Borse dell'Asia in rialzo, la Cina punta a un crescita del 5%

Il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha detto ieri sera a Fox Business che la Casa Bianca potrebbe annunciare oggi qualcosa di nuovo sul tema dei dazi, possibile una soluzione di compromesso

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Le aspettative di un parziale ripensamento degli Stati Uniti sui dazi alla Canada e al Messico hanno permesso ieri a Wall Street di risalire dai minimi di seduta, nel corso della notte i future hanno girato al rialzo e stamattina le borse dell’Asia Pacifico salgono. 

Il Segretario al Commercio Howard Lutnick ha detto ieri a Fox Business che la Casa Bianca potrebbe annunciare oggi qualcosa di nuovo sul tema dei dazi: ”Sia i messicani che i canadesi sono stati al telefono con me tutto il giorno cercando di dimostrare che faranno meglio, e il presidente sta ascoltando, perché sapete che è molto, molto giusto e molto ragionevole”.

Yen e Nikkei

La borsa di Tokyo è in rialzo e lo yen si indebolisce leggermente: indice Nikkei +0,4%, cross a 1,49,8 da 149,1 di ieri. Il tasso di rendimento del decennale nipponico aumenta a 1,43%, da 1,41% di ieri.

Il vicegovernatore della Banca del Giappone, Shinichi Uchida ha segnalato che il tasso di interesse di riferimento rimane sulla via del graduale rialzo: per i mercati è importante l’aggettivo, in quanto è una precisazione che potrebbero placare le speculazioni su una mossa anticipata. "La Banca continuerà ad aumentare il tasso di interesse di riferimento e ad adeguare il grado di accomodamento monetario” se le prospettive economiche si realizzeranno, ha dichiarato mercoledì Uchida in un discorso ai dirigenti d'azienda a Shizuoka, nel Giappone centrale. "A questo proposito, il punto chiave delle prospettive è che la banca si aspetta di raggiungere l'obiettivo di stabilità dei prezzi del 2%”. La banca centrale deve ora tenere in considerazione le reazioni dell’economia ali tre rialzi dei tassi decisi negli ultimi 12 mesi - poiché è difficile valutare con esattezza dove si trovi il tasso neutro che non è né restrittivo né stimolante. Dopo queste precisazioni, sembra improbabile che la Banca del Giappone scelga di aumentare i tassi questo mese, dopo il rialzo di gennaio.

La Cina fissa gli obiettivi economici

Nella scia del movimento del Nasdaq nelle ultime fasi della seduta, sale la borsa di Hong Kong , indice Hang Seng +1,7%. Sulla parità l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen. 

L'indice Pmi Caixin è salito a 51,5 punti a febbraio dai 51,1 del mese precedente, segnando la lettura più alta dallo scorso novembre. Si è trattato del 16esimo mese consecutivo di crescita dell'attività del settore privato, con l'industria manifatturiera che ha registrato la maggiore espansione in tre mesi e il settore dei servizi che è aumentata più del previsto. I nuovi ordini si sono consolidati, sostenuti da una modesta crescita della produzione in entrambi i settori. Nel frattempo, l'occupazione è scesa marginalmente dopo il calo più marcato degli ultimi due anni a gennaio. I costi dei fattori produttivi sono aumentati al ritmo più lento dalla metà del 2023, mentre i costi di produzione hanno continuato a scendere a un ritmo marginale. Secondo Wang Zhe, economista senior del Caixin Insight Group, le politiche governative dovrebbero dare priorità alle misure sul lato della domanda, rafforzare gli aggiustamenti anticiclici e promuovere l'aumento del reddito delle famiglie e della fiducia dei consumatori.

Il governo cinese punta a una crescita economica di circa il 5% nel 2025, l’indicazione è presente nella relazione illustrata dal premier Li Qiang al Congresso del Popolo. La Cina punta a creare 12 milioni di nuovi posti di lavoro nel 2025, prevede un tasso di inflazione di riferimento intorno al 2% e un rapporto deficit/Pil del 4%, nel mezzo del calo delle entrate fiscali e di quelle generate dalla vendita dei terreni. L'inflazione, in particolare, era stimata al 3% nel 2024, ma ha chiuso l'anno intorno allo 0 in scia alla debole domanda e ai consumi asfittici.

La spesa militare sarà incrementata del 7,2%, lo stesso tasso di crescita dell’anno precedente. Nel 2024 sono stati fatti “grandi progressi nella difesa nazionale e nello sviluppo militare. Quest'anno continueremo ad applicare il Pensiero di Xi Jinping sul rafforzamento dell'esercito e ad attuare la strategia militare per la nuova era", ha affermato il premier. “Faremo tutti gli sforzi possibili per raggiungere grandi progressi verso l'obiettivo del centenario dell'Esercito popolare di liberazione" che cade nel 2027, per alcuni analisti il termine ultimo per la risoluzione del nodo di Taiwan.

Cina e Taiwan una cosa sola

E’ rimbalzato dopo tre sedute di ribasso l’azionario di Taipei, indice Taiex +1%. Le autorità di Pechino intendono andare avanti “con fermezza sulla riunificazione di Taiwan’. Parlando stanotte al Congresso Nazionale del Popolo, il premier Li Qiang è stato categorico: "Implementeremo la politica generale del Partito comunista per la nuova era sulla risoluzione della questione di Taiwan. Resteremo fedeli al principio della 'Unica Cina' e al Consenso del 1992 e ci opporremo in modo risoluto alle attività separatiste volte all'indipendenza di Taiwan e alle interferenze esterne, in modo da promuovere lo sviluppo pacifico delle relazioni tra le due sponde dello Stretto", ha aggiunto Li, strappando l'applauso dei delegati.

La borsa di Seul guadagna oltre l’1%. L’indice BSE Sensex di Mumbai è in rialzo dello 0,7%.

Australia

In controtendenza, la borsa di Sidney chiude in ribasso e tocca i minimi da dicembre. 

L'economia australiana ha accelerato nel corso degli ultimi tre mesi dell’anno scorso grazie a una ripresa della spesa delle famiglie, anche se le prospettive rimangono offuscate da un'inflazione persistente a livello nazionale e da crescenti tensioni commerciali all'estero. Il prodotto interno lordo è aumentato dello 0,6%, il doppio del tasso registrato nel terzo trimestre, mentre l'espansione annuale dell'1,3% ha superato le previsioni dell'1,1% della Reserve Bank. Su base pro capite, il PIL ha registrato un incremento dello 0,1% dopo sette trimestri consecutivi di calo. Stephen Smith, partner di Deloitte Access Economics commenta i dati affermando che l'economia sta iniziando a ingranare piuttosto che funzionare a pieno regime.  La Reserve Bank of Australi prevede che la crescita economica aumenterà ulteriormente fino al 2,4% entro dicembre di quest’anno.


Marino Masotti

Caporedattore