Borse dell'Asia contrastate, accelerano Shanghai e Hong Kong

Il South China Morning Post scrive stamattina che gli Stati Uniti hanno escluso alcune delle più grandi aziende cinesi di semiconduttori dall'elenco dei soggetti sui cui si applicano restrizioni 

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Cina up

La settimana si sta per concludere in Asia Pacifico con le borse cinesi in rialzo. L'indice di riferimento CSI 300 guadagna l’1,3% in vista delle misure di sostegno economico che potrebbero essere definite nel corso di un meeting politico di primo livello fissato per mercoledì a Pechino.

L'indice Hang Seng di Hong Kong è in rialzo dell’1,2%, + 2,1% per la settimana. In questo modo il benchmark si è avviato verso la sua migliore performance per il periodo di cinque giorni dal 4 ottobre.
“Dal Central Economic Work Conference della prossima settimana potrebbero emergere i primi accenni a un secondo ciclo di stimoli, ma il tutto dovrebbe rimanere di dimensioni modeste e incentrato sull'offerta, in quanto potrebbe esserci bisogno di altro tempo prima che i responsabili politici cambino decisamente mentalità”, ha dichiarato Laura Wang, stratega di Morgan Stanley a Hong Kong. “Raccomandiamo di monitorare gli annunci politici e di esercitare cautela”.

Il South China Morning Post di Hong Kong scrive stamattina che gli Stati Uniti hanno escluso alcune delle più grandi aziende cinesi di semiconduttori dalle ultime restrizioni alle esportazioni. Nell’elenco dei soggetti risparmiati dal provvedimento c’è il principale produttore cinese di memorie dinamiche ad accesso casuale (DRAM). Le deroghe sarebbero state richieste a gran voce dal Giappone. Nella lista nera stilata dall'Ufficio per l'Industria e la Sicurezza del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti mancano alcune delle maggiori aziende cinesi di semiconduttori, tra cui ChangXin Memory Technologies (CXMT).

La borsa di Tokyo si avvia a chiudere in ribasso, mentre lo yen si rafforza e il cross scende sotto la soglia di 150 yen per un dollaro. Indice Nikkei -0,8%, +2,2% la settimana. Gli stipendi base dei lavoratori regolari in Giappone hanno registrato un aumento record in ottobre, un dato che sosterrà le speculazioni del mercato su un rialzo dei tassi. La retribuzione minima dei lavoratori a tempo pieno è aumentata del 2,8% a ottobre rispetto a un anno fa, il più grande aumento per i dati comparabili a partire dal 1994, ha riferito il ministero del Lavoro. I guadagni reali sono rimasti invariati, evitando un calo per la prima volta in tre mesi e battendo le stime degli economisti, i quali, si aspettavano un calo. La crescita dei salari nominali per tutti i lavoratori è accelerata al 2,6% dal 2,5% del mese precedente. Ayako Fujita, capo economista economista giapponese di JPMorgan Securities si aspetta che la banca centrale alzerà i tassi nella riunione di fine anno.

Molto volatile le borsa di Seul, con l’indice KOSPI in ribasso dello 0,5%, dal -2% di stanotte. E’ emerso nelle ultime ore che il presidente Yoon Suk-yeol aveva in programma di arrestare martedì notte personaggi politici di primo piano. Han Dong-hoon, il leader del People Power Party al governo in Corea del Sud, ha chiesto che il presidente Yoon Suk-yeol si dimetta per il tentativo di legge marziale dichiarata martedì sera e rimossa dopo sei ore per il voto contrario del Parlamento. Han, in una riunione d’urgenza della leadership del partito presso il Parlamento, ha citato il rifiuto di Yoon di riconoscere di aver fatto qualcosa di sbagliato nel dichiarare la legge marziale. "Non ha intrapreso alcuna azione personale contro i funzionari militari che erano intervenuti illegalmente. Inoltre, non riconosce che questa legge marziale è sbagliata”.

 

Borsa dell’India poco mossa dopo la conferma dei tassi da parte della banca centrale.


Marino Masotti

Caporedattore