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Borse dell'Asia Pacifico in ribasso, sempre più giù il bitcoin

L’indice Nikkei di Tokyo perde il 2,7%. Il cross dollaro yen scende a 155. Il tasso di rendimento del decennale del Giappone è sui massimi degli ultimi diciassette anni a 1,74%

Criptovalute e tassazione2_websim

La forza delle vendite sta accelerando un po’ in tutto il mondo, ieri il Nasdaq e l’S&P500 di Wall Street sono scesi di poco meno dell’1%, l’indice globale MSCI World è sui minimi delle ultime quattro settimane e l’MSCI Asia Pacific perde l’1,7%.

I future indicano che il movimento ribassista sta per arrivare in Europa.

La minore propensione al rischio ha effetti molto più pronunciati sulle crypto, con il bitcoin sui minimi degli ultimi sette mesi a 89.900 dollari.

L’oro è di poco sopra quota quattromila dollaro, in ribasso dello 0,5%. Si rafforzano le obbligazioni.

Asia

L’indice MSCI Asia Pacific guadagna da inizio anno il 24%. “A nostro avviso, questo forte rally, guidato da un giustificato re-rating delle valutazioni, non è giunto al termine”, scrive Jian Shi Cortesi,  Investment Director Azioni growth Asia/Cina di GAM.

Ci sono validi motivi per un ulteriore rialzo, tra questi vi sono: un ciclo favorevole della Fed: “ la storia dimostra che i periodi di allentamento monetario da parte della Federal Reserve (Fed) e un dollaro più debole creano un forte vento favorevole per i titoli azionari asiatici, una dinamica che prevediamo sosterrà la performance; l’accelerazione dello slancio degli utili, il rialzo sta acquisendo un sostegno fondamentale, con una previsione di accelerazione della crescita degli utili regionali nel prossimo anno; l’ampia disponibilità di liquidità, nonostante i forti guadagni, il posizionamento degli investitori rimane conservativo, indicando una significativa domanda latente che potrebbe alimentare la prossima fase di crescita” prosegue il gestore.

Sebbene i nuovi dazi possano generare volatilità, “il panorama economico asiatico è fondamentalmente più resiliente rispetto ai cicli passati. La regione non è più un partecipante passivo al commercio globale, ma sta invece plasmando attivamente il proprio destino”.

Giappone

L’indice Nikkei di Tokyo perde il 2,7%. Il cross dollaro yen scende a 155. Il tasso di rendimento del decennale del Giappone è sui massimi degli ultimi diciassette anni a 1,74%.

Il governo di Tokyo si dice pronto a stemperare le recenti tensioni diplomatiche con la Cina e si dice disposto a discussioni costruttive. "Siamo aperti ad un dialogo aperto con la Cina, nonostante le recenti tensioni", ha detto in un punto stampa il segretario di Gabinetto, Minoru Kihara. Ieri lo stesso Kihara aveva dichiarato che gli annunci da parte della Cina che minacciano gli scambi tra i popoli sono incompatibili con l'orientamento delle relazioni bilaterali recentemente confermato dai leader dei due Paesi, aggiungendo che il Giappone ha chiesto con fermezza alla parte cinese di adottare le opportune misure.

Cina

Borse della Cina in ribasso. Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,6%. Hang Seng di Hong Kong -1,5%. Taiex di Taipei -2,2%.

La Cina ha avviato l’iter per emettere obbligazioni sovrane denominate in euro fino a 4 miliardi di euro (4,6 miliardi di dollari), scrive Bloomberg. Le fasi di pre marketing sono state accolte molto positivamente. Il Ministero delle Finanze sta cercando di fissare il prezzo della parte quadriennale dell'offerta a doppio tranches a circa 28 punti base sopra il tasso swap medio, secondo indiscrezioni.

La cosiddetta guida iniziale al prezzo per la parte settennale è di circa 38 punti base, ha aggiunto la persona. L'offerta in euro arriva dopo il successo della vendita di obbligazioni denominate in dollari da 4 miliardi di dollari della Cina circa due settimane fa, in un momento in cui l'allentamento delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti ha sollevato il sentiment degli investitori verso la nazione.

La borsa della Corea del Sud è in ribasso di circa il 3%. 

Singapore

Indice Straits Times -0,5%. Le esportazioni chiave di Singapore hanno registrato una sorprendente e significativa accelerazione nel mese di ottobre, superando di gran lunga le aspettative del mercato.

Questo slancio è stato trainato principalmente da una robusta e inaspettata domanda globale di tecnologia avanzata, in particolare semiconduttori (chip) e componenti legati all'Intelligenza Artificiale (AI). La performance positiva ha indotto gli economisti e gli analisti di mercato a rivedere in rialzo le previsioni di crescita delle esportazioni per l'intero anno, segnalando una resilienza economica superiore alle attese. I dati diffusi da Enterprise Singapore il 17 novembre hanno evidenziato una crescita delle Esportazioni nazionali non petrolifere (Nodx) del 22,2% su base annua, un balzo notevole che segue un aumento rivisto al ribasso del 7% registrato a settembre.

India

Indice BSE Sensex di Mumbai -0,4%. Da inizio anno -7% in euro.

L'indice della borsa indiana ha sottoperformato l'MSCI Asia, con una correzione del 13% in USD (e del 18% in EUR) dell’indice MSCI India nel periodo settembre 2024. 2025.

Secondo Bhuvnesh Singh, gestore del fondo Comgest Growth India di Comges, questo movimento “riflette valutazioni iniziali elevate, un rallentamento ciclico della crescita domestica che ha portato a revisioni al ribasso degli utili per l’esercizio 2026, e un aumento delle incertezze globali”.

Nel medio periodo, tuttavia, “l’India rimane ben posizionata, grazie a un bilancio solido, tassi di interesse reali positivi, una politica stabile e demografia favorevole. Nel breve termine, il rischio principale resta legato a fattori globali, in particolare dispute tariffarie e tensioni geopolitiche crescenti, anche se una risoluzione più rapida con gli Stati Uniti sulle tariffe rappresenterebbe lo scenario migliore. Con le valutazioni ora normalizzate, riteniamo che il mercato possa seguire l’andamento della crescita degli utili”.


Marino Masotti

Caporedattore