Borse dell'Asia deboli, si rafforza lo yen del Giappone e sale il Bitcoin
Il membro del board della Banca del Giappone, Hajime Takata, ha dichiarato che è importante tenersi pronti ad altri aumenti dei tassi di interesse per contenere i rischi di rialzo dell’inflazione

All’indomani della chiusura in lieve rialzo di Wall Street, le borse dell’Asia Pacifico sono tutte giù. Gli operatori sentiti da Bloomberg dicono che il cambio di sentiment è dovuto alle ultime uscite di Donald Trump sull’Ucraina, anzi, direttamente su Volodymyr Zelensky, definito un "dittatore mai eletto", "un comico mediocre" che "rifiuta di indire elezioni”, perché è indietro con i sondaggi”. Trump ne ha anche per l’Europa: “sull’Ucraina ha fallito”.
Tassi sempre più su in Giappone
L’indice Nikkei di Tokyo perde l’1,4% e lo yen sale sui massimi da metà dicembre a 150,2. Il tasso di rendimento del bond governativo decennale sale di un punto base a 1,43%, nuovo massimo dal 2009.
Il membro del Consiglio di amministrazione della Banca del Giappone, Hajime Takata, ha dichiarato che è importante tenersi pronti ad altri aumenti graduali dei tassi di interesse per contenere i rischi di rialzo dell’inflazione. "Sarà importante che la banca prenda in considerazione la possibilità di continuare ad attuare un cambio di marcia graduale, anche dopo l'ulteriore rialzo dei tassi deciso a gennaio, per evitare di creare aspettative troppo elevate di un continuo allentamento monetario", ha detto Takata mercoledì in un discorso a Miyagi, nel nord-est del Giappone.
Takata, che è tra i membri più duri del consiglio di amministrazione sul tema dell’inflazione, ha parlato in un momento in cui gli operatori stanno rivalutando i fattori di rischio e la possibilità che la BOJ porti i tassi più in alto di quanto previsto in precedenza. Il membro del board ha indicato che non c'è fretta di aumentare i tassi, notando che le autorità hanno ora una maggiore flessibilità dopo che il divario tra la politica monetaria negli Stati Uniti e in Giappone si è ridotto.
Accordo USA-Cina "possibile"
Quasi tutte in calo le borse della Cina. Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen -0,3%, Hang Seng di Hong Kong -1,2%, Taiex di Taipei -0,3%. Shenzhen Composite +0,4%.
Morgan Stanley ha alzato l’azionario cinese (MSCI China) a Equal Weight da Underweight: il target di fine 2025 per l'indice è stato aumentato del 22% a 77.
Gli strateghi Jonathan Garner, Laura Wang e Daniel Blake hanno anche alzato l’obiettivo sull’Hang Seng a 24.000, dal precedente 19.400. La banca d’affari scrive che gli sviluppi geopolitici e locali stanno abbassando il premio al rischio azionario per la Cina, Il rischio principale per la scelta di MS sarebbe un'escalation specifica delle tensioni con gli Stati Uniti. In questo momento, soprattutto dopo il cambio di inquilino alla Casa Bianca, i rapporti sono di reciproco rispetto.
Ieri sera il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che sarebbe possibile raggiungere un nuovo accordo commerciale con la Cina, segnalando così la sua disponibilità ad evitare l'insorgere di una lotta commerciale tra Washington e Pechino. "È possibile, è possibile", ha detto Trump ai giornalisti sull'Air Force One ieri sera, quando gli è stato chiesto se avrebbe concluso un nuovo accordo con la Cina.
Le borse della Corea del Sud e dell’India sono in ribasso: indice Kospi di Seul -0,8%, BSE Sensex di Mumbai -0,3%.
Sale il bitcoin dopo che Trump ha ribadito l’intenzione di far diventare gli Stati Uniti, il paese guida per le cripto attività.