’alta probabilità di un aumento del tasso di interesse dallo 0,25% al termine della riunione di due giorni del 24 gennaio, a meno di sorprese dalla Casa Bianca.

Il cambio molto favorevole ha contribuito l’anno scorso al boom del turismo: il numero di visitatori stranieri in Giappone ha superato per la prima volta quota 36 milioni.

La debolezza dello yen rende di certo il Paese del Sol levante una delle mete più gettonate dopo la progressiva ripresa delle rotte aeree a seguito della pandemia Covid-19. Secondo i dati governativi, la spesa dei turisti ha superato gli 8.000 miliardi di yen (50,8 miliardi di dollari), stabilendo un primato storico e superiore al precedente record di 5.310 miliardi di yen stabilito nel 2023.

Nello specifico, 36,87 milioni di turisti stranieri hanno visitato il Giappone nell'anno appena concluso, con i periodi di punta che si confermano la fioritura dei ciliegi in primavera e quella del foliage autunnale, contribuendo a far registrare record di presenze da 20 mercati, rivela l'Organizzazione nazionale del turismo giapponese (Jta). Il maggior numero di viaggiatori nel 2024 proviene dalla Corea del Sud con 8,82 milioni, seguita dalla Cina con 6,98 milioni, quasi triplicata rispetto al 2023, e da Taiwan con 6,04 milioni.

Il governo di Tokyo punta ad attirare 60 milioni di visitatori all'anno e ad aumentare la capacità di spesa fino a 15.000 miliardi di yen entro il 2030, pur consapevole delle problematiche legate all'eccesso di affollamento nelle città storiche, come Kyoto, e alla carenza di manodopera nel settore dell'ospitalità.

Borsa di Taipei

Grazie alla spinta delle società dei semiconduttori, primeggia la borsa di Taiwan, indice TAIEX +2,3%.

Taiwan Semiconductor Manufacturing Co., nella scia del Nasdaq, guadagna il 4,2%.
L'anno scorso le aziende taiwanesi hanno investito una quantità record di denaro negli Stati Uniti e in Giappone, mentre le cifre relative alla Cina sono rimaste stagnanti, evidenziando gli spostamenti della catena di approvvigionamento derivanti dalle rivalità tecnologiche e dal peggioramento dei legami tra le due sponde dello Stretto.

I flussi verso gli Stati Uniti hanno raggiunto 14,1 miliardi di dollari nel 2024, portando il totale degli investimenti diretti esteri taiwanesi a 48,6 miliardi di dollari, entrambi record, secondo i calcoli di Bloomberg News basati su una dichiarazione del Ministero dell'Economia. Mercoledì il ministero ha collegato l'impennata agli investimenti all'estero della Taiwan Semiconductor Manufacturing Co. per un impianto nello Stato americano dell'Arizona.

Anche le spese delle aziende in Giappone, Canada e Singapore hanno toccato dei record. Per contro, i nuovi investimenti in Cina sono aumentati solo leggermente, raggiungendo i 3,65 miliardi di dollari l'anno scorso. Essi hanno rappresentato solo il 7,5% della spesa totale delle aziende all'estero - il valore più basso nei dati che risalgono al 1991. 

Accordo su Gaza raggiunto

E’ arrivata ieri sera la notizia della pace: la tregua inizia domenica. L’intesa raggiunta prevede tre fasi, le prime due da 42 giorni ciascuna, con il cessate il fuoco e il rilascio dei primi ostaggi già dal primo giorno. L'accordo tra Hamas e Israele siglato a Doha dovrebbe prevedere anche un graduale ritiro dell'Idf dalla Striscia. Hamas, secondo le prime bozze che circolano sui media, dovrebbe rilasciare subito i primi tre rapiti, "entro domenica prossima": nella prima fase dell'intesa sono 33 gli ostaggi (bambini, donne, anziani e malati) che dovrebbero essere liberati gradualmente.

Dopo i primi tre nel primo giorno della tregua, 4 dovrebbero poter tornare a casa una settimana dopo, altri tre in quella successiva e altrettanti al 21mo giorno. Nell'ultima settimana della prima fase è prevista poi la liberazione di 14 rapiti. Tra i 33 ostaggi dovrebbero esserci anche 5 soldatesse israeliane in cambio di 250 prigionieri palestinesi, in rapporto di una a 50. Hamas e i suoi alleati detengono ancora 94 persone portate via da Israele il 7 ottobre.


Marino Masotti

Caporedattore