Borse asiatiche contrastate, l'oro sfonda quota 3.500 dollari, poi frena
La borsa cinese corregge dai massimi pluriennali, in rialzo Corea del sud e India

Le borse asiatiche registrano un andamento misto, mentre l'oro ha sfondato la soglia record dei 3.500 dollari nelle prime battute della seduta per poi frenare la corsa. I future sull'S&P500 perdono lo 0,1%, dopo la giornata festiva di lunedì.
L'attenzione è rivolta ai dati chiave sulle buste paga non agricole statunitensi, previsti per la fine di questa settimana, che probabilmente influenzeranno le aspettative sui tagli dei tassi. I mercati stimano una riduzione del costo del denaro di 25 punti base a settembre.
Giappone in rialzo. Il Nikkei 225 sale dello 0,5%. L'indice KOSPI della Corea del Sud sale dello 0,9%, i dati sull'inflazione sono stati inferiori alle attese in agosto, aprendo la strada a ulteriori tagli dei tassi da parte della Banca di Corea.
La Cina corregge
L'indice CSI 300 di Shanghai Shenzhen perde lo 0,9%, dopo aver toccato i massimi da tre anni la scorsa settimana. L'indice Hang Seng di Hong Kong scende dello 0,7%.
Le deboli letture dell'indice dei responsabili degli acquisti (PMI) per agosto, pubblicate negli ultimi due giorni, hanno smorzato l'ottimismo nei confronti dei mercati cinesi. I dati PMI governativi hanno mostrato un calo dell'attività manifatturiera superiore alle aspettative, mentre i dati PMI privati hanno mostrato una crescita inaspettata del settore manifatturiero ad agosto.
I dati hanno comunque evidenziato un certo calo dell'attività imprenditoriale cinese, con l'esaurirsi del sostegno pubblico di Pechino, il che potrebbe a sua volta preannunciare un ulteriore indebolimento della seconda economia mondiale. Tuttavia, si prevede che una persistente debolezza economica attirerà ulteriori misure di stimolo da parte di Pechino.
Alla borsa di Hong Kong il settore cinese dei chip registra le peggiori performance, a seguito delle prese di profitto dopo che le scommesse su una maggiore autonomia cinese per l'intelligenza artificiale hanno dato impulso al settore in agosto. In calo il produttore di chip per l'intelligenza artificiale Cambricon Technologies, Semiconductor Manufacturing International e Hua Hong Semiconductor Ltd.
India sotto pressione per i dazi statunitensi
L'indice indiano Nifty 50 è in rialzo dello 0,5%, ma il bilancio di agosto è stato fortemente negativo con l'entrata in vigore dei dazi commerciali del 50% imposti da Trump contro il Paese. Sebbene alcune di queste perdite siano state compensate dai solidi dati economici provenienti dall'India, il sentiment nei confronti dei mercati locali rimane ampiamente negativo.
La rupia si è stabilizzata dopo aver toccato un minimo storico contro il dollaro lunedì.
Lunedì Trump ha affermato che l'India si è offerta di ridurre a zero tutti i dazi sui beni statunitensi, nonostante il Primo Ministro Narendra Modi abbia incontrato i leader cinesi e russi la scorsa settimana, sfidando in qualche modo le pressioni di Washington.
I dazi americani mirano a limitare gli acquisti di petrolio russo da parte dell'India, mentre i funzionari statunitensi affermano che Nuova Delhi finanzia indirettamente la guerra della Russia con l'Ucraina. Tuttavia, l'India ha finora ampiamente respinto le richieste di limitare le importazioni di petrolio russo, dato che il Paese dipende fortemente dal petrolio estero.
