Borse dell'Asia in ribasso, la Corea destituisce il presidente
Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol è stato destituito. Al secondo tentativo, l’Assemblea nazionale ha approvato la mozione di impeachment grazie ai 12 deputati dissidenti del People Power Party


Le borse della Cina sono in ribasso nel giorno della pubblicazione di una serie di dati macroeconomici contrastanti.
Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,5%. Hang Seng di Hong Kong -0,7%. Sulla parità l’indice TAIEX di Taipei.
Le vendite al dettaglio hanno rallentato a novembre in Cina, nello stesso mese però, è arrivato qualche segnale di miglioramento del mercato immobiliare. I consumi sono aumentati del 3% rispetto a un anno fa, il ritmo più lento in tre mesi e al di sotto delle previsioni più pessimistiche. La produzione industriale è aumentata del 5,4%, mantenendo slancio mentre il settore manifatturiero dell'economia continua a sovraperformare la spesa dei consumatori. "I dati mostrano che la ripresa della domanda interna è rimasta lenta, mentre la stabilizzazione della produzione industriale è probabilmente dovuta a un certo anticipare degli ordini in vista dei dazi statunitensi e non è sostenibile", ha affermato Michelle Lam, economista della Greater China presso Societe Generale.
Il tasso di rendimento del bond decennale scende di 6 punti base e tocca un minimo storico a 1,72%.
Secondo Bloomberg Intelligence, i dati rilasciati dall'Ufficio Nazionale di Statistica lunedì sottolineano la necessità per Pechino di riaccendere la spinta consumistica interna, soprattutto ora che la minaccia di una nuova guerra commerciale potrebbe ridurre il ruolo delle esportazioni come motore di crescita. Le rilevazioni sui consumi hanno oscurato i segnali di miglioramento nel problematico mercato immobiliare. I cali dei prezzi delle abitazioni si sono attenuati per il terzo mese a novembre, riflettendo l'effetto degli stimoli politici introdotti a fine settembre, inclusi minori tasse relative alle transazioni.
La borsa di Tokyo è sulla parità, mentre lo yen si indebolisce a 153,6.
Mercato azionario dell’India in lieve calo.
L’indice KOSPI di Seul perde lo 0,4% dopo un avvio in rialzo. Il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol è stato destituito. Al secondo tentativo, l’Assemblea nazionale ha approvato la mozione di impeachment grazie al sostegno di 12 deputati dissidenti del People Power Party, il partito di Yoon al governo: "204 voti a favore, 85 contrari, 3 astenuti e 8 non validi", ha scandito lo speaker Woo Won-shik, scatenando qualche grido di giubilo dai banchi delle opposizioni con il superamento del quorum a 200. "Abbiamo ottenuto una vittoria storica per la democrazia grazie a tutti coloro che si sono riuniti di fronte all'Assemblea nazionale e hanno gridato con passione per la protezione della Costituzione e della democrazia", ha commentato Lee Jae-myung, il leader del Partito Democratico, secondo cui "il popolo è il padrone del Paese e il voto ha segnato l’inizio di una nuova democrazia", che ha mostrato dei robusti anticorpi viste le tragedie del passato in un tessuto istituzionale a pezzi.
Anche per il segretario di Stato americano Antony Blinken, l'impeachment di Yoon "è un segno di resilienza democratica" e questa è "la cosa più importante”. Yoon, dopo l'approvazione della risoluzione sull’ impeachment, è stato sospeso dai suoi doveri. Ma non molla. "Malgrado ora debba farmi da parte per un po', il viaggio verso il futuro non deve mai fermarsi", ha detto poco prima della notifica Yoon in un discorso televisivo trasmesso dalla sua residenza. Ha esortato la fine della "politica di eccessi e scontro. Non mi arrenderò mai, accetterò censure, supporto incoraggiamenti a me rivolti e farò del mio meglio per la nazione fino alla fine”. I suoi poteri sono stati trasferiti ad interim al premier Han Duck-soo, che ha convocato il Consiglio di sicurezza nazionale.

