Borse dell'Asia Pacifico in ribasso, si svaluta lo yen
L’indice MSCI Asia Pacific è in calo dello 0,5% a fine seduta. Lo yen giapponese si svaluta e il cross su dollaro sale in prossimità della soglia psicologica di 150, a 149,7

Le borse dell’Asia Pacifico sono per lo più in ribasso dopo la terza chiusura in negativo di Wall Street. L’indice MSCI Asia Pacific è in calo dello 0,5%.
A salire sono le società del settore difesa, dopo i nuovi sconfinamento degli aerei russi nei cieli dei paesi della NATO: Bloomberg riferisce che Mosca è stata informalmente avvertita dall’Alleanza Atlantica di cessare le violazioni. Nel caso continuassero, i velivoli saranno abbattuti.
Si indebolisce su dollaro buona parte delle valute dell’area all’indomani della pubblicazione dei dati del PIL degli Stati Uniti. Il petrolio è poco mosso, verso la miglior settimana degli ultimi tre mesi.
Dazi
A partire dal primo ottobre "imporremo dazi al 100% su qualsiasi prodotto farmaceutico di marca o brevettato, a meno che un'azienda non stia costruendo il proprio stabilimento di produzione farmaceutica in America".
Lo annuncia Donald Trump sul suo social Truth, precisando che “la costruzione sarà definita come un cantiere in fase di avvio e/o di costruzione. Pertanto, non ci saranno dazi su questi prodotti farmaceutici se la costruzione è iniziata".
Giappone e yen
Indice Nikkei di Tokyo in calo dello 0,5%, la settimana termina con un rialzo dello 0,4%. Lo yen si svaluta e il cross su dollaro sale in prossimità della soglia psicologica di 150, a 149,7.
Dal punto di vista dell’analisi tecnica, il cambio USD/JPY sta registrando massimi sempre più elevati e si mantiene al di sopra della media mobile a 200 giorni, dopo essere rimasto per gran parte degli ultimi due mesi e mezzo in un intervallo compreso tra la media mobile a 100 giorni e 200 giorni.
Bank of America ha rivisto le sue previsioni sul dollaro-yen per la fine del 2025 a 153, dal precedente 155, principalmente a causa della debolezza della valuta degli Stati Uniti.
"I dati economici statunitensi più solidi e i rendimenti più elevati negli Stati Uniti hanno alimentato la tendenza all'acquisto del dollaro", ha affermato Takafumi Onodera, responsabile delle vendite e del trading presso Mitsubishi UFJ Trust & Banking Corp. a New York. ”Inoltre, i commenti dei funzionari della Federal Reserve che hanno sottolineato le preoccupazioni per l'inflazione, insieme ai rischi geopolitici, hanno portato gli investitori ad acquistare il dollaro come bene rifugio".
Cina
Tutte in calo le borse della Cina. Il ribasso più ampio è quello dell’indice Taiex di Taipei, -1,8%, la flessione di oggi ha annullato i guadagni dei primi quattro giorni della settimana. Hang Seng di Hong Kong -0,6%, più o meno simile è il ribasso sull’arco delle cinque sedute. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,3%, la settimana termina con un rialzo dell’1,6%.
Corea del Sud
Indice Kospi di Seul -2,7%, soprattutto per il forte calo di Samsung Electronics, in calo del 4% dopo quattro sedute consecutive di rialzo e un massimo poliennale. Scende anche l’altro peso massimo dell’high tech, Hynix.
La Corea del Nord è nella “fase finale" di sviluppo di un missile balistico intercontinentale che potrebbe colpire gli Stati Uniti con armi nucleari. E’ quanto ha detto giovedì il presidente sudcoreano Lee Jae-myung, visitando giovedì la Borsa di New York, nel resoconto dei media di Seul.
"Sia per ottenere influenza nei colloqui con gli Stati Uniti, sia per rafforzare il proprio regime, la Corea del Nord ha continuato a sviluppare missili balistici intercontinentali (Icbm) in grado di trasportare ordigni nucleari fino a raggiungere gli Usa", ha osservato Lee, secondo cui allo stato Pyongyang "non sembra esserci ancora riuscita, ma si dice che sia nella fase finale, con solo la tecnologia di rientro irrisolta. Ma anche questo nodo è probabile possa essere sciolto”.