Arrivano i dazi: borse dell'Asia in ribasso, si rafforza il dollaro e crolla il bitcoin

L’indice Nikkei di Tokyo perde il 2,7% anche se il Giappone non rientra nei paesi colpiti o minacciati da Washington. Lo yen si indebolisce, ma non di tanto, su dollaro a 159,5, da 154,5 di venerdì.

Immagine di Trump in primo piano con aria di sfida e sfondo con la bandiera quotidiana

Le borse dell’Asia Pacifico scendono in modo corale dopo l’annuncio dell’imposizione di dazi da parte degli Stati Uniti sulle merci in arrivo da Messico, Canada e Cina. Si rafforza il dollaro e crolla il bitcoin.

Dazi soft alla Cina

La borsa di Hong Kong ha riaperto dopo la lunga pausa per le feste del Capodanno Lunare: indice Hang Seng -0,7%. L'Hang Seng China Enterprises Index, dove si trovano le società cinesi, segna un calo leggermente maggiore, -1,4%. Restano chiusi i mercati di Shanghai e Shenzhen.

Pechino alza il fuoco di sbarramento contro i dazi del 10% decisi da Donald Trump, ma lascia la porta aperta ai colloqui diretti tra il presidente Xi Jinping e quello americano per scongiurare uno scontro dagli effetti imprevedibili. Con un'azione coordinata, i ministeri del Commercio e degli Esteri hanno condannato la mossa “arbitraria" americana sulla convinzione che "non ci siano vincitori" in una guerra commerciale, anticipando il ricorso - anche se simbolico - all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) e l’adozione di "contromisure" non meglio specificate alla stretta Usa.

La risposta cinese ha evitato quell'escalation immediata che aveva segnato l'aspro scontro commerciale del Dragone nel primo mandato Trump. Negli ultimi giorni, i media statali cinesi hanno rimarcato di vedere il 10% una cifra ancora "gestibile", a fronte del 25% di tariffe decise all'import dal Canada - alleato Usa di lunga data - e dal Messico - la principale destinazione per l'export statunitense - che, non a caso, hanno replicato con veemenza.

Pur se ampiamente previste, le misure del presidente americano sono una sfida significativa per la leadership di Xi tra lo stallo della domanda interna e il rischio di deflazione che ha reso l'economia mandarina dipendente dalle esportazioni per la crescita, fermatasi ad appena il 5% nel 2024. Il surplus commerciale ha infatti raggiunto lo scorso anno il record di quasi 1.000 miliardi di dollari, di cui oltre un terzo generato dagli Stati Uniti. Difficile stimare l'impatto dei nuovi dazi sul Dragone perché applicabili a tutti i beni importati e non solo ad alcuni settori come per il Trump I. Ubs ha ipotizzato un effetto negativo sul Pil dello 0,3-0,4%. Più foschi gli scenari di Bloomberg Economics: taglio del 40% dell'export di Pechino verso gli Usa e lo 0,9% di Pil cinese in meno.

Giappone fuori dai dazi di Trump

L’indice Nikkei di Tokyo perde il -2,7% anche se il Giappone non rientra nei paesi colpiti o minacciati da Washington. Lo yen si indebolisce, ma non di tanto, su dollaro a 155,5, da 155,2 di venerdì. Bond decennale giapponese poco mosso a 1,23%.

Bloomberg segnala questa mattina che le grandi banche giapponesi, come Mitsubishi UFJ Financial e Mizuho Financial, mostreranno a breve quanto sia benefico sugli utili il rialzo dei tassi d’interesse avviato della Banca del Giappone e il buon andamento del mercato azionario nazionale.

Secondo i dati di consensus, Sumitomo Mitsui Financial è sulla buona strada per realizzare un utile annuale record: il rialzo dei tassi aumenterà il margine d’interesse di 90 miliardi di yen (584 milioni di dollari) nell'anno fiscale in corso. Si prevede inoltre che gli istituti di credito beneficeranno della vendita di partecipazioni in società clienti, in quanto le aziende giapponesi cercano di sciogliere le partecipazioni incrociate per migliorare la governance e incrementare la valutazione ESG. L'amministratore delegato di Mizuho, Masahiro Kihara, ha detto che le politiche favorevoli alle imprese del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump favoriranno gli utili a lungo termine.

Da Tokyo il gigante della tecnologia statunitense OpenAi annuncia l'arrivo di uno strumento di ChatGpt chiamato 'Deep research' (o 'ricerca completa'), in vista degli incontri di alto livello che Sam Altman, uno dei fondatori sullo sviluppo dell'intelligenza artificiale avrà nella capitale giapponese in risposta all'interesse generato dalla concorrente cinese DeepSeek nell'ultima settimana. "Deep research è il prossimo agente di OpenAi che può lavorare per voi in modo indipendente: gli date una richiesta e ChatGpt troverà, analizzerà e sintetizzerà centinaia di fonti online per creare un rapporto completo di ricerca", ha dichiarato OpenAi in un comunicato.

Zavorrata dal calo di oltre il -6% di Taiwan Semiconductor Manufacturing, la borsa di Taipei ha chiuso la seduta in calo del -3,5%.

L’indice KOSPI di Seul perde il -2,6%.

La borsa dell’India perde lo 0,6% e la rupia indiana tocca i minimi della storia nei confronti del dollaro.


Marino Masotti

Caporedattore