Borse dell'Asia in rialzo dopo tre sedute di ribasso, Seul da record

La borsa della Corea del Sud è in rialzo, indice Kospi +2%, verso una chiusura record. Ieri gli investitori globali hanno acquistato azioni sudcoreane per un valore netto di 311,1 milioni di dollari

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La minaccia di un embargo sull’olio di oliva cinese arrivata stanotte da Donald Trump non viene presa troppo sul serio dalle borse. 

Valgono di più le considerazioni del governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, sul progressivo indebolimento dell’economia: alcuni passaggi del suo intervento di ieri hanno di nuovo alimentato le aspettative di un taglio del costo del denaro nella prossima riunione del board.

In aggiunta, il rappresentante commerciale degli Stati Uniti, Jamieson Greer ha dichiarato alla CNBC che i presidenti Trump e Xi Jinping sono pronti a incontrarsi.

L’indice MSCI Asia Pacific guadagna l’1,3%, primo segno più dopo tre sedute di ribasso.

Ieri a Wall Street sono scesi i tech (Nasdaq -0,8%), in rialzo il Dow Jones (+0,4%), ma soprattutto le società a media e piccola capitalizzazione, indice Russell 2000 +1,2%.

Il cambio delle aspettative sulla politica monetaria ha indebolito il dollaro e ha spinto l’oro su un nuovo massimo della storia, a 4,190 dollari l’oncia.

In calo i tassi di rendimento delle obbligazioni, con il biennale Treasury sui minimi dal 2022 a 3,46%.

Il BTP si è rafforzato al 3,39%, livello più basso da inizio anno: venerdì il Tesoro comunica le cedole del BTP Valore e Websim seguirà l’evento con una diretta.

Asia

I mercati del continente hanno dimostrato resilienza di fronte alle difficoltà economiche globali, tra cui dazi doganali e tensioni geopolitiche, grazie a una combinazione di forti entrate interne, settori tecnologici robusti e un clima di investimento più moderato nei confronti degli asset statunitensi, la pensa così JPMorgan Asset Management.

Gli strategist della società di gestione patrimoniale statunitense, riuniti ieri a Seul in occasione del primo summit mediatico asiatico, hanno affermato che i mercati asiatici continuano a esercitare un forte richiamo sugli investitori.

La Cina ne è un esempio calzante, ha affermato Anuj Arora, responsabile dei mercati emergenti e dei titoli azionari dell'Asia-Pacifico, con quasi l'85% dei ricavi delle società quotate generati sul mercato interno e le società impegnate in sostanziali riacquisti di azioni proprie.

"I paesi asiatici non sono influenzati dai dazi e dalla geopolitica, e i mercati sono ai massimi livelli da un anno, tre anni, cinque anni - continuano a salire, anche dopo le notizie di venerdì", ha detto Arora, riferendosi alla minaccia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di imporre un dazio del 100% sulle importazioni cinesi e di limitare le esportazioni degli Stati Uniti di software critico a partire dal 1° novembre. "Dobbiamo separare la geopolitica dall'economia". 

L’indice Hang Seng di Hong Kong è in rialzo dell’1%, un rimbalzo dopo una discesa di circa il 7% nelle precedenti sette sedute. China Life Insurance guadagna il 4%, Alibaba il 2%. CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen sulla parità. Taiex di Taipei +1,2%.

Yuan forte

La Cina ha rafforzato la difesa della propria valuta, le autorità hanno fissato il tasso di riferimento dello yuan a 7.0995 per dollaro, al di sotto della soglia di 7.1. Questa è la prima volta da novembre che la banca centrale imposta un valore più forte, dopo aver mantenuto tale livello invariato da agosto. Il passo è da considerarsi un segnale di forza inviato da Pechino agli Stati Uniti: lo yuan è già aumentato di oltre il 2% quest’anno, senza che l’economia ne abbia risentito. La Cina mostra così di poter sedere alla pari al tavolo delle trattative. 

Prezzi in Cina

La deflazione si è attenuata a settembre, anche se il ritmo di miglioramento non è riuscito a fermare la più lunga serie di cali dei prezzi a livello economico dal momento delle riforme di mercato alla fine degli anni '70. 

I prezzi alla produzione sono scesi del 2,3% rispetto all'anno precedente, il 36° mese consecutivo di calo, in linea con le previsioni. La deflazione dei produttori si è attenuata per il secondo mese consecutivo, anche se è rimasta invariata a zero su base mensile.

Sotto la pressione del calo dei costi alimentari, i prezzi al consumo sono scesi dello 0,3%, secondo quanto comunicato mercoledì dall'Ufficio Nazionale di Statistica, al di sotto della stima mediana dello 0,2% in meno riportata in un sondaggio Bloomberg tra gli economisti. L'indice dei prezzi al consumo core, che esclude i beni volatili come alimentari ed energia, è salito all'1%, il massimo degli ultimi 19 mesi.

Giappone

L’indice Nikkei della borsa di Tokyo è in rialzo dell’1,2%. Lo yen si rafforza su dollaro a 151,2, da 152 di ieri.

E’ andato a segno un delicato collocamento di bond governativi a lunga scadenza offerti dal Ministero delle Finanze, nonostante la crisi politica in corso, la domanda per i titoli a vent’anni ha superato quella media delle aste di pari scadenza, non si sono viste esitazioni. I partiti di minoranza hanno rifiutato la proposta della formazione di maggioranza di tenere il 21 ottobre la votazione per il nuovo governo.

Corea del Sud sui massimi storici

La borsa della Corea del Sud è in forte rialzo, indice Kospi +2%, verso una chiusura su livelli record.

Secondo i dati di borsa, martedì gli investitori globali hanno acquistato azioni sudcoreane per un valore netto di 311,1 milioni di dollari.


Marino Masotti

Caporedattore