Anche in Asia le borse aspettano i conti di Nvidia, indici poco mossi

Il Nikkei di Tokyo perde lo 0,3% dopo la pubblicazione della bilancia commerciale di ottobre del Giappone. Esportazioni +3,1% a causa della debolezza dello yen e dell'aumento dei prezzi dell'energia

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Le borse dell’Asia Pacifico sono perlopiù deboli dopo la chiusura in rialzo dei principali indici di Wall Street: restano alti i timori di escalation dello scontro militare tra la Russia e l’Ucraina ma gli investitori sono in allerta anche per i risultati del trimestre di Nvidia , ieri il titolo ha guadagnato quasi il 5%, una spinta per tutto l’high tech statunitense. Il Nasdaq ha chiuso in rialzo dell'1%.

In Giappone, il Nikkei di Tokyo (nell'immagine la città) perde lo 0,3% dopo che il Ministero delle Finanze ha riferito che il Paese ha registrato un deficit commerciale in ottobre, per il quarto mese consecutivo. Le esportazioni sono aumentate del 3,1% rispetto all'anno precedente, a causa della debolezza dello yen e dell'aumento dei prezzi dell'energia che hanno mantenuto alti i costi delle importazioni. Il dato è sopra le aspettative degli economisti.

Lo yen si indebolisce a 155,1.

Nel listino giapponese Tokyo Gas è in rialzo del 15% dopo che Elliott Investment Management ha dichiarato di aver acquisito una partecipazione importante nella società, poco più del 5%. Il nuovo socio dice di essere in grado di presentare "proposte importanti" di miglioramento delle performance. L'investitore attivista ritiene che la società debba vendere proprietà e progetti immobiliari, tra cui l'hotel Park Hyatt Tokyo, che potrebbero valere complessivamente fino a 1,5 trilioni di yen (9,7 miliardi di dollari), secondo quanto riferito da una persona che ha familiarità con la questione. Elliott ha acquisito negli ultimi mesi partecipazioni in importanti società private giapponesi, Sumitomo, SoftBank Group e l'immobiliare Mitsui Fudosan, ma è la prima volta che acquista più del 5% di una società pubblica.

L’indice CSI 300 dei listini di Shanghai e Shenzhen sale debolmente: +0,1%. La banca centrale cinese ha annunciato che manterrà invariati i tassi di prestito di riferimento dopo aver tagliato il tasso di interesse sugli impieghi a un anno al 3,1% in ottobre. 

L'Hang Seng di Hong Kong è sulla parità.

S&P/ASX 200 di Sidney - 0,5%, KOSPI della Corea del Sud +0,5%. Base Sensex di Mumbai +0,3%.

Stanotte l’indice di riferimento della borsa dell’Argentina, il MERVAL, ha chiuso in rialzo del 2,7% a 21.244 punti, nuovo massimo storico. I dati macroeconomici su inflazione e deficit, oltre all'incremento lento ma costante delle riserve della Banca Centrale hanno alimentato anche ieri l'ottimismo dei mercati. Parallelamente si registra un ulteriore discesa del rischio Paese, lo spread misurato da JP Morgan sui titoli del Tesoro Usa si è attestato in chiusura a 752 punti base. A guidare il rialzo dell'indice sono state le azioni della partecipata del comparto energetico Ypf, con un +7,7%, seguite dalla banca Bbva, con un +7%. In questo modo solo nell’ultimo mese la borsa di Buenos Aires ha segnato un incremento complessivo del 20%. Il governo di Javier Milei ha incassato ieri anche il giudizio positivo della direttrice del Fondo Monetario Internazionale, Kristalina Georgieva, che ha definito "impressionanti" i progressi dell'Argentina in materia di riordinamento macroeconomico, un'opinione che sembra aprire le porte anche alla possibilità di un nuovo finanziamento verso Buenos Aires.


Marino Masotti

Caporedattore