Borse dell'Asia deboli, in rialzo Seul e Shanghai
Baidu perde il 5%, la società cinese dell’high tech ha registrato il terzo calo trimestrale consecutivo dei ricavi, un andamento che rivela le difficoltà delle sue attività di ricerca su Internet

In Asia Pacifico, all’indomani del record dell’S&P500 di Wall Street, è la borsa di Seul a mettersi in luce con un rialzo dell’1,5% dell’indice Kospi, oggi sui massimi da settembre 2024.
L’indice di riferimento dell’area, MSCI Asia Pacific, perde lo 0,5%.
I fornitori asiatici di Intel, tra cui i due pesi massimi dell’indice di borsa di Seul, SK Hynix e Samsung Electronics, salgono dopo che il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance ha parlato della necessità di produrre chip negli Stati Uniti e di potenziali accordi che coinvolgono TSMC e Broadcom. In rialzo anche le azioni delle società delle batterie dopo l'accordo Toyota-LG Energy.
Si placa la borsa di Hong Kong dopo parecchie sedute di forti rialzi: indice Hang Seng -0,4%, +14,3% da inizio anno. Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,4%. TAIEX di Taipei -0,4%.
Tech in Cina
Nel listino di Hong Kong, Baidu perde il -5% dopo la diffusione dei dati del trimestre: la società cinese dell’high tech ha registrato il terzo calo trimestrale consecutivo dei ricavi, un andamento che rivela le difficoltà delle sue attività di ricerca su Internet e nell' intelligenza artificiale. I ricavi per i tre mesi conclusi a dicembre sono scesi del 2% a 34,1 miliardi di yuan (4,7 miliardi di dollari), contro una stima media di 33,4 miliardi di yuan. I risultati sono stati migliori di quanto si temesse, ma non sono riusciti a compensare il calo del 29% del reddito operativo. Baidu dà il via a una stagione di guadagni molto osservata per il settore tecnologico cinese, rivitalizzato dal successo della startup DeepSeek. Il boom dell'IA generativa si è manifestato con un aumento del 26% del fatturato cloud di Baidu nel trimestre di dicembre, più del doppio del ritmo di crescita dei tre mesi precedenti. Ma questo aumento, trainato dai servizi forniti alle startup e agli sviluppatori a caccia di potenza di calcolo, è stato oscurato dalla riduzione dei margini e da altri segnali di debolezza nel core business.
Valori immobiliari in Cina
I prezzi delle case nelle principali città cinesi hanno continuato a diminuire leggermente a gennaio, suggerendo che l’intervento politico di Pechino potrebbe aver contribuito a stabilizzare il settore immobiliare.
I prezzi medi delle case nelle 70 città prese in esame dal governo sono scesi dello 0,07% a gennaio rispetto al mese precedente, contro il calo dello 0,08% registrato a dicembre. Secondo i calcoli del Wall Street Journal, basati sui dati pubblicati mercoledì dall'Ufficio nazionale di statistica, il mese scorso sono state 42 le città che hanno registrato un calo dei prezzi delle case mese su mese, rispetto alle 43 di dicembre.
Rispetto a un anno fa, i prezzi medi delle case nelle principali città sono scesi del 5,4% a gennaio, da -5,7% di dicembre. Su 70 città, 68 hanno registrato un calo dei prezzi su base annua il mese scorso, lo stesso di dicembre. Per gli analisti di Nomura, l'estensione del calo dei prezzi al 2025 fornisce un ulteriore sostegno alla loro opinione, da tempo sostenuta, secondo cui il crollo immobiliare non è ancora terminato.
Dopo la svolta politica iniziata di settembre, gli sforzi per contrastare la flessione immobiliare sembra no aver dato risultati, affermano gli economisti di Goldman Sachs, Andrew Tilton e altri.
La borsa di Tokyo è in lieve calo: indice Nikkei -0,3%. Lo yen tratta a 151,7, in apprezzamento da 152,7 di ieri. Il bond decennale del Giappone continua a scendere, il tasso di rendimento, che si muove al contrario del prezzo, si spinge a 1,42%, sui massimi dal 2009.
Bilancia commerciale del Giappone
Le esportazioni giapponesi sono aumentate a un ritmo sostenuto in gennaio, mentre le aziende hanno incrementato gli ordini proprio mentre il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha lanciato una serie di politiche protezionistiche che dovrebbero entrare in vigore nei prossimi mesi.
Le esportazioni, misurate in valore, sono aumentate del 7,2% rispetto all'anno precedente, trainate dalle spedizioni di auto e navi, ha comunicato il Ministero delle Finanze stanotte. Il dato è in linea con le previsioni. Le importazioni sono aumentate del 16,7%, trainate dalle macchine per le comunicazioni e dai computer, superando la stima mediana. La bilancia commerciale giapponese è tornata in rosso, con un deficit di 2,76 trilioni di yen (18,2 miliardi di dollari), il più elevato in due anni. Per regione, le spedizioni negli Stati Uniti sono aumentate dell'8,1%, mentre quelle verso la Cina sono diminuite del 6,2%.
Le esportazioni verso l'Europa sono diminuite del 15,1%. "Penso che ci sia stata una corsa alla domanda di esportazioni. Le spedizioni sono cresciute chiaramente nella prima metà del mese, prima degli annunci della Casa Bianca", ha affermato Takeshi Minami, economista presso l'Istituto di ricerca Norinchukin. "Non credo che questa crescita corrisponda alla vera domanda negli Stati Uniti, quindi è del tutto possibile che le esportazioni diminuiscano nel tempo”.
Barriere doganali
Donald Trump ha dichiarato ieri sera che probabilmente imporrà dazi sulle importazioni di auto, semiconduttori e farmaci di circa il 25%, lasciando intendere che l'annuncio definitivo potrebbe arrivare già ad aprile. Per farmaci e chip, Trump ha suggerito che le tasse saliranno significativamente oltre il 25% nel corso dell’anno."