Tim +1% Toni positivi anche dalla conference call
Il titolo si è reso protagonista di una rimonta "stile Inter", scivolata in ribasso di oltre il -6% nelle prime battute ora guadagna quasi l'1%

Tim guadagna quasi l'1% e passa di mano intorno a 0,36 euro. La seduta era partita con un crollo superiore al -6% e una quotazione scivolata fino a 0,3333 euro.
La performance del 2025 è intorno a +45%.
Dalla conference call a commento dei dati trimestrali sono emerse indicazioni che hanno confermato il tono positivo. In breve:
• Sinergie con Poste: Memorandum d'intesa firmato per esplorare partnership; aggiornamento dopo l'estate. Poste integra il passaggio di TIM a una piattaforma multiservizio per i clienti.
• Flusso di cassa azionario (FCF) 2025: visto più al rialzo che al ribasso. Tasso di cambio coperto al 75%; EFCF in Brasile e nazionale in miglioramento.
• Operazione di consolidamento con Iliad e condivisione della rete con Wind3: aperta a fusioni e acquisizioni (ad esempio, Iliad/Wind3) se finanziariamente solida. Fusione TIM+Wind3 improbabile; condivisione della rete più fattibile. TIM è sempre aperta a discutere opportunità di ottimizzazione dei costi di rete con INWIT e FiberCop. La potenziale condivisione della rete con Fastweb e/o Wind3 eviterebbe fusioni ma sbloccherebbe enormi sinergie.
• Canone di concessione: udienza in Cassazione fissata per il 27 maggio. Il management è fiducioso in un esito favorevole e tempestivo.
• Riduzione del capitale sociale: il Consiglio ne discuterà il 23 maggio prima dell'Assemblea generale degli azionisti del 24 giugno.
• Ritorno al livello Investment Grade: le obbligazioni sono già scambiate a livelli IG; sebbene l'upgrade possa richiedere tempo, è probabile un accesso al mercato a buone condizioni anche senza un ritorno al livello IG a breve termine.
• Azioni di Risparmio: conversione prevista a breve per semplificare la struttura del capitale, effettuata in modo favorevole al mercato.
• MVNO (operatore virtuale di rete mobile): TIM ha il più basso carico dati MVNO (~10%), rendendo la sua rete più efficiente, poiché il traffico MVNO in genere assorbe maggiori costi di rete, influendo sulla redditività. Nessun impatto materiale dalla perdita di Fastweb MVNO prevista nell'esercizio 2025 e sostituita dal contratto Poste Mobile.
• TIM Consumer: base clienti stabile nonostante gli aumenti dei prezzi. Riduzione del tasso di abbandono, saldo neutrale MNP. Il pivot di valore di Fastweb è in linea con la strategia di TIM.
• TIM Enterprise: il cloud ora rappresenta il 40% del fatturato ed è il principale motore di crescita. Focus sulla graduale eliminazione dei servizi a basso margine per aumentare la redditività.
• Earnout: earnout Energy (400 milioni di euro entro la fine del 2025) improbabile; Maggiore ottimismo sull'earnout di rete unica di 2,5 miliardi di euro entro il 2026 (circa il 75% delle sinergie). In attesa dell'azione governativa in materia di energia a medio termine.
• Mix FTTH: TIM ha 1,7 milioni di linee, il 90% su FiberCop e il 10% su Open Fiber. A pieno regime, si prevede una ripartizione 70% FiberCop / 30% OF, poiché OF servirà di default circa il 30% delle famiglie italiane (7 milioni su 20 milioni) nelle aree bianche/grigie.
Abbiamo rafforzato la view positiva alzando il prezzo obiettivo a 0,45 euro.