Borse dell'Asia positive, in aprile chiudono in rialzo Tokyo, Sidney e Seul

 Il ministero dell'Industria della Corea del Sud ha fatto sapere che ci saranno nelle prossime ore dei colloqui tecnici con le controparti statunitensi a Washington. Indice Kospi -0,4%

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All’indomani del sesto rialzo consecutivo dell’S&P500 di Wall Street, l’indice MSCI Asia Pacific guadagna lo 0,3% e punta a chiudere il mese con una variazione positiva di circa il 2%. 

Sale dello 0,2% l’indice Nikkei di Tokyo, aprile si sta per chiudere con un lieve rialzo, +0,5%. Poco mosso il cross dollaro yen a 142,5.

L’Hang Seng di Hong Kong guadagna lo 0,2%, -4,6% il mese. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shanzhen +0,1%, -2,3% il mese.

Sony 

Titolo in rialzo del 5% sulle indiscrezioni di un progetto di scorporo delle sue unità di produzione di semiconduttori. Una portavoce del conglomerato attivo nell’elettronica di consumo, nell’intrattenimento e nell’high tech, ha smentito quanto scritto poche ore prima da Bloomberg.

Una riorganizzazione della struttura produttiva, con la vendita della parte chip, era stata sollecitata negli anni scorsi dal fondo attivista Third Point di Dan Loeb. 

Industria giapponese

Secondo i dati governativi pubblicati stanotte, la produzione industriale e' scesa dell'1,1% a marzo rispetto al mese precedente. La riduzione contrasta con l'aumento registrato a febbraio, quando l'indice e' salito del 2,5%, confermando che la produzione industriale del Giappone sta "oscillando in modo indeciso", secondo il rapporto del Ministero dell'Economia, del Commercio e dell'Industria giapponese. Rispetto a marzo 2024, l'indice e' diminuito dello 0,3%.

I settori che hanno contribuito maggiormente al calo della produzione industriale giapponese nel terzo mese dell'anno sono stati i veicoli a motore, i macchinari elettrici e le apparecchiature elettroniche per l'informazione e la comunicazione, nonche' i macchinari di uso generale e commerciale.

I dazi di Trump frenano l'economia cinese 

In aprile, l'attività delle fabbriche ha registrato la peggiore contrazione dal dicembre 2023, rivelando così i primi segni dei danni dei dazi di Donald Trump.
L'indice ufficiale dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero è sceso più del previsto a 49 da 50,5, ha dichiarato mercoledì l'Ufficio nazionale di statistica.

La misura non manifatturiera ha mostrato che l'attività nel settore delle costruzioni e dei servizi è cresciuta meno di quanto previsto. Gli indicatori offrono un primo allarmante sguardo ufficiale sullo stato di salute dell'economia cinese dopo che l'amministrazione Trump ha imposto dazi a tappeto del 145% sui prodotti cinesi, un livello che ci si aspettava danneggiasse un settore che ha contribuito a quasi un terzo della crescita dell'economia lo scorso anno.

"È sicuramente peggiore del previsto. Dimostra che le tariffe hanno iniziato a mordere", ha dichiarato a Bloomberg Television Robin Xing, capo economista per la Cina di Morgan Stanley.  Lo yuan offshore ha esteso il suo calo, scendendo dello 0,1% a circa 7,27 per dollaro dopo che i dati hanno disatteso le aspettative. 

Corea del Sud 

L’indice Kospi di Seul perde lo 0,3%, il mese si sta per chiudere con un rialzo del 3%.  Il ministero dell'Industria ha fatto sapere che ci saranno nelle prossime ore dei colloqui tecnici con le controparti statunitensi. La delegazione degli alti funzionari sudcoreani resterà a Washington fino a domani.

Australia 

L’indice S&P ASX200 di Sidnei guadagna lo 0,3%, +3,3% il mese.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha parlato stanotte della possibilità di avere un’altra telefonata con il primo ministro australiano per discutere dei dazi. Quando martedì un giornalista gli ha chiesto se avesse in programma colloqui con il primo ministro Anthony Albanese, Trump ha risposto che Canberra aveva chiesto un incontro. “Mi stanno chiamando e gli parlerò, sì”, ha detto ai giornalisti. I tentativi di avvio di un negoziato arrivano a tre giorni dalle elezioni federali: il tema dei dazi ha dominato la campagna elettorale. In febbraio, nel corso del primo incontro telefonico sul tema con Albanese, Trump aveva lasciato aperta la possibilità di un'esenzione alle tariffe del 25% su acciaio e alluminio. L'esenzione non è poi stata concessa ed è invece arrivata un’imposizione “reciproca” del 10% all'inizio di aprile.


Marino Masotti

Caporedattore