TEMI CALDI

Borse dell'Asia Pacifico in calo e dollaro debole, oggi riapre Wall Street

Le imprese industriali cinesi hanno registrato il mese scorso un incremento degli utili del 3%. Dietro alla crescita c’è anche l'effetto di un piano a sostegno dell’ammodernamento delle attrezzature

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La maggior parte delle borse dell’Asia Pacifico sono deboli dopo un avvio in positivo. Salgono nel finale di seduta le piazze azionarie di Singapore e di Sidney: indice Straits Times +0,2% e indice S&P ASX200 +0,3%.

La debolezza del dollaro porta su buona parte delle valute dell’area: l’indice MSCI Asian Currencies tocca i massimi da ottobre.

Oggi riapre Wall Street dopo la festività: future Nasdaq +1%.

Giappone: rialzo tassi a fine estate

Indice Nikkei di Tokyo in calo dello 0,2%. Yen a 142,4 su dollaro, in modesto rafforzamento rispetto a ieri. 
Il governatore della Banca del Giappone, Kazuo Ueda ha ribadito che se le previsioni sulla crescita economica saranno confermate dai dati, i tassi d’interesse saliranno ancora. "Adegueremo il grado di allentamento monetario come necessario" per garantire che la banca raggiunga il suo obiettivo di prezzi sostenibili se le indicazioni in arrivo daranno alle autorità maggiore fiducia che le loro aspettative economiche saranno soddisfatte, ha detto Ueda in un discorso alla conferenza internazionale "Nuove sfide per la politica monetaria”, organizzata a Tokyo dalla stessa banca centrale. 
"Le opinioni del mercato sul potenziale rialzo dei tassi della BOJ hanno oscillato molto, ma la posizione della BOJ non è cambiata", ha dichiarato Ko Nakayama, capo economista presso Okasan Securities e ex funzionario della Banca del Giappone. "Settembre sarebbe il momento più prossimo per il prossimo rialzo”.

Poco sotto la parità l’indice Hang Seng di Hong Kong. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,6%.

Debuttanti a Hong Kong

Due società hanno iniziato le contrattazioni a Hong Kong. Xiamen Jihong, che fornisce servizi di pubblicità e marketing per l'e-commerce segna un rialzo di circa il 40% a 11,2 dollari di Hong Kong. In fase di IPO, la raccolta è stata di 521 milioni di dollari HK.
L'azienda biotecnologica PegBio crolla all’esordio e il titolo perde  il 21% a 12,32 dollari di Hong Kong.

Profitti aziendali in Cina

Le imprese industriali cinesi hanno registrato il mese scorso un incremento degli utili del 3%, ha fatto sapere stanotte l’'Ufficio nazionale di statistica. Dietro alla crescita c’è anche la spinta sulla domanda innescata dal varo di un piano governativo a sostegno dell’ammodernamento delle attrezzature, questo elemento è stato capace di limitare la pressione esercitata dall'aumento dei dazi statunitensi. In marzo l’aumento dell’utile era stato del 2,6% anno su anno. Nel periodo gennaio-aprile, la variazione è +1,4%.
"I profitti industriali si sono ripresi costantemente nei primi quattro mesi dell'anno, riflettendo la forte resilienza e capacità dell'industria cinese di contrastare gli shock", ha dichiarato Yu Weining, analista del National Bureau of Statistics, in un comunicato separato. 
I bilanci aziendali più solidi potrebbero ridurre l'urgenza di ulteriori stimoli da parte di Pechino per garantire il raggiungimento dell'obiettivo di crescita annuale di circa il 5%. Un approccio più misurato è sempre più probabile dopo che la Cina e gli Stati Uniti hanno concordato una tregua nella guerra commerciale e la prova di resilienza della seconda economia mondiale.
"I profitti industriali cinesi hanno tenuto sorprendentemente bene in aprile. Una spinta dai forti guadagni dei settori high-tech guidati dal boom dell’AI, ha compensato la pressione sui produttori più orientati all’esportazione”, commenta Eric Zhu, economista di Bloomberg Intelligence. 

La borse dell’India e della Corea del Sud sono in ribasso: indice Kospi di Seul -0,8%, indice BSE Sensex di Mumbai -1%.

India 

La rupia indiana è sui top delle ultime tre settimane su dollaro, mentre i titoli sovrani sono poco mossi. Il cross dollaro rupia è a 85,0912, il livello più basso dal 7 maggio. “La rupia ha iniziato la settimana in modo favorevole, sostenuta da un appetito per il rischio e da un dollaro USA debole", ha dichiarato Dilip Parmar, analista ricercatore senior presso HDFC Securities".
Il rendimento del decennale è al 6,25%: gli economisti di Citi, Samiran Chakraborty e Baqar M. Zaidi, lo vedono al 6% a breve, per effetto del proseguimento dell’allentamento monetario.


Marino Masotti

Caporedattore