Borse cinesi in calo, salgono Tokyo, Seul e Mumbay
L'oro si assesta a 3.530 dollari l'oncia, dopo aver toccato nella seduta di mercoledì il nuovo massimo storico a 3.578 dollari

Stamattina viaggiano su due binari diversi le borse della Cina e le altre borse dell'area Asia-Pacifico.
Ieri sera gli indici di Wall Street hanno chiuso positivi con S&P500 e Nasdaq, in un contesto di crescente ottimismo riguardo a un taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve a settembre. I future nella notte hanno allungato ulteriormente.
I dati meno preoccupanti del previsto JOLTS, sulle offerte di lavoro, pubblicati mercoledì hanno rafforzato l'ipotesi di una riduzione del costo del denaro.
Secondo CME Fedwatch, i future sui Fed Funds mostrano che i mercati scontano una probabilità di quasi il 97% che la Fed abbasserà i tassi di 25 punti base durante la riunione del 17-18 settembre.
L'attenzione ora è rivolta ai prossimi dati sulle buste paga non agricole di venerdì.
L'oro si assesta a 3.530 dollari l'oncia, dopo aver toccato nella seduta di mercoledì il nuovo massimo storico a 3.578 dollari.
Cina
Indice CSI 300 -2,5%, Hang Seng di Hong Kong -1,2%. Bloomberg ha riferito che le autorità di regolamentazione finanziaria cinesi stavano valutando alcune misure per raffreddare i mercati azionari locali, a causa delle preoccupazioni sulla velocità del rally da 1,2 trilioni di dollari registrato dall'inizio di agosto.
Le misure proposte includono la rimozione di alcune restrizioni alle vendite allo scoperto e maggiori controlli sul trading speculativo, secondo il rapporto, con l'obiettivo di garantire una maggiore stabilità nei mercati azionari locali.
Le preoccupazioni per ulteriori controlli governativi hanno innescato forti perdite negli indici cinesi, con i mercati vulnerabili anche alle prese di profitto dopo il forte rally di agosto.
Le azioni cinesi avevano ampiamente sovraperformato le loro controparti asiatiche e globali nel mese precedente, in un contesto di crescente ottimismo per gli sforzi locali nell'intelligenza artificiale e le misure di stimolo di Pechino.
Per quanto riguarda i singoli titoli, BYD Co Ltd perde il -2%, Reuters ha riferito che il produttore di veicoli elettrici ha tagliato le sue previsioni annuali di vendita di veicoli di circa il 16%, portandole a 4,6 milioni di unità. Cambricon Technologies -9%, una delle società al centro del rally tecnologico cinese nelle ultime settimane, ha esteso al -20% le perdite dal recente massimo storico.
Anche altri titoli del settore della produzione di chip, che avevano registrato un rialzo importante grazie all'ottimismo per un maggior numero di chip di intelligenza artificiale cinesi di provenienza locale, hanno perso terreno: Semiconductor Manufacturing International e Hua Hong Semiconductor hanno perso tra il -4% e il -5%.
Infine, sotto i riflettori sono finite anche le aziende biotecnologiche quotate a Hong Kong: WuXi AppTec e WuXi Biologics hanno subito un calo tra l'1% e il 4%.
India
L'indice Sensex sale dello 0,6%. Le azioni indiane sono state duramente colpite dall'aumento dei dazi commerciali al 50% imposto dagli Stati Uniti a fine agosto. Tuttavia, i commenti di alcuni ministri indiani, secondo cui i colloqui commerciali con Washington sono ancora in corso, hanno offerto sollievo ai mercati locali questa settimana.
I dati dell'indice dei direttori degli acquisti (PMI) per agosto, inferiori alle aspettative, hanno tuttavia smorzato il sentiment, poiché le industrie locali hanno dovuto fare i conti con i dazi del 25% imposti dagli Stati Uniti già all'inizio di agosto.
Altrove in Asia
l'indice Nikkei 225 guadagna l'1,5%, mentre gli investitori si aspettano un recupero dopo un inizio di settembre in sordina.
Il KOSPI della Corea del Sud sale dello 0,3%, estendendo i guadagni di mercoledì, a valle dei dati positivi sul PIL pubblicati all'inizio della settimana.
L'ASX 200 australiano è balzato in avanti dello 0,9%, rimbalzando dalle forti perdite della sessione precedente, poiché i dati positivi sul PIL hanno smorzato un certo ottimismo su ulteriori tagli dei tassi di interesse da parte della Reserve Bank.

