UNICREDIT -7% Orcel: messaggi rassicuranti nel corso di un evento
La caduta di Credit Suisse crea il panico tra le banche, anche quelle sane
Unicredit è la peggior blue chip di oggi con una perdita del 7%.
Tutto il settore bancario europeo è in forte calo, zavorrato dal crollo di Credit Suisse.
Il CEO Andrea Orcel, a una conferenza organizzata da Morgan Stanley, ha confermato i messaggi chiave riportati durante la teleconferenza sui conti del 4Q 2022.
In particolare:
Sensibilità NII: +600 mln di euro per ogni spostamento parallelo di +100 punti base della curva dei rendimenti;
Capitale e liquidità: le banche sono ben capitalizzate e molto liquide;
Costo del rischio: molto più positivo sul costo del rischio;
Utili 2022: da considerare come base per il futuro andamento degli utili;
Dividendi/M&A: Unicredit continuerà a pagare dividendi elevati mantenendo solidi coefficienti patrimoniali. Il capitale in eccesso può essere distribuito agli azionisti o utilizzato per fusioni e acquisizioni, ma con una forte disciplina per effettuare solo operazioni che accrescano il valore.
Commento:
Le linee guida del CEO sono in linea con le nostre stime, che sono peraltro alquanto prudenti rispetto alle proiezioni sui tassi di interesse.
NII: prevediamo 11,3 miliardi di euro NII per il 2023 sulla base della media. Tasso di deposito della BCE al 2,5% per il 2023 poiché abbiamo adottato un approccio cauto sui tassi di interesse. La curva forward dei tassi d'interesse giustificherebbe una proiezione di NII più elevata.
Costo del rischio: le indicazioni del CEO sono di supporto sul CdR, le guidance Co. per il 2023 sono di 35-40 pb in linea con le nostre stime (35 pb che diventano 75 pb ipotizzando il pieno dispiegamento degli attuali overlay da 1,8 mld di Eu)
Distribuzione del capitale: il CEO ha ribadito che la banca è ben capitalizzata e liquida e ha registrato alcuni afflussi in termini di depositi dopo la risoluzione di SVB. Abbiamo una ripartizione del pagamento del 100% tra dividendi in contanti e riacquisto.
La prossima assemblea generale (31 marzo) dovrebbe dare il via libera al riacquisto di azioni proprie per 3,34 miliardi di euro e dividendi in contanti per 1,91 miliardi di euro.