Borsa della Corea sempre più su in Asia Pacifico, debole il Nikkei di Tokyo

La Banca di Corea ha lasciato invariato il tasso di riferimento, resta aperta la possibilità di ripartire con l’allentamento monetario. indice Kospi della borsa di Seul +1,1%

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Ancora una volta le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, lasciano il segno sui mercati. La minaccia di imporre dazi al 50% sul Brasile ha provocato una caduta del real e un ribasso dell’1,4% della borsa di San Paolo: nel preborsa, l’iShares MSCI Brazil segna un calo dell’1,7%.

Trump ha poi minacciato altri incrementi tariffari verso Algeria, Filippine, Iraq e altri paesi, ma a colpire è stato il provvedimento annunciato contro il Brasile, in quanto non è legato in alcun modo alla bilancia commerciale, gli Stati Uniti sono esportatori netti.

L’oro non si è quasi mosso, nelle ultime ore, mentre il bitcoin è in prossimità dei massimi della storia, intorno a 111.200 dollari.

In Asia Pacifico le borse sono contrastate. Ieri a Wall Street si è tornati a parlare di record, con l’S&P500 in rialzo dello 0,6%, di nuovo in prossimità dei massimi della storia. Trump ha rubato la scena a Nvidia, arrivata a capitalizzare la cifra tonda di quattromila miliardi di dollari.

Cina

Indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen +0,3%. Hang Seng di Hong Kong +0,1%.
Gli investitori attendono la riunione del Politburo a Pechino di fine del mese, nella speranza di ottenere indicazioni su come i vertici politici intendono invertire la tendenza deflazionistica in atto da quasi tre anni, oltre che affrontare l'eccesso di offerta in alcuni settori. Sullo sfondo, in positivo, il tema dei rapporti commerciali con i partner importanti: Cina e Stati Uniti potrebbero avviare un nuovo ciclo di negoziati sui dazi il mese prossimo, dopo la fine della tregua all'inizio di agosto.

Nomura prevede un rallentamento della crescita del prodotto interno lordo cinese al +4% nella seconda metà del 2025, dal +5% circa dei primi sei mesi dell'anno, poiché il peggioramento dei fondamentali ha paralizzato la domanda su una serie di fronti.

"Pechino molto probabilmente si affretterà a varare una nuova serie di misure di sostegno nel corso della seconda metà dell'anno", ha affermato Lu Ting, capo economista per la Cina della banca giapponese. "Pechino potrebbe essere nuovamente costretta ad allentare in modo significativo le restrizioni precedenti o a intensificare gli stimoli".

Giappone

L’indice Nikkei di Tokyo perde lo 0,7%. Lo yen si rafforza su dollaro a 146,3. Bond governativo decennale a 1,48% di tasso di rendimento, poco mosso dopo l’importante asta di titoli a vent’anni. La domanda è stata inferiore alla media degli ultimi 12 mesi, probabilmente, anche perché prevale il timore di un ulteriore incremento del debito pubblico.

Nella campagna elettorale in corso, i partiti stanno promettendo molto all’elettorato, soprattutto in termini di taglio tasse. Il rapporto medio tra domanda e offerta è stato di 3,15, rispetto alla media dei 12 mesi precedenti pari a 3,29. Il rapporto era stato di 3,11 nell'ultima asta. Un altro segnale della scarsa domanda da parte degli investitori è stato il divario tra il prezzo medio e il prezzo minimo accettato, pari a 0,18, rispetto a 0,28 nella vendita precedente.

Il Ministero delle Finanze ha adeguato le proprie emissioni per ridurre l'ammontare dei titoli a più lunga scadenza venduti, un provvedimento che ha ridotto la volatilità del mercato obbligazionario. 

Corea: tassi fermi

Terza seduta consecutiva in positivo della borsa di Seul, l’indice Kospi guadagna oltre l’1% e tocca nuovi massimi dal 2021.
 

La Banca di Corea ha lasciato invariato il tasso di riferimento e ha fatto sapere che osserva gli sviluppi di un'economia minacciata dall'aumento dei dazi statunitensi e tiene d'occhio i prezzi immobiliari, resta aperta la possibilità di ripartire con l’allentamento monetario. 

La banca centrale (BOK) ha mantenuto il tasso di riacquisto a sette giorni al 2,5%, come previsto da tutti i 19 economisti intervistati da Bloomberg. La decisione riflette l'intenzione della BOK di mantenere una politica monetaria accomodante, pur rimanendo vigile nei confronti degli squilibri finanziari alimentati dal boom dei prezzi degli appartamenti nella capitale e dall'incertezza sulla politica commerciale degli Stati Uniti. 

Sebbene la decisione di mantenere il tasso invariato sia stata unanime, il governatore Rhee Chang-yong ha affermato che quattro membri del consiglio erano ancora favorevoli a un taglio dei tassi nei prossimi tre mesi, una posizione che mantiene viva la possibilità di una riduzione ad agosto. Rhee ha mantenuto aperte le sue opzioni.

"I restanti due membri hanno sottolineato che è necessario più tempo per garantire la stabilità finanziaria, sottolineando che è anche importante monitorare il crescente differenziale dei tassi con gli Stati Uniti“.

La procura speciale della Corea del Sud ha provveduto oggi all'arresto dell'ex presidente Yoon Suk-yeol con l'accusa di ostacolo a speciali funzioni ufficiali e per altri addebiti relativi alla sua breve imposizione di legge marziale dello scorso 3 dicembre. Yoon, arrestato una prima volta e incriminato a gennaio per aver guidato un'insurrezione, è stato rilasciato a marzo e rimosso in via ufficiale ali inizi di aprile con il via libera della Corte costituzionale al procedimento di impeachment


Marino Masotti

Caporedattore