TEMI CALDI

TIM - CdA potrebbe chiedere a CDP/MAM di migliorare offerta

Ultime dalla stampa

Nessuna novità dal comitato parti correlate di TIM di venerdì per discutere dell'offerta non vincolante di CDP e Macquarie (MAM) su TIM NetCo.

Secondo la stampa il comitato avrebbe sollevato dubbi alcuni dubbi sull'offerta: il prezzo sarebbe ritenuto troppo basso, non incorporando alcun earn-out dalla possibile fusione con Open Fiber (60% CDP, 40% MAM), inoltre permangono dubbi sul perimetro dell’asset ancora e sui rischi legati ai rimedi Antitrust che non verrebbero interamente assunti dall'acquirente (Il Messaggero).

Il Corriere Della Sera e La Stampa di sabato riferiscono che il CdA di TIM di questa settimana (15 marzo) potrebbe chiedere a CDP-MAM di migliorare le condizioni dell'offerta, analogamente a quanto fatto con l'offerta KKR, confermando l’assenza di esclusività nelle trattative (La Stampa).

Il Sole24Ore conferma che il governo italiano starebbe cercando di persuadere CDP-MAM e KKR a presentare un’offerta congiunta.

Secondo la testata online Affari Italiani (link articolo) il rischio di uno stallo tra TIM, KKR, CDP, il governo e Macquarie è concreto, molto determinante sarà il parere degli advisor dei consiglieri di TIM (in gran parte indipendenti): un anno fa gli stessi consiglieri avevano respinto l’OPA di KKR in cui veniva implicitamente attribuita una valutazione di Eu25bn per la rete, ma in un contesto di mercato e di tassi molto più favorevole di quello attuale.

Considerando l’importanza per il governo di trovare una exit gradita anche per Vivendi e la necessità di mantenere buoni rapporti con la Francia (Trattato Quirinale e supporto Francia per revisione Patto di Stabilità) viene prospettata come possibile via d’uscita il take-private di TIM da parte di Vivendi e la successiva cessione di NetCo al governo.