Borse asiatiche in rosso, l'oro ritocca il record storico
Scendono Giappone, Cina e Australia, salgono Corea del Sud e Taiwan. L'oro ha chiuso oltre quota 3.500 dollari l'oncia per la prima volta nella storia

Borse dell'Asia-Pacifico contrastate all'indomani della chiusura negativa di Wall Street. Gli investitori sono alle prese con la crescente incertezza sui dazi commerciali statunitensi e sull'evoluzione dei colloqui di pace, se ancora persistono, in Ucraina.
L'oro ha aggiornato nelle prime battute della seduta il record storico di martedì, toccando quota 3.546 dollari l'oncia.
I future di Wall Street segnalano un miglioramento notturno, sostenuti dall'ottimismo nei confronti di Alphabet. Il gruppo cui fa capo Google ha ottenuto dall'antitrust una sanzione non così severa come inizialmente temuto.
Australia
L'indice australiano ASX 200 registra la performance peggiore in Asia, con un calo dell'1%. I dati sul prodotto interno lordo hanno mostrato come l'economia australiana sia cresciuta più del previsto nel secondo trimestre, grazie al sostegno della forte domanda interna e della spesa pubblica stabile. Tuttavia, i segnali di forza dell'economia, soprattutto nella spesa dei consumatori, hanno intaccato le aspettative di un ulteriore allentamento dei tassi da parte della Reserve Bank of Australia.
"La ripresa della domanda interna aumenta il rischio che la RBA non allenti la politica monetaria in modo così aggressivo come previsto", hanno scritto gli analisti di Capital Economics in una nota, aggiungendo che la forte ripresa dell'attività è avvenuta anche in un contesto di preoccupazioni per la rigidità del mercato del lavoro e i crescenti segnali di inflazione rigida.
La RBA ha tagliato i tassi di interesse tre volte quest'anno, ma ha continuato a segnalare cautela su ulteriori tagli a causa dei segnali di inflazione rigida.
Borse cinesi deboli
L'indice CSI 300 di Shanghai Shenzhen perde lo 0,9%, mentre l'indice Hang Seng di Hong Kong perde lo 0,4%. In rialzo dello 0,20% il Taiex di Taiwan. Questa settimana i mercati cinesi hanno corretto dai massimi triennali.
I solidi dati PMI del settore privato pubblicati mercoledì hanno mostrato un aumento dell'attività nel settore dei servizi superiore alle aspettative, ma non sono bastati a frenare le prese di profitto.
I principali titoli cinesi produttori di chip e tecnologici, che hanno guidato il rally di agosto, hanno perso terreno stanotte: il produttore di chip per l'intelligenza artificiale Cambricon Technologies è in calo del 4%.
Borsa della Corea del Sud in rialzo
L'indice KOSPI della Corea del Sud guadagna lo 0,3%. I dati sul PIL per il secondo trimestre si sono rivelati più forti del previsto. Tuttavia, ulteriori guadagni del KOSPI sono stati frenati dalla debolezza dei titoli tecnologici.
Giappone al quarto ribasso
L'indice giapponese Nikkei 225 perde lo 0,3%, mentre il TOPIX cede lo 0,4%, nonostante i dati PMI si siano rivelati più forti del previsto per agosto. E' il quarto ribasso consecutivo.
Borsa dell'India poco mossa
L'indice Sensex di Mumbay è quasi piatto, la borsa indiana rimane sotto pressione a causa delle preoccupazioni per gli elevati dazi commerciali statunitensi contro l'India. Le imposte del 50% imposte da Trump contro il Paese sono entrate in vigore la scorsa settimana.
