Borsa di Seul in rialzo, in calo il Nikkei di Tokyo, incerto rialzo del bitcoin
L’indice Nikkei della borsa del Giappone è in ribasso dello 0,5%. Poco mosso lo yen. In calo dello 0,7% l’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen. Hang Seng di Hong Kong -0,5%

La settimana inizia con i future di Wall Street in rialzo e le borse dell’Asia Pacifico contrastate: salgono i listini più esposti al tech e all’intelligenza artificiale. Il dollaro si apprezza leggermente in vista del ritorno dei dati macroeconomici prodotti dagli uffici di statistica federali.
Euro dollaro a 1,160 nel giorno della pubblicazione delle previsioni economiche di autunno: al termine dell'Eurogruppo il commissario all’Economia, Valdis Dombrovskis, ha anticipato che l'economia dell'area dell'euro “sta registrando risultati migliori nel 2025 rispetto alle aspettative e continua a generare crescita”.
Rimbalza il bitcoin dopo aver annullato il guadagno da inizio anno, a 95.200 dollari.
In ribasso il petrolio tipo Brent è in ribasso dell’1% a 54 dollari il barile: due petroliere hanno attraccato ieri al porto di Novorossiysk, ha riferito Reuters, l'attività operativa dei terminal danneggiati qualche giorno prima da droni dell’Ucraina, dovrebbe quindi essere ripresa.
Dazi
Donald Trump ha invertito la rotta e ha rimosso i dazi su centinaia di prodotti nel tentativo di placare l'ira degli americani contro il carovita. Le tariffe su carne, banane, caffè e un altro centinaio di prodotti (dagli avocado ai pomodori, passando per i mango) vengono eliminate perché - ha spiegato la Casa Bianca - non servono più, considerati i progressi ottenuti nelle trattative commerciali e perché gli Stati Uniti non sono in grado di produrli in quantità sufficienti a soddisfare la domanda interna.
Tensione tra Pechino e Tokyo su Taiwan
L’indice Nikkei della borsa del Giappone è in ribasso dello 0,5%. Poco mosso lo yen. L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen perde lo 0,7%. Hang Seng di Hong Kong -0,5%.
Le anticipazioni di un possibile restringimento del flusso di turisti cinesi nel Paese del Sol Levante, si riflettono in Borsa sull’andamento dei titoli più esposti alla sostenibilità dei consumi in Giappone, assieme alle due principali aerolinee nipponiche.
“Il ministero degli Affari esteri, insieme all’Ambasciata e ai Consolati cinesi in Giappone, ricordano ai cittadini cinesi di evitare di recarsi in Giappone nel prossimo futuro per evitare rischi significativi per la loro sicurezza”. Lo riporta una nota pubblicata sabato dall’ambasciata cinese a Tokyo sottolineando che “recentemente i leader giapponesi hanno rilasciato dichiarazioni apertamente provocatorie su Taiwan, danneggiando gravemente il clima degli scambi interpersonali”.
Secondo i dati delle dogane, la Cina ha appresentato il primo paese per presenze turistiche in Giappone, con oltre 670.000 visite nel solo mese di settembre, seguito da Taiwan a quota 527.000, e i cittadini di Hong Kong con quasi 150.000 visitatori.
Tra i maggiori beneficiari dei consumatori cinesi, da sempre i gruppi della cosmetica, come Shiseido, che cede fino all'11% alla Borsa di Tokyo, o le catene dei grandi magazzini Isetan-Mitsukoshi, con una flessione del 10%, così come l'operatore Oriental Land - che controlla il parco giochi Disneyland nella capitale nipponica, con un meno 5%. Male anche le aerolinee All Nippon Airways (Ana) e Japan Airlines (Jal), rispettivamente -2,9% e meno 3,7%.
Lo scorso sabato le principali compagnie aeree cinesi hanno annunciato che offriranno cancellazioni gratuite per i voli da e per il Giappone fino al 31 dicembre. Air China ha pubblicato un avviso sul proprio sito web, dichiarando che adotterà misure speciali sui propri voli alla luce dell'ultima comunicazione del ministero degli Esteri cinese. L'Organizzazione nazionale per il turismo (Jnto) afferma che i viaggiatori cinesi in Giappone tra gennaio e settembre sono stati circa 7,48 milioni: si tratta del numero più alto di visitatori provenienti da qualsiasi paese o regione.
Economia giapponese
Il prodotto interno lordo si contrae per la prima volta in sei trimestri nel periodo da luglio a settembre, sollevando nuovamente i timori sulla sostenibilità delle esportazioni. Nel secondo trimestre fiscale la flessione del Pil è dello 0,4%, dal +0,5% dei tre mesi precedenti, mentre su base tendenziale la correzione è pari all'1,8%, dal +2,2% annualizzato. Nel periodo di riferimento le esportazioni hanno mostrato un calo dell'1,2%, a causa dei dazi Usa.
Malgrado la flessione del Pil sia meno marcata delle attese - che erano rispettivamente per un calo dello 0,6% su base congiunturale e una flessione annualizzata del 2,4%, l'andamento negativo riduce le aspettative di un possibile rialzo dei tassi d'interesse da parte della Bank of Japan (Boj), mentre l'attenzione degli analisti si sposta su quanto rapidamente la quarta economia mondiale riuscirà a riprendersi dalle frizioni commerciali con Washington.
Sul fronte interno, i consumi privati - che rappresentano oltre il 50% della formazione de Pil, sono cresciuti di appena lo 0,1%, al di sotto dello 0,4% del secondo trimestre. Un rallentamento che riflette la cautela delle famiglie di fronte al rialzo dei prezzi dei generi alimentari. In controtendenza, la spesa in conto capitale, un indicatore chiave della crescita trainata dalla domanda privata, che mostrato segnali incoraggianti, salendo dell'1% nel periodo tra luglio e settembre, e oltre le stime degli analisti.
Nel frattempo il nuovo esecutivo guidato dalla premier Sanae Takaichi sta ultimando un pacchetto di stimoli del valore di 17.000 miliardi di yen (95 miliardi di euro), volti ad attenuare l’impatto dell'inflazione sulle famiglie più bisognose, per rivitalizzare le spese per consumi.
Corea del Sud
In rialzo la borsa di Seul, indice Kospi +1,2%. Si indebolisce lo won, a 1459 su dollaro.
I più grandi conglomerati industriali della Corea del Sud si sono impegnati a investire oltre 550 miliardi di dollari in ambito domestico, con l’obiettivo di dimostrare che il motore economico della nazione rimarrà saldo anche se Seul approfondisce i legami economici con Washington.
A pochi giorni dalla firma di un accordo storico in materia di commercio e investimenti tra la Corea del Sud e gli Stati Uniti, alcune grandi aziende, tra cui Samsung Group e Hyundai Motor Group, hanno annunciato piani di investimento incentrati sull'intelligenza artificiale, i semiconduttori e l'energia pulita. Le comunicazioni sono arrivate ieri al termine di un incontro con il presidente Lee Jae Myung.
Nei prossimi cinque anni, le affiliate Samsung prevedono di spendere 450 trilioni di won (309,5 miliardi di dollari), mentre Hyundai Motor Group ha promesso 125,2 trilioni di won.
