UNICREDIT - Focus sull’esposizione in Russia: possibili accantonamenti

FATTO
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, il management di UCG starebbe continuando ad analizzare le possibili alternative per gestire l’esposizione in Russia. Tra le possibilità analizzate ci sarebbero: la chiusura tout court di tutte le esposizioni, la nazionalizzazione della controllata russa da parte del Governo ovvero la sua cessione ad un prezzo simbolico ad altro player russo non toccato dalle sanzioni occidentali. Al momento, tuttavia, secondo il giornale, ci sarebbero poche chances di cessione delle attività in Russia.
L’articolo riporta come i risultati del primo trimestre potrebbero incorporare accantonamenti prudenziali volti a diminuire l’esposizione complessiva verso la Russia. Ricordiamo che nello scenario avverso la società aveva ipotizzato perdite fino a 7.4 mld tra esposizione diretta attraverso la controllata russa, l’esposizione cross border e i derivati.
EFFETTO
Ricordiamo che le nostre attuali stime per il 1Q 2022 incorporano circa 300 mln di extra-accantonamenti legati all’esposizione russa come primo step di svalutazioni che abbiamo quantificato in 2.4 mld complessivi nell’arco di 2 anni.
Riteniamo che il management, durante la call del prossimo 5 maggio, possa fornire aggiornamenti sull’evoluzione dell’esposizione totale: dopo lo scoppio della guerra, UCG aveva comunicato che, nello scenario avverso, l’impatto massimo a livello di CET1 ratio era stimato pari a 200 bp; un livello che sostanzialmente non permetterebbe alla banca di effettuare il piano di buyback da 2.58 mld. Confermiamo raccomandazione neutrale sul titolo.
Su Unicredit raccomandazione NEUTRALE, target price 12,0 euro.
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