UNICREDIT +2,40% Russia: uscire sì, ma senza fare regali a nessuno

la banca ha già spesato una grossa fetta dell'asset in Russia
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FATTO
Unicredit è stato tra i migliori di oggi con un rialzo del 2,40%.

Da inizio anno la performance resta in profondo rosso, -28%, peggio di quella del FTSEMIB (-20%) e di quella dell'indice settoriale delle banche europee (-12%).

Cedere gratuitamente la divisione russa sarebbe moralmente sbagliato, ha detto il Ceo, Andrea Orcel, in una conferenza sull'educazione finanziaria per gli studenti. 

UniCredit gestisce la quattordicesima banca russa e sta studiando alternative, tra cui l'uscita dal Paese, da quando la Russia ha invaso l'Ucraina a febbraio.

"Svalutarla e regalarla non è coerente con le sanzioni e, a nostro avviso, non è moralmente corretto", ha detto Orcel. "Vorrebbe dire regalare in cambio di nulla qualcosa del valore di 3 miliardi (di euro)" a qualcuno su cui si è deciso probabilmente di porre un veto, ha aggiunto. 

"Abbiamo 4.000 dipendenti" in Russia "e 1.500 aziende rispetto alle quali siamo corporate bank. E una buona quota di queste, circa 250, sono italiane. Noi stiamo cercando di operare questa transizione, cosa significa questo: pagare il personale, aiutando con i contratti, sostenere la gestione della liquidita''. Se noi interrompiamo questo nella transizione le aziende si sentiranno perse. Noi non andremmo a danneggiare la Russia in questo senso, ma andremmo a danneggiare le aziende europee che cercano di uscire gradualmente", ha aggiunto Orcel.

EFFETTO
Recenti rumors hanno riportato di interesse a vendere non solo a soggetti russi. Si è fatto il nome di soggetti indiani e cinesi.

Ad oggi Unicredit ha spesato 92 bps dei 128 bps totali stimati (sul CET1 ratio) derivanti dall’impatto dalla Russia.

Su Unicredit raccomandazione NEUTRALE, target price 12,50 euro. 

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