Borse dell'Asia Pacifico in rialzo, c'è più Cina negli indici di borsa
L'indice regionale MSCI Asia Pacific guadagna l'1,3%, con le borse di Hong Kong (+1,5%) e di Tokyo (+1,5%) a guidare il movimento. Tutti gli 11 settori dell'indice hanno registrato un aumento

Le borse dell’Asia Pacifico rimbalzano dopo la peggior sequenza di sedute negative da aprile: stanno rientrando un po’ in tutto il mondo i timori sulle valutazioni estreme raggiunte dalle società dell’high tech coinvolte nella corsa all’intelligenza artificiale.
Ieri il Nasdaq ha chiuso in rialzo dello 0,6%. S&P500 +0,4%. Nell’ultima parte della seduta hanno accelerato le società più esposte ai commerci internazionali.
Vari quotidiani e testate hanno riferito che nel corso dell’udienza preliminare della Corte Suprema sui dazi imposti dalla Casa Bianca, i giudici hanno mostrato scetticismo sulle decisioni di Donald Trump. Nel corso della fase di interrogazione degli avvocati, alcuni membri della Corte si sono riferiti alla dottrina giudiziaria che negli anni scorsi ha portato alla bocciatura di alcuni provvedimenti presi dal presidente Joe Biden.
Nel dopoborsa di Wall Street, Qualcomm ha perso il 2,6%, ma il produttore di chip ha fornito previsioni ottimistiche sull’andamento del business. Anche ARM Holding, un fornitore di tecnologie ai produttori di chip, ha presentato stime sul trimestre in corso superiori alle aspettative degli analisti, il titolo è salito del 4% nell’afterhour.
L'indice regionale MSCI Asia Pacific guadagna l'1,3%, con le borse di Hong Kong (+1,5%) e di Tokyo (+1,5%) a guidare il movimento di ripresa. Tutti gli 11 settori dell'indice hanno registrato un aumento, con più di due titoli in rialzo per ogni titolo in calo.
Più Cina negli indici di borsa
Il numero di società cinesi presenti negli indici azionari globali di MSCI è aumentato per la prima volta in quasi due anni, preparando il mercato a un maggiore afflusso da parte degli investitori passivi.
Secondo i dati raccolti da Bloomberg, nell'ambito della revisione trimestrale sono state aggiunte agli indici MSCI Global Standard più azioni cinesi di quante ne siano state eliminate, per la prima volta dal febbraio 2024.
Il fornitore dell'indice ha aggiunto 26 società cinesi e ne ha rimosse 20. Il cambiamento arriva dopo che l'indice MSCI China è salito di oltre il 30% da inizio anno, meglio dell'indice globale. Molti dei titoli appena selezionati appartengono a settori sostenuti dalla politica industriale di Pechino: materiali strategici, robotica, intelligenza artificiale e produzione di alta gamma.
Il peso della Cina nell'indice MSCI All Country World è circa del 3,15% rispetto al 64,73% degli Stati Uniti, al 4,89% del Giappone e al 3,17% del Regno Unito alla fine di ottobre.
Giappone, sempre più giù i salari reali
Lo yen tratta a 154 su dollaro, in flessione da 153,5 di ieri.
I salari dei lavoratori giapponesi sono aumentati dell'1,9% rispetto all'anno precedente, registrando un'accelerazione rispetto ad agosto, secondo quanto riportato giovedì dal ministero del Lavoro. Il dato è risultato in linea con le aspettative degli economisti. Gli stipendi base sono aumentati allo stesso ritmo, mentre un indicatore più stabile, che evita problemi di campionamento ed esclude bonus e straordinari, è salito del 2,2% per i lavoratori regolari, registrando un leggero rallentamento rispetto al mese precedente.
I guadagni reali in contanti sono diminuiti dell'1,4%, segnando il nono mese consecutivo di calo e risultando in linea con le previsioni degli analisti.
Il calo dei salari reali continua a esercitare pressione sul governo del primo ministro Sanae Takaichi affinché attenui l'impatto dell'inflazione sulle famiglie.
L'andamento dei salari rimane sotto stretta osservazione da parte del mercato, poiché la BOJ lo ha segnalato come un fattore chiave nel determinare i tempi del suo prossimo aumento dei tassi. Dopo la decisione di mantenere invariati i tassi di interesse la scorsa settimana, il governatore Kazuo Ueda ha dichiarato che sta monitorando lo "slancio iniziale" delle prossime trattative salariali annuali.
”Non credo che lo slancio della crescita salariale si sia indebolito al punto da distogliere la BOJ dal suo percorso di aumento dei tassi", ha affermato Harumi Taguchi, economista principale di S&P Global Market Intelligence, sottolineando una certa moderazione nei dati di giovedì. "Il recente rapporto sulle prospettive della BoJ fa riferimento al forte aumento del salario minimo e la banca ha anche affermato che seguirà gli sviluppi verso le trattative salariali del prossimo anno: probabilmente continueranno a valutare la situazione per ora".
Corea del Sud
La borsa di Seul è in rialzo dell’1,5%.
In settembre, le partite correnti hanno registrato un surplus per il 29° mese consecutivo grazie alle solide esportazioni globali di semiconduttori e navi, secondo i dati diffusi giovedì dalla banca centrale. Il saldo delle partite correnti, la misura più ampia del commercio transfrontaliero, ha registrato un surplus di 13,47 miliardi di dollari USA a settembre, rimanendo in terreno positivo dal maggio 2023, secondo la Banca di Corea (BOK). Si tratta di un valore superiore al surplus di 9,15 miliardi di dollari del mese precedente, che rappresenta il secondo dato mensile più alto da sempre.
Il surplus commerciale per i beni ha raggiunto i 14,24 miliardi di dollari a settembre, superiore ai 9,40 miliardi di dollari del mese precedente.
Le esportazioni sono cresciute del 9,6% rispetto all'anno precedente, raggiungendo i 67,27 miliardi di dollari a settembre, mentre le importazioni hanno registrato un aumento del 4,5%, raggiungendo i 53,02 miliardi di dollari.
