Borse asiatiche in calo sulla scia di Wall Street
Tech sotto pressione anche in Oriente. Gli investitori adottano un approccio attendista, in un contesto di dubbi sulla vera profittabilità dell’intelligenza artificiale

Da Hong Kong a Shenzhen, dal Nikkei giapponese al Kospi sudcoreano, i mercati asiatici calano sulla scia delle perdite di Wall Street, mentre gli investitori sono rimasti cauti in vista della pubblicazione di dati chiave sull’occupazione e sull’inflazione negli Stati Uniti.
Negli Usa, i timori per una possibile bolla tecnologica hanno contribuito ad alimentare il clima di tensione. Le borse asiatiche ad alta componente tecnologica sono tra le peggiori della regione.
I mercati, dopo un forte rally quest’anno guidato dal comparto tecnologico, sembrano in rallentamento, poiché gli investitori adottano un approccio attendista, in un contesto di dubbi sulla vera profittabilità dell’intelligenza artificiale e di segnali che la Federal Reserve potrebbe interrompere i tagli dei tassi.
L’attenzione è rivolta al rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti di novembre, insieme ai dati di ottobre pubblicati in ritardo, attesi nel corso della giornata. Secondo gli analisti, questi dati, seguiti giovedì dall’indice dei prezzi al consumo, offriranno indicazioni sui piani della Fed in materia di tassi di interesse per l’inizio del 2026.
Charu Chanana, chief investment strategist di Saxo, ha dichiarato che il mercato sta trattando questa settimana come una sorta di mini “reset” della narrativa macroeconomica statunitense, con i dati su occupazione, inflazione e vendite al dettaglio concentrati in una finestra temporale ristretta che può rapidamente ricalibrare le aspettative sui tassi.
I funzionari della Fed restano divisi sulla decisione. Il governatore Stephen Miran, nominato da Donald Trump, ha affermato che i tassi sono ancora troppo elevati, mentre il presidente della Fed di New York John Williams li ha descritti come “più o meno al livello giusto”.
BOJ e manifattura giapponese
I mercati sono diventati cauti nei confronti del Giappone in previsione di potenziali segnali aggressivi dalla BOJ (Bank of Japan), quando si riunirà più avanti questa settimana.
Gli investitori sono in allerta per un potenziale aumento dei tassi, soprattutto dopo che i funzionari della banca hanno segnalato che prenderanno in considerazione l’aumento dei tassi di interesse a seguito dei recenti rialzi dell’inflazione.
L’attività manifatturiera giapponese si è contratta a un ritmo più lento, mentre il settore dei servizi ha perso slancio a dicembre, secondo indagini del settore privato, pesando sull’economia alla fine del 2025.
In prospettiva 2026, la fiducia delle imprese è rimasta solida ma in calo rispetto al mese precedente, in particolare nel manifatturiero, attribuendo le prospettive incerte alle condizioni economiche globali, all’invecchiamento della popolazione e all’aumento dei costi.
L’indice PMI manifatturiero flash del Giappone di S&P Global è salito a 49,7 da 48,7 di novembre, estendendo la fase di contrazione per il sesto mese consecutivo. La soglia di 50,0 separa l’espansione dalla contrazione.
Bank of Korea
Si prevede che la Bank of Korea (BOK) manterrà il suo attuale tasso di interesse di riferimento al 2,50% durante la prossima riunione, secondo le aspettative di mercato e le previsioni degli analisti.
Gli economisti di BofA Benson Wu e Ting Him Ho si sono allineati alle aspettative del mercato, prevedendo che la banca centrale manterrà i tassi invariati nella riunione di novembre. Questo prolungherebbe la fase di stabilità della BOK.
Hong Kong tra Real Estate e AI
Si riaffacciano i timori di una crisi del debito immobiliare, mentre il principale sviluppatore China Vanke corre per ristrutturare il suo debito, pesando sui mercati cinesi.
La società ieri in una comunicazione alla Borsa di Hong Kong ha detto di non essere riuscita a ottenere l'approvazione degli obbligazionisti per posticipare di un anno il pagamento delle obbligazioni in scadenza lo stesso giorno. Il rifiuto, espresso in una votazione durata tre giorni e conclusasi venerdì scorso, concede al promotore immobiliare un periodo di grazia di cinque giorni lavorativi per pagare 2 miliardi di yuan (283,49 milioni di dollari).
Biren Technology, startup cinese produttrice di chip per l'intelligenza artificiale, intende lanciare un'offerta pubblica iniziale a Hong Kong nelle prossime settimane, secondo quanto riferito da quattro fonti informate sulla questione.
L'IPO potrebbe raccogliere 300 milioni di dollari, secondo quanto riportato dai media locali cinesi. Una delle fonti ha confermato la cifra a Reuters.
