TIM - Rivediamo stime e target price
La raccomandazione resta positiva

Fatto
Rivediamo le nostre stime pro forma (post cessione di NetCo) al nuovo outlook sul 2024-26. In particolare, re-includiamo TIM Sparkle nel perimetro domestico (impatto neutro a livello di FCF), riequilibriamo il mix tra TIM Consumer e TIM Enterprise sulla base dei numeri actual FY23 (non forniti target divisionali FY24-26), riflettiamo le ultime indicazioni fornite dall'azienda sugli elementi di FCF e rimuoviamo le precedenti ipotesi sui dividendi (sia per TIT che per TITR) stimando una perdita netta sia nel FY24 che nel FY25.
A livello di EBITDAaL domestico, le nostre stime di crescita (+3.7% CAGR'23-26, €2.0bn nel FY26) sono molto più conservative rispetto alla guidance (+9%/+10% CAGR, target implicito €2.5bn nel FY26).
Questo ci porta a ipotizzare un de-leveraging “organico” trascurabile tra FY24 e FY26, con un debito netto che passa da €7.68bn a fine FY24 (2.1x l’Adj.EBITDAaL, target: =2x) a €7.61bn nel FY26 (1.9x, target: 1.6-1.7x).
Assumendo invece l’incasso degli earnout relativi alla vendita di NetCo nel FY25 (per €2.9bn, ponderandoli al 50% di probabilità) e la monetizzazione di TIM Sparkle; stimiamo un debito netto a fine FY26 a €5.5bn con una leva di 1.3x.
Effetto
Il rating resta Molto Interessante, ma riduciamo il target price a 0,36 euro per entrambe le classi di azioni. Malgrado il crollo del titolo e un p…
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